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(LaPresse)  A «80 anni dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, l'orrore dello sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi non può essere dimenticato né negato». Così Papa Francesco parlando a braccio al termine dell'Angelus e ricordando che domani ricorre la Giornata nazionale di commemorazione delle vittime dell'Olocausto. «Rinnovo l'appello per collaborare a debellare la piaga dell'antisemitismo» e della «persecuzione religiosa», ha aggiunto Bergoglio affacciato alla finestra di piazza San Pietro. «Costruiamo un mondo più fraterno e giusto - ha concluso - educando i giovani nella logica del perdono e della pace».

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Trascrizione
00:00Domani ricorre la giornata nazionale di commemorazione in memoria delle vittime del
00:08Olocausto. Ottanta anni della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz.
00:17L'orrore dello sterminio di milioni di persone ebree e di altri fedei avvenuto
00:29in quegli anni non può essere né dimenticato né negato.
00:34Rinnovo il mio appello affinché tutti collaborano a devellare la piaga dell'antisemitismo insieme
00:54a ogni forza di discriminazione e persecuzione religiosa.
01:00Costruiamo insieme un mondo più fraterno, più giusto,
01:06educando i giovani ad avere un cuore aperto a tutti,
01:10nella logica della fraternità, del perdono e della pace.

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