Esattamente 40 anni fa agli Hollywood’s A&M Studios di LA si è fatta la storia. Infatti, subito dopo la cerimonia degli American Music Awards i nomi più importanti della musica mondiale si sono incontrati per registrare una delle canzoni più iconiche della storia: We Are the World. In quel momento storico la musica si è riscoperta sempre più attenta ai grandi temi del mondo. Nel novembre del 1984 Bob Geldof aveva creato Band Aid, un progetto benefico con un gruppo di cantanti britannici.
Lo scopo? Incidere una canzone che avesse una effettiva utilità per agire contro la fame in Africa. La canzone, intitolata Do They Know It’s Christmas? raccolse diversi milioni di sterline in poco tempo. Sulla scia di questa iniziativa, anche in America si volle fare qualcosa per il mondo che soffriva. Lionel Richie e Michael Jackson, infatti, scrissero una canzone con lo scopo di raccogliere fondi per combattere la crisi alimentare in Africa. Il titolo? We Are the World. Al loro appello risposero i più importanti artisti del mondo. Ma c’era una grande problematica: come e dove registrare tutti insieme?
Il compianto Quincy Jones ha avuto un ruolo importantissimo in questo. L’arrangiatore e compositore statunitense scomparso lo scorso 3 novembre a Los Angeles aveva prodotto We Are the World e ha di fatto gestito il supergruppo di artisti presente negli studi di Hollywood proprio nella notte del 28 gennaio di 40 anni fa. Perché farlo proprio lì? Perché riuscire a conciliare gli impegni di quei 45 artisti sarebbe stato pressoché impossibile: solo una notte avrebbe potuto regalare uno spazio vuoto condiviso tra le varie agende. E poi molti dei 45 artisti avevano partecipato alla cerimonia degli American Music Awards, poco distante da lì. Così, la maggior parte di loro si presentò negli studi direttamente dalla serata dei Premi. Chi partecipò alla registrazione? Da Bob Geldof a Stevie Wonder. Ma anche Lionel Richie, Michael Jackson, Diana Ross, Ray Charles, Tina Turner, Cyndi Lauper, Billy Joel, Bob Dylan, Bruce Springsteen, Dionne Warwick e molti altri.
Come ricorda il documentario We Are the World: la notte che ha cambiato il pop, uscito lo scorso anno e ora disponibile su Netflix, fuori dalla porta dello studio era presente una frase di Quincy Jones: «Lascia il tuo ego alla porta». Un promemoria per ricordare a tutti il motivo per cui si trovavano lì. Nessun ego, ma solo la voglia di cambiare la storia. Tutti insieme. Il risultato? Il brano ha venduto oltre 20 milioni di copie e all’epoca è diventato il più venduto della storia della musica. Con i quattro Grammy Awards ricevuti, è entrato nella storia.
Lo scopo? Incidere una canzone che avesse una effettiva utilità per agire contro la fame in Africa. La canzone, intitolata Do They Know It’s Christmas? raccolse diversi milioni di sterline in poco tempo. Sulla scia di questa iniziativa, anche in America si volle fare qualcosa per il mondo che soffriva. Lionel Richie e Michael Jackson, infatti, scrissero una canzone con lo scopo di raccogliere fondi per combattere la crisi alimentare in Africa. Il titolo? We Are the World. Al loro appello risposero i più importanti artisti del mondo. Ma c’era una grande problematica: come e dove registrare tutti insieme?
Il compianto Quincy Jones ha avuto un ruolo importantissimo in questo. L’arrangiatore e compositore statunitense scomparso lo scorso 3 novembre a Los Angeles aveva prodotto We Are the World e ha di fatto gestito il supergruppo di artisti presente negli studi di Hollywood proprio nella notte del 28 gennaio di 40 anni fa. Perché farlo proprio lì? Perché riuscire a conciliare gli impegni di quei 45 artisti sarebbe stato pressoché impossibile: solo una notte avrebbe potuto regalare uno spazio vuoto condiviso tra le varie agende. E poi molti dei 45 artisti avevano partecipato alla cerimonia degli American Music Awards, poco distante da lì. Così, la maggior parte di loro si presentò negli studi direttamente dalla serata dei Premi. Chi partecipò alla registrazione? Da Bob Geldof a Stevie Wonder. Ma anche Lionel Richie, Michael Jackson, Diana Ross, Ray Charles, Tina Turner, Cyndi Lauper, Billy Joel, Bob Dylan, Bruce Springsteen, Dionne Warwick e molti altri.
Come ricorda il documentario We Are the World: la notte che ha cambiato il pop, uscito lo scorso anno e ora disponibile su Netflix, fuori dalla porta dello studio era presente una frase di Quincy Jones: «Lascia il tuo ego alla porta». Un promemoria per ricordare a tutti il motivo per cui si trovavano lì. Nessun ego, ma solo la voglia di cambiare la storia. Tutti insieme. Il risultato? Il brano ha venduto oltre 20 milioni di copie e all’epoca è diventato il più venduto della storia della musica. Con i quattro Grammy Awards ricevuti, è entrato nella storia.
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