Il Mangiastorie: nella seconda puntata storie di speranza, solidarietà e sacrificio
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NovitàTrascrizione
00:00:00Siamo pronti, prontissimi per iniziare una nuova puntata de Il Mangia Storie e
00:00:05qui con me oggi c'è padre Severino, buongiorno. Buongiorno. Severino lui è uno dei
00:00:11protagonisti della puntata di oggi che racconterà le storie di sei religiosi,
00:00:16religiosi che operano a Messina in contesti qualche volta anche molto
00:00:20complicati e difficili. Severino tu hai una storia molto particolare oltre che
00:00:26il lavoro che fai con i ragazzi a Bordonaro ma anche una tua storia di
00:00:30vita. Tu da dove vieni? Io vengo dal Burundi, Centrafrica. E so che c'è un
00:00:37rito di iniziazione particolare in Burundi. Raccontaci in breve poi lo
00:00:42approfondiremo dopo. In Burundi giustamente ora ormai adesso l'hanno
00:00:46abbandonata a causa delle guerre che sono stati in Burundi. Prima per entrare
00:00:53nella maggiore età, non è come qua si fa 18 anni fanno la festa, c'era un rito in
00:00:59cui doveva fare le prove della maturità, stare in un luogo da solo, cavarti da
00:01:07sola. Un luogo quale luogo? La foresta d'Aloese, in una giungla, tu rimani là e
00:01:14poi a un certo punto dopo un tutto di tempo, poteva essere anche un
00:01:20mese, dipende, e poi tornavi però poteva essere anche. Tanti mesi nella foresta per
00:01:28questo rito di iniziazione in Burundi. In questa puntata del Mangia Storie
00:01:33sentiremo questa ma tante altre storie avremo anche dei panettieri che come
00:01:38sempre prepareranno dell'ottima focaccia. Gli opinionisti Saro Bugliotta, Rachele
00:01:43Gerace, la nostra esperta vaticanista così come noi andiamo a definirla e
00:01:48Nimbo Sorrenti del birrificio Messina. Ci vediamo tra pochissimo al Mangia Storie.
00:02:18In un mondo spesso segnato da conflitti, disuguaglianze e difficoltà, emergono
00:02:27storie di speranza, solidarietà e sacrificio. Nella puntata di oggi storie
00:02:32autentiche, emozionanti e profondamente ispiratrici che ci ricordano la forza
00:02:36del bene, vissuto attraverso i gesti più semplici e puri. Al Mangia Storie il
00:02:42racconto di missioni umanitarie portate avanti da uomini e donne di chiesa,
00:02:46l'umanità delle loro azioni, preti, suore e volontari si fanno portavoce di un
00:02:51amore incondizionato, offrendo conforto, aiuto concreto e una presenza costante a
00:02:57chi si sente dimenticato. Un viaggio tra le pieghe dell'umanità che ci invita a
00:03:01riflettere sul nostro ruolo nella comunità e sull'importanza di non
00:03:06chiudere mai gli occhi di fronte al bisogno. Con noi nella sala demo di
00:03:10Cardile Forni ci sono padre Giovanni Pelleriti, padre Severino, fra Giuseppe
00:03:16Maggiore, suor Lina Guzzo, padre Giovanni Lombardo.
00:03:22Sono loro i sei protagonisti di questa puntata del Mangia Storie, sono
00:03:27religiosi tutti quanti che ci racconteranno le loro storie, storie di
00:03:32vita ma anche storie di contesti difficili che sono quelli in cui loro
00:03:37operano, suor Lina Guzzo, l'unica donna del gruppo, lei opera con i migranti e
00:03:44operava con i migranti quando erano gli italiani ad andare all'estero, quindi
00:03:49molti anni fa e invece lavora oggi con i disperati che arrivano sulle nostre
00:03:54coste. Lina, l'episodio che ti ha toccato di più, nonostante tu abbia girato il
00:04:01mondo, però è successo a Reggio Calabria. Ce n'è una che mi ha colpito e mi
00:04:05accompagna, mi accompagna giorno per giorno e quando mi sveglio di notte, è
00:04:11stato l'arrivo di 900 persone salvate, pescate, io dico io, dal mare e arrivano
00:04:20disidrattate, arrivano stanchi, arrivano stravolti, arrivano con storie subite da
00:04:27dove partono, quindi dalla Libia generalmente, arrivano a Reggio Calabria.
00:04:32Quando arrivano normalmente sono scalzi, hanno sete, hanno fame e una delle storie
00:04:38più eclatanti e più attuali oggi, questa storia è stata nel 2016,
00:04:48dove arrivano e normalmente si comunica ciao come stai, dove sei, da dove vieni e
00:04:56qualcuno parla magari una lingua che so anch'io, non tutte, ma qualcuno.
00:05:02Arriva una fila mentre noi distribuiamo, eravamo un comitato, una commissione, le
00:05:09scarpe, le sabate a dito, il piccolo kit di bibita eccetera di brioche e due persone,
00:05:16attenzione della storia, due persone, una diceva ho fame, ho fame, ho sete, ho fame e io
00:05:22avevo finito le scarpe a dito, avevo finito anche il mangiare ed ad un certo
00:05:29momento quello davanti al ragazzo con gli occhi stravolti mi dice, me lo dice in portoghese mamma
00:05:37non preoccuparti, noi adesso mangiamo la libertà e questo è il segno molto attuale dico perché
00:05:46quanta sete di libertà abbiamo oggi dappertutto in tutto il mondo. Grazie e benvenuto anche a te
00:05:55Salvatore De Maria. Grazie Marica, questo tanto per entrare in clima subito, credo proprio che
00:06:00questa sarà una puntata molto molto interessante e anche particolare perché fonderemo con i nostri
00:06:06amici focacceri che ci accompagnano in questa puntata, i nostri ospiti che abbiamo invitato
00:06:11per raccontare queste storie, abbiamo soltanto sentito un assaggio, un assaggio perché
00:06:17Rachele Gerace ci ha aiutato a mettere insieme questo parterre che oggi presentiamo a Mangia
00:06:24Storie, grazie grazie Rachele ma grazie anche a Saro Gugliotta che è il nostro esperto perché tra
00:06:31poco entreremo in tema, grazie a un gratidissimo ospite perché ci accompagna in tutto questo
00:06:36ciclo di trasmissioni con il suo prodotto ma il presidente del birrificio Messina Mimmo Sorrenti
00:06:41è il nostro ospite questo oggi anche lui ha un'altra bella storia da raccontare. Bellissima la sua
00:06:47storia la conosciamo tutti ma merita sempre. Ma non solo quella del birrificio Messina, quella la
00:06:53conosciamo sotto certi effetti anche perché siamo già arrivati alle seconde generazioni, c'è un'altra
00:06:58molto molto particolare. Adesso presentiamo i nostri panettieri focacceri. Sai che già alle prime puntate
00:07:06ci hanno detto che abbiamo mangiato un po' troppo soprattutto tu hai preso già la prima fetta.
00:07:10Mi vedi ingrassato? No no no quello sono io eventualmente. E allora presentiamo i primi
00:07:18ospiti panettieri focacceri non so come voi amate definirvi. Artigiani. Artigiani della focaccia
00:07:24perfetto artigiani della focaccia che sono Nino Bertolami con la sua aiutante assistente Desiree.
00:07:32I fratelli di Francesco. I fratelli di Francesco si chiamano Domenico e Simone quindi benvenuti
00:07:37anche a voi e sono pronti per farci vedere come si incomincia a preparare una focaccia. Partire da questa
00:07:44parte così anche prendono nota quelli che ci seguono da casa e che hanno voglia di fare la
00:07:48focaccia in casa questa è una ricetta tradizionale che si può anche preparare in casa. Assolutamente.
00:07:53Noi riusciremo poi con i nostri ospiti a mangiare la focaccia prima della fine di questa puntata e
00:07:58allora Domenico velocemente gli ingredienti prepariamo l'impasto. Allora abbiamo preparato
00:08:03già la farina e poi ci siamo messo il zucchero. Allora mettiamo il zucchero, il sale. Le quantità
00:08:14dividono. Sì mettiamo più o meno un 20 grammi di sale per ogni chilo di farina e 35 grammi di
00:08:24zucchero e poi mettiamo a poco a poco l'acqua più o meno una percentuale poi andrà dal 50
00:08:31al 60 per cento dipende poi dalla farina che usiamo. Siete due fratelli però lavorate
00:08:36nell'azienda di famiglia. Allora lavoravamo nell'azienda di famiglia e poi da un anno e
00:08:43mezzo abbiamo deciso di fare una nostra attività e ci siamo un po' staccati dall'attività di famiglia
00:08:50però abbiamo fatto qualcosa che ci permette di crescere. Sempre nel solco della tradizione.
00:08:56Assolutamente. Quindi questo è un impasto tradizionale che poi ha i suoi tempi di
00:09:03lievitazione. Certo che variano dipende dal lievito e quanto tempo abbiamo a disposizione. Oggi
00:09:09abbiamo messo un pochino più di lievito per sbrigarci a stirare quella fogaccia in tempo
00:09:16però varia se se ne mettono 10 grammi per ogni chilo 5 grammi si allunga. Allora vediamo una
00:09:23scheda sulla vostra azienda e poi presentiamo anche gli altri ospiti Marica.
00:09:35Ciao sono Domenico De Francesco e la mia famiglia svolge questo lavoro da quattro
00:09:40generazioni. Da quando il mio bisnonno ha aperto un panificio in un paese qui vicino.
00:09:44Due anni fa io e mio fratello abbiamo deciso di metterci in gioco aprendo questo locale dove
00:09:48potete trovare dalla tradizionale rosticceria messinese alle fogacce i primi piatti e i
00:09:55secondi che però troverete solo a pranzo e che potete gustare in una comodissima
00:09:58sala che abbiamo qui a disposizione.
00:10:19Vi aspettiamo sulla strada statale 114 km 15 a Giampiglieri Marina per gustare i nostri prodotti d'autore.
00:10:38Nino Bertolami altro focacciere artigiano della fogaccia di oggi anche lui con un'attività nella
00:10:45zona sud è prontissimi per iniziare a mettere le mani in pasta quindi abbiamo la farina come
00:10:53partiamo? Un po' di olio, sale, insapona le mani con l'olio, un po' d'acqua, circa 70-80 grammi di olio,
00:11:0930 grammi di sale, acqua poi quella che basta dipende anche dal tipo di cubi quanto basta.
00:11:17Esatto il lievito va messo in una seconda fase prima si fanno amalgamare questi elementi perché
00:11:24il sale ci hanno insegnato e noi continuiamo a usare acqua a mettere dopo il lievito per non
00:11:32farlo venire a contacca con l'olio. A proposito di lievito i fratelli De Francesco devono ancora
00:11:38mettere lievito e olio nel loro impasto. Esatto allora approfittiamo adesso. Non era una
00:11:43dimenticazione che poi lo mettete dopo e quindi potete completare il vostro impasto per dare i
00:11:52riferimenti a chi ci sta seguendo. Bene torniamo da questa parte. Invece qui dove stiamo sbriciolando il
00:11:58lievito. Bricioliamo il lievito tu Nino anche tu hai una storia di famiglia lunghissima quando
00:12:05avete iniziato. Io faccio parte della terza generazione ma abbiamo la quarta già che sono
00:12:10i miei ragazzi che sono al lavoro perché a parte io che gioco oggi qualcuno doveva pure lavorare.
00:12:16Ha iniziato mio nonno nel 64 65 trasferendosi da un paesino in provincia di Messina che è Tripi
00:12:24e poi ha continuato mio padre e poi io e adesso ci sono anche i miei ragazzi che fanno parte di
00:12:33questa azienda una società creata con degli amici nel 2019. Bene mentre tu finisci di impastare
00:12:44noi lanciamo la scheda. Mi presento sono Nino Bertolami e mi occupo di panificio, rosticceria,
00:12:57biscotteria e quant'altro riguarda la ristorazione da ormai praticamente 40 anni. La nostra azienda di
00:13:09famiglia inizia a Messina dal 1965 siamo alla quarta generazione con i miei ragazzi che oggi
00:13:15fanno parte di questa azienda. Questa azienda è partita l'ultima nostra avventura parte nel
00:13:232019 con tre amici tra cui un pasticcere e un grossista di farina. Questo ci ha consentito
00:13:31sin da subito ad avere a rispettare quelli che sono i nostri principi produttivi trovare il
00:13:38miglior rapporto qualità prezzo sul prodotto finale. Vi aspettiamo per provare per chi non
00:13:47ci conoscesse e per chi già ci conosce a gustare i nostri prodotti in via Adolfo Celi che è quella
00:13:54una volta la vecchia statale 114 al panificio Scuderi. Tutti hanno realizzato che a fine
00:14:09puntata più o meno alla fine della puntata gusteremo la focaccia e anche le reghe leggerace
00:14:14grazie intanto per essere dei nostri oggi tra l'altro tu sei il nostro thread union la nostra
00:14:19vaticanese come dicevamo con tante bellissime storie da raccontare ci aiuterai perché ti
00:14:23chiameremo in causa sempre Rachele. Grazie a voi grazie di avermi permesso di condividere questo
00:14:30momento di gusto e non solo perché attraverso il gusto si impara anche a evangelizzare come
00:14:36fanno molti di questi sacerdoti questi religiosi. Ci sono anche delle storie legate anche alla
00:14:40convivialità all'incontro anche soprattutto con i giovani mentre Mimmo Sorrenti è diciamo
00:14:47lo sposalizio tra la focaccia e la birra è qualcosa di naturale soprattutto a Messina?
00:14:53Soprattutto a Messina sì la birra è l'ideale per la focaccia non perché la faccio però è così
00:15:02perché la gente quando mangia un po' di focaccia vuole sempre la birra e noi messinesi gli diamo
00:15:08una birra di ottima qualità. Siete già la seconda generazione i famosi 15 già 6 sono
00:15:12andati in pensione poi la rivedremo. Il birrificio è la seconda ma come nei vecchi tempi dell'ex birra
00:15:20messina di una volta siamo alla quarta generazione. Quella del birrificio è una storia che non finisce
00:15:24perché sia tua giornata come come wikipedia è una storia che si scrive nel tempo. Meglio così
00:15:31deve andare così così sappiamo che hanno un futuro anche i nostri giovani. Saro tutto a posto qui con
00:15:37i maestri? Sì ho notato una cosa interessantissima il fatto che pur avendo la stessissima materia
00:15:44prima l'hanno approcciata in maniera leggermente diversa con risultati leggermente diversi quindi
00:15:50molto interessante questo approccio per esempio con l'olio fatto prima in un certo modo lievito
00:15:55messo dopo non a contatto con il sale tutte cose molto interessanti che renderanno la focaccia
00:16:00molto molto saporita. Noi abbiamo lasciato tema libero sulla focaccia ai nostri panettieri
00:16:07focacceri chiamateli come volete. Però credo che qualcosa vi fa pensare che stiamo sulla
00:16:12linea tradizionale. Io non vedo l'ora di conoscere la prima la prima storia che tu hai.
00:16:17Fra Giuseppe mi sembra anche un buon gustaio non so se è vero Giuseppe io do a tutti del tu.
00:16:23Vi avverto vi do del tu prendi il microfono fra Giuseppe per favore. Lui è il responsabile
00:16:30della cappellania della stazione di Messina quindi sempre accanto a storie di povertà anche
00:16:37estrema e cerca di rispondere un po ai bisogni di questa povertà ma si ha più bisogno di un
00:16:45pasto caldo di una coperta o anche a volte di parlare di un sorriso. Credo che il bisogno
00:16:53primario dell'uomo è la relazione quindi perché ci sono tante associazioni che ogni sera arrivano
00:17:01in stazione danno dei pasti caldi e di buona anche qualità poi anche le focacce che rimangono in
00:17:11alcune focaccerie vengono portate anche lì in stazione. Quello che manca a loro è il raccontarsi
00:17:22il condividere il loro vissuto con qualcuno e la presenza di noi frati lì in stazione serve
00:17:29proprio questo ce lo diceva san francesco di essere lieti quando siamo tra la gente di poco
00:17:35conto tra gli scartati di questo mondo quindi poco fa si faceva una battuta con i fratelli
00:17:41sacerdoti e io non sono sacerdote non confesso però a volte rimango anche sino a tardi sino
00:17:50all'una alle due di notte per ascoltarli con molta pazienza perché hanno bisogno veramente di
00:17:58sentirsi normale. Volevo fare intervenire la che leggerace perché Fra Giuseppe ha detto io non sono
00:18:05sacerdote e quindi spiegaci qual è la differenza lui è un frate ma non è sacerdote. Un religioso
00:18:12del suo ordine è un frate minore e nell'ordine religioso è possibile prendere i cosiddetti
00:18:18arrivare ai voti perpetui lui ha celebrato da poco il venticinquesimo ma non consacrarsi come
00:18:24sacerdote quindi non celebrare messa ma vivere da religioso quella che è la vita commentuale la
00:18:30vita della comunità all'interno della quale è inserito. Qui tra gli ospiti abbiamo un parroco
00:18:36che ha conosciuto anche padre Starrantino che era un grande comunicatore nonché collega pubblicista
00:18:44era giornalista pubblicista padre Starrantino e sotto cui sono cresciuti anche tanti colleghi
00:18:50frequentando la sua parrocchia. E padre Giovanni Pelleriti? Che adesso è il parroco di Pistonina.
00:18:58Sono parroco ormai da Pistonina da 11 anni e nel mio iter sono stato due anni vice parroco con
00:19:07padre Angelo Starrantino una storia molto bella perché un uomo ricco di esperienza umana e desideroso
00:19:15di conoscere e soprattutto desideroso di porre degli interrogativi all'uomo della strada perché
00:19:23San Nicolò è veramente una parrocchia di strada dove il suo passaggio invitava le porte aperte
00:19:32invitava sempre la gente a fermarsi e diventava un'occasione di grandi. C'era anche una radio
00:19:38messina quartiere che ancora esiste guidata da altre persone però così come c'era anche la
00:19:46rivista quartiere che veniva puntualmente stampata e inviata. Un'esperienza che ha formato tanti
00:19:53giovani perché approcciavano alla radio ma poi dalla radio diventava un'occasione di passare
00:19:59dall'altro lato dalla parrocchia e quindi si condivideva esperienze di preghiere esperienze
00:20:04di approfondimento. E padre Starrantino vigilava su tutti voi. Grandevate che accompagnava nel
00:20:13loro cammino e tutti coloro che si approcciavano alla parrocchia veramente con paternità con
00:20:19esperienza ma anche con una grande capacità di discernimento. E dici Salvatore torniamo? Dobbiamo
00:20:26andare in forno perché se no noi alla fine della puntata non ci arriviamo a mangiare allora
00:20:29torniamo in modo tale che loro possano preparare la focaccia che va in forno e poi noi continuiamo
00:20:34a raccontare le nostre storie. Per esigenze televisive per rispettare i nostri tempi
00:20:42abbiamo già l'impasto lievitato e ci prepariamo per mettere l'impasto in forno ma prima c'è la
00:20:50fase della stesura della pasta. Uno usa la carta forno l'altro no? Mi incuriosisce questo?
00:20:57Avevo notato questo dettaglio che appunto anche se sono pressoché identiche ma ognuno ha una
00:21:10sua stesura. I gesti io vi invito a riflettere sui gesti dell'impasto della stesura sono dei
00:21:19gesti che visto che siamo in quest'ambiente rituali e questa ritualità ce la ritroviamo
00:21:25anche nel mondo ecclesiale naturalmente. Andiamo a questo passaggio però Marika? Dopo la stesura
00:21:31inizia il condimento no? Sì noi partiamo con la base di formaggio poi la nostra invidia la
00:21:40scarola la famosa scarola. Mentre loro partono dalle acciughe e pomodoro. Anche questa differenza
00:21:47se vediamo da questa parte loro invece i De Francesco partono dall'acciuga sull'impasto
00:21:53vero? Sì la focaccia tradizionale che ognuno può ripeto può interpretare a modo suo va l'acciuga
00:22:01va messa prima per insaporire proprio la parte della pasta cosa che non a tutti piace e quindi
00:22:08la scelta invece di metterla dopo è questa la conseguenza però naturalmente giusto a parte
00:22:15l'acciuga mettere prima il formaggio che chiederemo a questo punto che tipo di formaggio usano. Ecco
00:22:21se è possibile invece andiamo da questa parte perché stanno ripetendo la stessa operazione
00:22:23loro a parte questo quest'ordine diverso dell'acciuga i De Francesco adesso sono arrivati
00:22:29alla scarola. Sì e poi oggi abbiamo scelto di mettere dei datterini rossi e gialli per richiamare
00:22:37il colore della nostra città per essere un pochino... Lo fate sempre? No lo facciamo
00:22:43a richiesta lo facciamo per oggi per portare una cosa magari non essere troppo tradizionale abbiamo
00:22:48dato questo tocco di colore. Allora acceleriamo così possiamo andare in forno perché i nostri
00:22:53rostoli sono già curiosi come tutti quanti noi. Saro Gugliotta chiedeva che tipo di formaggio usano
00:22:59allora noi usiamo pasta filata perché la tuma facciamo anche focaccia con la tuma però non
00:23:05tutti quindi sempre per adeguarci. Cioè su richiesta? Sì. C'è sempre il solito discorso
00:23:13delle acciughe che hanno tutti. Infatti noi facciamo anche la focaccia senza acciughe però
00:23:17già la base che non ne ha. Però l'acciuga sempre sotto. E anche pasta filata che è un prodotto più
00:23:23affidabile varia pochissimo non ha gli scherzi che può avere un formaggio magari come la tuma.
00:23:31Quanti minuti? La prima fase di precottura circa 20 minuti. Immagino che in precottura
00:23:39ci saranno sempre 20 minuti della prima cottura. Allora noi andiamo in pubblicità e poi tante
00:23:44altre storie da raccontare prima di sforzare la focaccia e gustarla. A dopo.
00:23:50Padre Severino dal Burundi a Messina. In Burundi dove hai diciamo vissuto delle esperienze molto
00:24:08molto particolari diciamo impegnative anche dal punto di vista forse fisico. Il rito di
00:24:16iniziazione nel tuo paese in cosa consiste? Il rito di iniziazione era di testare che tu sei
00:24:23maturo come fanno qua la maturità. 18 anni è un modo di dire sei maturo adesso. Da noi non c'era
00:24:34questa festa però adesso non lo fanno più perché giustamente nelle giungle ci sono i liberi che
00:24:41vivono dentro quindi adesso è pericoloso nelle giungle. Quindi adesso no ma prima cosa facevano?
00:24:47Dunque i ragazzi di questa maturità li mandavano per esempio a vivere in questa foresta senza
00:24:59mangiare dunque tu cercava da mangiare da solo senza strumenti tu dovevi procurarti anche strumenti.
00:25:07Io dovevi dimostrare che ero maturo e quindi facciamo le feste. Della sopravvivenza. Quando
00:25:18usciva era come il battesimo c'era la festa la festa che tu sei riuscito di tornare. Alcune
00:25:25non tornavano perché ci sono gli animali giustamente potevano essere il pasto degli
00:25:31animali però una cosa era bene quando ognuno cercava di arrivarci. Ma non tutti ce la facevano
00:25:39alcuni morivano. Però comunque ognuno aveva questa gioia di arrivarci, di entrare, di arrivare a
00:25:46questa maturità per dimostrare. Questa esperienza che tu hai fatto nel tuo paese quanto ti sta
00:25:51servendo a fare il lavoro che fai cioè il parroco? Serve perché giustamente la maturità nel problema
00:26:00per esempio di questa sopravvivenza ti aiuta a guardare in modo diversi i problemi. I problemi
00:26:09per esempio che che possano essere all'occhio difficili da superare e per me diventano facili.
00:26:20Naturalmente quando vedi ancora nella società contemporanea un ragazzo di 18 anni che viene
00:26:25accompagnato dai genitori in sotto alla scuola ti viene da ridere. Giustamente non lo faccio però
00:26:31comunque dentro il pianeta non vedo la necessità e anche perché giustamente i bambini i ragazzi che
00:26:38crescono qui e giustamente senza fare questa esperienza perché non hanno la cultura della
00:26:45sofferenza perché la cultura della sofferenza è importante. Proprio fare questa esperienza. Non è
00:26:50questo estrema ma adatta qui come prima nella società di prima di allora qui se c'era un bambino
00:26:58per esempio di 20 anni oppure di 18 anni viene considerato come un bambino significa che c'è
00:27:07qualcosa che hai torto già. Per recuperarlo diventa difficile perché giustamente considerandomi a 20
00:27:14anni un bambino 22 20 fino a 40 sono a casa perché sono un bambino di casa. Vabbè diciamo dovrebbe
00:27:21esserci una giusta via di mezzo tra il bambuccione e l'eroe che sopravvive nella giungla ma torneremo
00:27:29da te padre Severino. Prima Marika se mi consente io a proposito di sopravvivenza mi veniva in mente
00:27:35guardando Mimmo Sorrenti una prova di sopravvivenza che i famosi 15 birrai licenziati perché l'ex
00:27:43birra Messina poi triscele chiuse e li ricordo sotto una capanna in via Bonino c'era un parroco
00:27:50che vi stava molto vicino anche per voi quella è stata una una prova di sopravvivenza? Sì noi il
00:27:56presidio è durato 18 mesi abbiamo fatto tutte le quattro stagioni sole vento acqua e tutto. Era
00:28:01Don Terenzi? Don Terenzi è stato una persona che ci ha accompagnato fino a oggi tuttora e accanto a
00:28:09noi che ci supporta in maniera così è così bella perché non ci ha fatto fare dei passaggi che si
00:28:18potevano fare perché pensate una famiglia senza stipendio per due anni cosa poteva accadere.
00:28:23Quella è stata la vostra sopravvivenza? Sì vero? Sì. Perché lui da là poi è nato tutto lui è
00:28:29stato diciamo il promotore di restare nella legalità e nella famiglia. Ci voleva molta
00:28:37fede per continuare a credere in questo oggetto al quale solo voi credevate. Esattamente perché
00:28:43ridi che ne abbiamo avuto tanti però noi abbiamo creduto e lui ci appoggiava sempre tanto è vero
00:28:49metto un'altra che siamo arrivati pure dal papa il papa ci ha invitato e ci ha accompagnato. Poi
00:28:58ce lo racconti questo momento ce lo ricordi Marika? Mi andava di accostare questa sopravvivenza.
00:29:04Una prova di sopravvivenza non da poco. Padre Giovanni Lombardo parroco delle comunità di
00:29:11Santa Maria Assunta e Santa Maria di Cumia laureato in scienze naturali e appassionato
00:29:16di trekking. Anche questo è un po' una prova di sopravvivenza anche organista della cattedrale.
00:29:22Si correggo la deceduta della parrocchia è Santa Maria Annunziata e Santa Marina giusto per non
00:29:29inimicarmi parrocchialmente. Assolutamente ci mancherebbe altro. Sì sono prete diocesano con
00:29:35la passione per la natura per la musica per il trekking e che mi è venuto in mente adesso un
00:29:41collegamento con la mia infanzia dai racconti di padre Severino. Ho trascorso i miei primi 14 anni
00:29:47nel paesino di Sciglio frazione di Oracolumera immesso nei verdi agrumeti negli uliveti a
00:29:53contatto con il Verdicello che poi è un sottoprodotto secondario. Sarò con gli otta
00:30:00scalpite già per ora. Per cui mia nonna era normale avendo tante proprietà sparse insieme
00:30:12a noi che in collina partecipare agli eventi di famiglia la raccolta delle olive la vendemmia la
00:30:17raccolta del limone la raccolta del berdello l'irrigazione estiva quindi si partiva presto
00:30:23si faceva la sera e io da piccolo andavo con qualcuno dei miei nonni andavo con mio papà e
00:30:31la mia caratteristica era che appena giunto nel luogo di campagna cominciavo subito a esplorare
00:30:38non mi vedevano più mi dovevano cercare perché ero andato diciamo nei confini di proprietà dove
00:30:45cresceva la vegetazione spontanea c'erano i boschetti la macchia mediterranea perché lì
00:30:50avevo modo di vedere più varietà di piante di insetti quindi ho sempre avuto questa passione
00:30:56poi sono conosciuto accanto alla chiesa parrocchiale e questo mi ha anche segnato nel senso che ha
00:31:02favorito un mio contatto più ravvicinato perché era facile andare in chiesa altri bambini abitavano
00:31:08più distanti dunque per me invece con la zia con la nonna con la mamma era più facile partecipare
00:31:14alla messa e dunque avere un rapporto poi la mia cugina era diplomanda a conservatorio con lo
00:31:23strumento pianoforte e dunque a nove anni i miei genitori mi hanno invogliato l'organista della
00:31:31musica uno degli organi più famosi d'europa il terzo organo di Messina per cui insomma crescendo
00:31:38queste esperienze vitali sono diventate poi realtà di vita. Noi qui parliamo anche in qualche modo
00:31:45di food di alimentazione come può diventare come l'alimentazione comunque lo stare insieme può
00:31:54mangiando può diventare strumento di evangelizzazione? Dico è semplice dirlo se facciamo
00:32:02riferimento a Gesù il quale trascorreva tanto tempo a tavola con i peccatori con i discepoli
00:32:08se noi pensiamo che la celebrazione egoistica è il simbolo per eccellenza della comunione con
00:32:13Dio e con i fratelli dunque della socializzazione della condivisione e della relazione che porta
00:32:20appunto gioia che porta amicizia che fa crescere anche come fraternità quindi diciamo che il cibo
00:32:28è un elemento importante per l'aspetto spirituale ma anche per la vita sociale. Dopo il cibo c'è una
00:32:37bella passeggiata quindi la passione per il trekking esatto per smaltire le calorie. A proposito a
00:32:43proposito questo tavolino con la bottiglia di birra e bicchieri e la convivialità mi ricorda
00:32:49che in genere quasi tutti i trekking lunghi quelli che durano la giornata specialmente io
00:32:56sono anche un prete camminatore che fa dei cammini di più giorni 3 4 5 giorni 6 giorni
00:33:02consecutivi ogni volta si percorrono 20 25 chilometri al giorno e là diciamo che è bello
00:33:09il cammino l'esperienza che si fanno incontrare immergersi nel territorio scoprire la cultura
00:33:15il paesaggio però è anche bello approfondire l'astronomia e posso testimoniare che tutte
00:33:22le giornate di cammino si concludono in un locale nei posti dove si ci si trova davanti
00:33:30alla bottiglia di birra più o meno avanti alla focaccia più o meno come concluderemo noi. Rachele
00:33:36queste sono storie che noi abbiamo anche sentito in quella bellissima trasmissione che tu conduci
00:33:40per RTP che per me resta una delle più belle più belle trasmissioni che stiamo mettendo in onda in
00:33:46questi ultimi mesi c'è tanto lavoro e tante storie da raccontare. Si sentono bene quello che generano
00:33:54con semplicità le comunità io dico che questa trasmissione è uno specchio e attraverso questo
00:33:58specchio le comunità grazie anche al lavoro dei parroci si possono guardare e riflettono la loro
00:34:04luce su noi messinesi che a volte non conosciamo piccoli scorci stiamo andando alla scoperta di
00:34:10realtà nuove loro sono parroci molto impegnati penso a padre Enzo Al Santo ma per esempio al
00:34:17suo impegno con i giovani di azione cattolica e qui torna anche il gusto l'evangelizzazione
00:34:21penso a padre Giovanni Pelleriti che è docente all'istituto nautico Caio Duilio quanti naviganti
00:34:28passano attraverso i cinque anni la sua guida? Mi aggancio alla domanda che praticamente ha fatto
00:34:34quanti naviganti passano da questo istituto nautico che è uno dei più prestigiosi e più
00:34:44formativi della città? Un vecchio detto che si utilizzava per fare la sensibilizzazione nelle
00:34:53scuole medie recitava così le vie del mare passano per gli istituti tecnici nautici ed è vero perché
00:35:02gli istituti tecnici nautici diventano un'esperienza straordinaria non solo di formazione
00:35:08professionale anche perché non ci si abitua solo a condurre un mezzo ma molte volte la nave diventa
00:35:18esperienza di convivenza soprattutto le lunghe tratte le navi mercantilie che navigano per
00:35:26giorni e giorni ecco al loro interno l'equipaggio è chiamato a fare esperienza di condivisione e
00:35:32quindi anche la formazione umana quell'equilibrio personale aiuta poi a creare questa relazionalità
00:35:40all'interno degli equipaggi a bordo e quindi anche la formazione oltre che specifica nell'ambito
00:35:47tecnico diventa anche la formazione umana. Che tempi abbiamo più o meno i nostri fogaceri?
00:35:5110 minuti ancora quindi ce la facciamo a raccontare ancora qualche storia. Padre Enzo
00:35:58perché prima con Fra Giuseppe parlavamo dell'importanza dell'ascolto e tu hai tanto
00:36:04da dire anche sotto questo profilo perché segui anche i ragazzi dell'azione cattolica?
00:36:10Sì diciamo che sull'ascolto credo sia la vocazione primaria di ogni sacerdote quindi
00:36:17mettersi in ascolto dell'altro poi la provvidenza del Signore chiama anche a vivere l'ascolto in
00:36:24determinate situazioni io lo faccio anche come volontario del nucleo di protezione civile che
00:36:29nasce fondamentalmente da un'intenzione di un prete oggi cardinale Franco Montenegro chiedendo
00:36:36proprio ai volontari di questa associazione di essere disponibili per l'ascolto delle persone
00:36:41in emergenza e in questi anni lo facciamo. Come funziona? Come avviene questa operazione di
00:36:50ascolto delle persone in emergenza? Spieghiamolo cosa accade? Fondamentalmente dico io sono da
00:36:56dieci anni in questa associazione abbiamo vissuto qualche emergenza come l'alluvione a
00:37:03Barcellona e Milazzo, l'esperienza anche degli arrivi dei migranti, l'esperienza del covid sia
00:37:09con la gestione dei magazzini che con il portare anche fisicamente a chi ha necessità lo screening
00:37:16dei tamponi fondamentalmente ti accorgi che semplicemente svolgendo il tuo servizio magari
00:37:22stai sparando fango le persone ti raccontano la loro vita e ti raccontano anche tutto quello che
00:37:27hanno perso e allora lì anche semplicemente lo stare lì accanto è fondamentale. Tornare un attimo
00:37:35Sorrente, a proposito di giovani questo innesto nel vostro birrificio, la storia la conosciamo
00:37:40benissimo, i 15 che si sono impegnati il tfr per realizzare quello che poi è diventato un fiore
00:37:47all'occhiello anche dell'imprenditoria messinese, sei sono già andati in pensione ci sono sei dei
00:37:52vostri figli che sono subentrati. Come siete riusciti a creare questo passaggio quasi naturale?
00:37:59Diciamo che il passaggio è nato quando abbiamo formato la cooperativa perché allora i nostri
00:38:05figli non potevano non potevano avere di 10 euro per andare a mangiare la focaccia o la pizza o
00:38:11qualche cosa. Cioè loro l'hanno toccato, ma quanti anni avevano più o meno quando siete stati
00:38:16licenziati? Qualcuno era piccolo ma qualcuno aveva già i 15 anni. Quindi l'hanno vissuta la
00:38:22tutta la storia e quando sono entrati nel birrificio c'è la passione, c'è la volontà di
00:38:29andare avanti, l'apprendimento subito. Noi abbiamo dei ragazzi che controllano la qualità, la cottura
00:38:35dei mosti che sono a livelli molto alti anche perché li mandiamo a fare dei corsi fuori da
00:38:44Messina, li mandiamo in Val d'Aosta, li mandiamo a Bergamo per cercare di valorizzare il più
00:38:50possibile il lavoro. Stavi dicendo che hanno avuto difficoltà perché neanche i soldi per
00:38:55poter prendere una pizza? Assolutamente no. Io mi ricordo solo una cosa quando eravamo al presidio
00:39:01c'era molta gente perché la solidarietà che ci hanno dato i messinesi forse per me è l'unica
00:39:07città d'Italia che è più solidaria di tutti perché venivano delle persone ci portavano il panino,
00:39:13ci portavano i pannolini per i bambini, ci portavano tante cose perché per due anni non
00:39:18avendo stipendio le famiglie si possono pure qua stare e attraverso queste cose,
00:39:23queste cose che ci capitavano là direttamente al presidio con l'appoggio di Don Terenzio e
00:39:29di qualche altra persona che ci è stata vicina siamo a questo punto. Io non so se tutti gli
00:39:35altri ospiti conoscevano questa storia? Non so se la penso, penso di sì perché vivono e operano a
00:39:41Messina da tantissimi anni. Sor Lina quando hai comunicato alla tua famiglia la volontà di
00:39:48prendere i voti come l'hanno presa? Inizialmente li ho trovati piangendo perché ero piccola avevo
00:39:5712 anni e mezzo ma sono cresciuta da piccola con una scuola scuola materna prima poi la parrocchia
00:40:05la famiglia che frequentava. Quando c'è stato il momento diciamo di una decisione che però dura
00:40:14ancora oggi mia mamma è stata chiamata dalla suora che mi insegnava a ricamare a quei tempi
00:40:22si andava e ha parlato arrivo a casa la trovo piangendo aveva già parlato con papà e io dico
00:40:31che succede ma tu vuoi proprio fa mia mamma e dico che cosa non avevo ben capito l'incontro con
00:40:41la suora e dico sì io vorrei e dico anche dove vorrei andare le suore di quel paese del mio
00:40:48paese erano dove poi avrei scelto la congregazione provincia di Padova e però le suore la casa
00:40:58madre nostra è nata anche la congregazione è nata a Piacenza con un vescovo Lombardo ma
00:41:04vescovo a Piacenza negli anni 1875 76. E a Messina come ci arriva? E questo è il passaparola il
00:41:15passaparola vuol dire che noi eravamo già a Siracusa come suore e il vescovo di oggi
00:41:23Monsignor Accolla ha visto queste suore a Siracusa e ha detto noi vi vogliamo perché ci sono tanti
00:41:30migranti a Messina. Ricordiamo suore scalabriniane? Missionarie sì missionarie di San Carlo Brumeo
00:41:37scalabriniane dal cognome di Scalabrini il fondatore che adesso da due anni è santo e
00:41:44quindi ha chiamato le suore e eravamo presenti a Reggio Calabria io ci sono stata tre anni
00:41:50proprio nel boom degli arrivi dal mare e abbiamo in verità abbiamo spostato la tenda e siamo qui
00:42:02dal 2019 e lavoriamo con due comunità ben formate cattoliche e poi lavoriamo con studenti
00:42:11universitari di tutte le nazioni. Diciamo che Suorlina è anche un'educatrice per le scuole
00:42:18d'infanzia quindi anche una professione diversa da quella che poi è stata ed è la sua attuale
00:42:24missione così come padre Severino perché padre Severino quando è arrivato qui in Italia ha
00:42:30iniziato gli studi di filosofia politica e ha fatto il politico. No no no non ti preoccupare
00:42:37non lo toccare. Ecco qua va bene iniziamo funziona. Dunque anch'io giustamente ricordiamo tua parrocchia
00:42:45La mia parrocchia è Santa Maria delle Galassie in Bordolaro. Anch'io non sono venuto qua per
00:42:53entrare nel seminario però alla fine sono entrato in seminario. Però prima avresti voluto fare
00:43:01un'altra cosa giustamente. C'erano tante idee però anche adesso le idee sono quelle non è che
00:43:12le ho abbandonate. Ho cambiato solo i contenuti, gli ingredienti. Ma cosa è successo? A un certo
00:43:19punto tu studiavi, ti impegnavi in politica, poi a un certo punto cosa succede? No cosa è
00:43:25successo? Ognuno è come quando uno si innamora. Ha incontrato per esempio tante ragazze. Ti è
00:43:34successo? Anche. Hai incontrato tante ragazze ma a un giorno tu incontra una ragazza in tante e
00:43:44qui tu vedi che questa è mia, questa è mia. E' la stessa cosa a questo punto non è la testa che
00:43:53controlla ma il cuore che controlla. Quando comincia a controllare il cuore allora il posto
00:43:59è giusto. La stessa cosa. Ma raccontami di quando ti è successo di innamorarti. Andando a Messa,
00:44:08ho cominciato ad andare a Messa. Andando a Messa, io prima non andavo a Messa giustamente,
00:44:14non tanto. Andando a Messa, quando tu eri in chiesa, mi sembrava il posto giusto in questo
00:44:23momento. E qui tu prova la gioia. Quasi, quasi vorreste che questa Messa durasse tanto,
00:44:32tanto tempo. Ti sentivi al posto giusto. Senta che sei arrivato. Da là ho detto vorrei provare.
00:44:40Saracugliotta, tu quando ti sei sentito al posto giusto, quando hai provato? Qua sono al posto
00:44:46giusto. Ma io mi sono sentito al posto giusto quando la professione che ho sempre fatto nella
00:44:53mia vita mi ha portato a una conoscenza maggiore del cibo e quindi il posto giusto è stato quando
00:45:00ho fatto la scelta di fare il volontario nell'ambito del cibo, dell'associazione di slow food per cui
00:45:08mi sono occupato da vent'anni. Fino a quel momento c'è stato appunto le nozze, lo sposalizio tra la
00:45:21professione che era quella di biologo, di informatore scientifico con quella del cibo e quindi è nata
00:45:29la passione per il cibo insieme alla salute. E allora vediamo se qua ci siamo più o meno con
00:45:35la prima fase della cottura? Ci siamo più o meno? Allora possiamo anche tirarla fuori mentre però...
00:45:41Fra Giuseppe ha tantissime cose da raccontarci immagino, una storia che ti ha più toccato il
00:45:51cuore nel profondo, saranno sicuramente tantissime. Ci sono diverse storie, ce n'è una che mi ha
00:45:59toccato perché è drammatica, è andata a finire male, ho conosciuto in stazione un uomo di bel
00:46:10aspetto, era un dirigente che lavorava credo al 118, è finito per strada nonostante la posizione
00:46:22economica di livello alto. Per farla breve, in un mese l'abbiamo ascoltato, abbiamo cercato di
00:46:34farlo aiutare anche dal Salute dell'Igiene Mentale di Sant'Elia, l'abbiamo messo in contatto con
00:46:44psicoterapeute e con psichiatri, io sono rimasto con lui due giorni interi perché lui aveva
00:46:55manifestato l'idea di togliersi la vita, sembrava tutto che andasse per il verso giusto, invece
00:47:02muore la mamma, non regge il colpo e si suicida. Questa è una storia che mi ha colpito e che mi fa
00:47:18capire quanto c'è bisogno dello stare vicino all'altro. Sperimenti il fallimento, sperimenti
00:47:27l'impotenza e capisci che non sei tu a risolvere i problemi ma sei soltanto uno strumento. Poi ci
00:47:35sono storie belle, ci sono storie belle di chi esce dalla strada, di chi... qui a Messina,
00:47:42quando sono arrivato a Messina, il mio posto giusto, in stazione, perché sto vivendo da povero
00:47:49con i poveri e sono strafelice di questo, ho conosciuto un clochard che all'epoca aveva 75
00:47:59anni, 70 anni, ho scoperto che era uno scrittore perché mi ha fatto vedere tutti i suoi libri,
00:48:06tutti i suoi quaderni scritti e mi raccontava che voleva pubblicarli. Circa sei mesi fa,
00:48:13sull'avvenire, vado a vedere che è stato aiutato da Cardinale Zuppi a Bologna a pubblicare tutti i
00:48:20suoi manoscritti e ha fatto un libro. La Caritas di Bologna lo ha aiutato e lo ha inserito in un
00:48:28in un contesto abitativo, lo seguono loro e ha realizzato il suo sogno uscendo 80 anni dalla
00:48:36strada, quindi non c'è età per uscire dalle difficoltà e dalle situazioni che ti opprimono.
00:48:44Dovevo fare un piccolo aggiornamento ma soprattutto dobbiamo fare l'operazione che
00:48:47i fogaceri fanno quando preparano la fogaccia a Tredizioni alle Messinesi cioè la fine della
00:48:52prima cottura e poi due minutini per cui completiamo questa fase e facciamo questo
00:48:59cambio prima che si bruci perché non ci possiamo permettere di sbagliare. Abbiamo due minuti di
00:49:04tempo per fare intervenire Padre Giovanni Pelleriti che accompagna anche chi sente il
00:49:12bisogno di andare all'URD per ricevere una grazia per qualche problema personale. Ci racconta un
00:49:22po' questa esperienza, chi sono queste persone che lei accompagna di solito? Facciamo un piccolo
00:49:29identikit. L'esperienza dei treni bianchi che l'Unitalso ormai da più di 150 anni vive e mette
00:49:37in atto sono esperienze di uomini e donne, alcuni segnati dalla malattia, alcuni familiari che
00:49:45accompagnano anche persone che pur essendo godendo di buona salute decidono di vivere
00:49:51questa esperienza e già in fondo l'incontro inizia sul treno perché quel camminare partendo
00:50:01soprattutto dalla Sicilia ci vogliono 34-36 ore di treno per arrivare all'URD e già il viaggio
00:50:10stesso diventa un momento di incontro sia tra i pellegrini tra i volontari ci sono barelieri e
00:50:17dame dell'Unitalso che sul treno stesso svolgono il servizio per garantire quello che è la
00:50:22distribuzione del cibo e garantire tutto l'essenziale soprattutto c'è il vagone del barellato che sono
00:50:31quei malati che proprio non possono stare seduti e quindi vengono accompagnati in tutti i momenti
00:50:39della loro giornata in tutte le loro esigenze e questo dame barelieri si prendono veramente si
00:50:46fanno carico anche la presenza anche dell'assistente del sacerdote diventa un momento straordinario
00:50:53perché c'è questo incontro molti magari vogliono arrivare all'URD preparati confessandosi e diventa
00:51:02una condivisione di storie perché magari c'è gente che si vuole andare all'URD ma non si erano
00:51:08mai approcciato un sacerdote non vivevano allora diventa un momento in cui dice padre voglio
00:51:13parlare a un momento è veramente diventa una condivisione di storie a volte veramente
00:51:19drammatiche e a volte invece esperienze belle che trovano in questo pellegrinaggio quasi
00:51:27la conferma la testimonianza di ciò che dio è operato nella loro vita
00:51:32siamo al momento del cambio direi un trionfo di colori di profumi e tra poco scopriremo anche
00:51:49i sapori di queste fogacce ma prima c'è la seconda fase si fa raffermare un po la fogaccia noi
00:51:57personalmente aggiungiamo un'altra spolverata di formaggio sopra ma c'era già anche quello sotto
00:52:03per cui nel tempo per noi è diventata una cosa estetica il formaggio è sopra e sotto come la
00:52:11panna nella granissa sopra e sotto con il cono il cono si mette sotto vedete come la stessissima
00:52:18produzione può avere tutte le variante giusto dire artigiani non è facile invece quindi soltanto
00:52:27il tempo di toglierla dalla si quando la facciamo se qualcuno gradisce il pepe può mettere il pepe
00:52:32un po d'olio però è finita quindi possiamo tornare in forno qua quanto manca più o meno
00:52:3710 minuti 10 minuti uguale uguale 10 minuti quindi abbiamo ancora 10 minuti per continuare a sentire
00:52:44le storie io vi devo sempre raccontare una storia che riguarda il presidente del birrificio messina
00:52:48mimmo sorrenti ma questa vorrei farla dopo aver assaggiato la fogaccia la facciamo la facciamo a
00:52:54pancia piena anche perché dopo anche aver gustato la birra dello stretto dalla perfezione con la
00:52:59nostra focaccia tu racconterai io un input per tornare a sentire storia me lo farei dare da
00:53:05da rachele geracio per esempio volendo tornare su padre enzo che ci che input ci dai padre enzo
00:53:13dalla provincia è arrivato in città è un sacerdote apparentemente pacato che però una bella
00:53:20sensibilità che l'ha portato appunto ad avvicinarsi agli ultimi anche attraverso questa
00:53:25associazione di protezione civile credo che abbiate storie belle storie di dolore che però
00:53:31si sono trasformate anche in speranza noi in questi dieci anni trascorsi assieme diciamo che
00:53:38ho iniziato in un contesto particolare perché ho iniziato a camaro san luigi e lì tutto potevo
00:53:43essere tranne che pacato vista la zona poi si ho fatto qualche annetto in provincia dove ho
00:53:49sperimentato in realtà anche la bellezza delle relazioni sincere in un contesto bello come
00:53:56quello della anche della campagna adesso si sono al santo da cinque anni e con la bellezza anche
00:54:04con le difficoltà che quel tipo di situazione ti pone davanti tanti tipi di povertà e quindi è
00:54:10difficile stare accanto diciamo che io respiro anche con altri polmoni una è quella del nucleo
00:54:17cesano l'altro è quello dell'azione cattolica anche se non seguo più il settore giovani sono
00:54:23passato agli adulti perché l'arcivesco come disse ma i tuoi giovani sono cresciuti è vero io seguivo
00:54:30l'azione cattolica dal 99 quando ancora non ero prete e sono rimasto con i giovani fino al 2013
00:54:3914 sono tornato in altre vesti come assistente unitario e adulti e quella del nucleo cesano è
00:54:47una bella esperienza in realtà credo di essere l'unico prete di fatto volontario di protezione
00:54:53civile e volontario nel senso che se c'è da spalare si spala se c'è da scaricare si scarica
00:54:59e tutto quello annessi e connessi. C'è invece una curiosità amarica perché spesso mi capita
00:55:04da cronista sia in tv ma adesso anche al sito di Gazzetta del Sud di scrivere dei pezzi sui
00:55:12cambi di destinazione dei vari parroci e mi sono sempre chiesto quando arrivano le le
00:55:17comunicazioni dalla curia voi le prendete sempre bene cioè mi hanno mandato a Bordonaro mi hanno
00:55:24tolto da Giampieri e mi hanno mandato a Rodia cioè un po' dai hai visto? Ovviamente no ma nel
00:55:31senso che ogni cambiamento è un po' un mettersi in discussione rimettersi in gioco e ci sono
00:55:38situazioni magari belle che uno fa fatica a lasciare. Qualche destinazione gli ha andato un
00:55:44po' di traverso? No finora no. Il mio dire sempre di sì è legato a un altro risvolto cioè alla
00:55:53fin fine doveunque vado non è più responsabilità mia io faccio la mia parte il Signore farà la
00:55:58sua perché io ho obbedito a Lui quindi sì chiaramente non tutte le destinazioni sono ben
00:56:04gradite se tutto popolo di Dio va servito nello stesso modo bella risposta fondamentalmente cambia
00:56:10poco. Risposta effetto padre Giovanni Lombardo abbiamo parlato prima con Fra Giuseppe delle
00:56:17nuove povertà no questi nuovi poveri che in particolare dopo il covid si sono si sono appalesati
00:56:25in tutta la loro sofferenza lei dal suo osservatorio privilegiato ha qualche storia
00:56:30di nuove povertà da raccontarci? Ma diciamo non lo sto a stretto contatto con situazioni se non
00:56:39quelle che si trovano nella comunità parrocchiale che è una piccola comunità però posso riscontrare
00:56:46che un impoverimento comunque è soprattutto avvenuto nelle piccole comunità. Io parlo
00:56:53delle parrocchia di Cumia sono due villaggi ma sono tanti villaggi piccoli tante le frazioni
00:56:58dove dopo il covid è stato tra chi non c'è più e chi è passato diciamo a miglior vita i giovani
00:57:08che tendono sempre di più a lasciare i nostri luoghi per trovare lavoro. Poi c'è chi il lavoro
00:57:17l'ha perso e quindi sono dei nuovi poveri in questo senso prima avevano un lavoro poi dopo
00:57:24il covid sono stati licenziati. C'è stata da una parte una ripresa di tante attività però tante
00:57:31famiglie sono rimaste molto colpite molto ferite e faticano a riprendere un po' la vita ma penso
00:57:39alla comunità in generale la comunità parrocchiale e credo che in generale subisca
00:57:46anche un processo di allontanamento delle persone. Ci sono dei fenomeni che sono tuttora penso in
00:57:55stato di analisi per capire anche i giovani si sono ulteriormente allontanati quindi io
00:58:03personalmente ho riscontrato una difficoltà anche se posso avere una serenità nel dire che
00:58:13attraverso varie esperienze come l'esperienza della cooperativa di Gumia, la cooperativa Valle
00:58:20Basiliana che è nata cinque anni fa anzi proprio in questa settimana il 30 novembre festeggia i
00:58:26cinque anni dalla costituzione composta da 15 giovani del territorio dunque è un modo insomma
00:58:34per continuare a vivere intorno alla parrocchia allora la cooperativa di comunità si occupa di
00:58:41valorizzare il territorio e in particolare in questi primi anni si è occupata di tracking
00:58:47organizzare un calendario tracking eventi di degustazione valorizzazione del territorio
00:58:53quindi sistemazione pulitura recupero della rete sentieristica per avvicinare le persone alla
00:58:58natura a contatto con la natura e anche per riscoprire le tradizioni storie la storia del
00:59:05nostro territorio e mettere anche le generazioni a contatto quindi chi ci ha preceduto e tutto il
00:59:12lavoro che ha fatto è come oggi noi viviamo grazie a quello che hanno fatto quelli che
00:59:17ci hanno preceduto che vivevano della terra vivevano a contatto con con la terra. Il galateo
00:59:26della focaccia non prevede assolutamente forchette e coltello infatti io ho in mano i tovaglioli
00:59:31perché la focaccia sta uscendo dal forno. Facciamo anche la stessa operazione con il
00:59:37perificio de Francesco? Sì con Simone Domenico de Francesco. Vediamo anche il momento del taglio
00:59:47fondamentale. Il bordo è un delitto. Assolutamente io sono team bordo. Io ho visto
00:59:58ho visto i loro colleghi toglierlo e buttarlo nella pattumiera. No no no vorrei parlare di
01:00:05eresia però non mi fido ho visto e considerato che puntata c'è oggi ai nostri protagonisti qui
01:00:15siamo pronti con i taglieri per l'assaggio ai nostri ospiti. Nino Bertolami sa bene che devo
01:00:25assaggiare anch'io perché altrimenti non vale. C'è l'acciuga anche a guarnizione proprio c'è
01:00:32anche l'impiattamento di cosiddetto impiattamento con questo in focacceria magari non avviene.
01:00:38Impiattamento con acciuga messa all'ultimo alla fine. Sì è una tecnica che abbiamo spiegato
01:00:47prima secondo me l'acciuga a chi piace va messa sotto perché insaporisce anche la base. Ecco
01:00:54questo modo si ha la possibilità di metterla al piacere quindi diamo ampia possibilità a chiunque
01:01:00di assaggiarla con o senza e questa è una buona variante. Allora buona degustazione.
01:01:30L'impressione che stia piacendo sono due tipi di focaccia simili ma al tempo stesso diversi per
01:01:47quanto riguarda la base. Dalle facce ne vedo contenti. Molto molto soddisfatti però avevo
01:01:53una storia insospesa con il mio amico Mimmo Sorrenti con il quale vorrei bere un po' di
01:02:00birra per gustare questa per accompagnare questa focaccia ma soprattutto per raccontare una storia
01:02:06che risale a 43 anni fa. Perché Mimmo Sorrenti che adesso è il presidente del birrificio Messina
01:02:23io l'ho conosciuto nel 1978 quando ai voi militavo nelle giovanili della cr messina e
01:02:35Mimmo Sorrenti era il massaggiatore delle formazioni giovanili nonché assistente del
01:02:41mitico ciccio currò è là che ci siamo conosciuti? Sì l'ho conosciuto da papà e l'ho conosciuto
01:02:47sapone poi sei arrivato tu. E poi me ne sono andato fortunatamente non ho fatto il calciatore.
01:02:54Però se ti ricordi la beretta e gli allievi eravamo una famiglia perché mi occupavo solo
01:03:00del settore giovanile perché ciccio currò si occupava dei professionisti. Questo signore
01:03:06che oggi che poi è diventato un grande maestro birraio faceva il massaggiatore delle giovanili
01:03:11e ciccio currò era tuo padre diciamo. Diciamo che è stato il mio maestro lui e il dottore Ricciardi.
01:03:16Ecco raccontiamola quella storia ma il momento in cui io ricordo che tu un giorno entrasti
01:03:23nello spogliatoio del laberette e dicesti ragazzi io da domani in poi non sarò più il vostro
01:03:28massaggiatore però non mi allontano di molto palazzo accanto. Andavi alla birra messina?
01:03:34Sì là c'è stata una storia perché diciamo che io devo andare a Coverciano a fare il corso
01:03:40definitivo per fisioterapista per professionisti e in quel momento si è avvicinato il datore di
01:03:50lavoro dell'ex birra messina mi disse dice Guido Faranda dice non andare rimani qua così e di là
01:03:59mi hanno assunto direttamente e mi hanno fatto fare il maestro birraio. Tu di birra fino a quel
01:04:06momento non c'è sapevi di olio panforato? Sì però della birra sapevo perché c'era mio padre c'è stato
01:04:13mio nonno perciò ero sempre diciamo in contatto con la famiglia Faranda cioè andavo ad esempio
01:04:20io lui aveva la mamma che adesso non c'è più io ogni domenica andavo gli compravo i dolcini perché
01:04:25la mamma voleva il cannolo voleva il pasticcino di allora la pasticceria famosa che c'era da vicino.
01:04:34Quindi la tua vita è stata un vivio? Sì. Potevi essere un grande fisioterapista? Sì. Potevi essere
01:04:39appunto con Ciccio Curro anche in Serie A? Con Ciccio Curro eravamo padre e figlio veramente.
01:04:46E invece sei diventato un maestro birraio? L'unica cosa che no che mi manca che le persone non si
01:04:53ricordano più a Messina queste persone che hanno dato tanto per la città di Messina perché Ciccio
01:04:58Curro anche perché era il massaggiatore dell'HR era il massaggiatore del Messina mi ha dato una
01:05:05vita per lo sport messinese e adesso non si ricorda più. E anche un altro ragazzo che giocava in quel
01:05:11laberretti poi è diventato Nicolò un giocatore del no un birraio anche lui se non sbaglio? No
01:05:19non mi ricordo veramente non c'era un altro no non mi ricordo no no hai ragione Camelo
01:05:24Frassica. Camelo Frassica adesso è socio nostro. Sì sì Camelo Frassica. Ho avuto un momento di
01:05:34Camelo Frassica. E giocava nel laberretti con qualche apparizione anche in C2 quelli
01:05:41erano anni difficili? Sì sì. I risultati non arrivavano ma c'erano 15 mila spettatori.
01:05:46Esattamente. Era un ottimo giocatore. Interessante anche quando hai parlato di vite
01:05:52al bivio di scelte importanti che sono anche quelle scelte di vita che hanno fatto i protagonisti di
01:05:59oggi e immagino che abbiano dovuto fare anche delle rinunce. Fra Giuseppe tu hai deciso di
01:06:05seguire San Francesco e quindi lontano da tutti quelli che sono i beni materiali. Ti è mancata
01:06:14qualcosa di materiale in questi anni? Non mi manca nulla. Quello che può mancare forse è
01:06:22l'affetto. Sperimentiamo forse tutti la solitudine perché è umano ma poi c'è la bellezza delle
01:06:31relazioni dello stare nelle parrocchie dello stare nei luoghi di carità nei luoghi dove dove c'è
01:06:40gente dove c'è dove ci sono persone che a volte ci vedono come dei degli esseri disincarnati ma
01:06:52siamo degli uomini che hanno fatto una scelta e che stiamo lì in mezzo a loro e questa solitudine
01:06:58questo silenzio lo colmiamo sia con la relazione con l'uomo ma soprattutto con la relazione intima
01:07:06con il signore. Volevo sentire un giudizio di padre Seperino che non è ghiotto di focaccia mi
01:07:11diceva anche se mi piacciono più i dolci. Volevo un giudizio tecnico nel senso che c'erano delle
01:07:19differenze pur essendo due focacce tradizionali queste? Molto interessanti entrambi ma c'erano
01:07:25delle differenze? Sicuramente entrambe meravigliose io non ho capito ancora quale più buona tutte e
01:07:30due più buone. Poi i gusti sono gusti allora una era un po più biscottata e più diciamo semplice
01:07:38quella appunto fatta con i due colori del datterino giallo e rosso ed era essenziale
01:07:47io la definirei essenziale l'altra era ridondante la doppia strato di formaggio le cose è proprio
01:07:56più pesante ma in senso positivo per carità e quindi due gusti pensate con gli stessi ingredienti
01:08:03la stessa tipologia riusciamo a dare una varietà di gusti e quindi i complimenti sono entrambi per
01:08:11come interpretano nel giusto modo la focaccia anche con risultati diversi ma sempre eccellenti.
01:08:18Rachele mangia poco e beve acqua. Si vede perché è in linea assolutamente perfetta
01:08:24brava Rachele io non riesco così come non è riuscito nemmeno fra Giuseppe che mi ha detto
01:08:28no io non posso mangiare focaccia invece poi l'ho beccato. Giuseppe il microfono anche la
01:08:36sorella volevo sentire poi un giudizio. Ma è stato il signor Guglielta che mi ha fatto cadere
01:08:41nella tentazione. Suonlina ha fatto una domanda poco fa io non ho saputo rispondere
01:08:50ha risposto il signor Guglielta. Sorridirla allora. Sono stato io oggi ispirato è una
01:08:58delle queste puntate veramente più intense e sono stato ispirato da tutte queste storie e
01:09:05mi hanno fatto una domanda me l'ha fatta la sua che differenza c'è fra la pizza e la focaccia
01:09:12e mi stavo spingendo prima in una descrizione tecnica poi ho capito che non era questa la
01:09:18domanda cosa significa pizza e cosa significa focaccia. La focaccia la pizza è un bene
01:09:25individuale la preparate per una persona la focaccia è un bene in condivisione e si sposa
01:09:31bene con la città di Messina. Ci allacciamo da questa parte perché mi pare che con la focaccia
01:09:36si concludono molti incontri in qualche parrocchia. Chi parla? Chi vuole intervenire? L'azione
01:09:43cattolica ad esempio io che ho fatto parte dell'azione cattolica molte riunioni finivano
01:09:48con queste teglie di focaccia. Si dice che tutti i salmi finiscano in gloria e noi cerchiamo di
01:09:54finire i nostri incontri sempre e anche perché di solito si fanno in serata quindi l'ora richiede
01:10:00qualcosa che sia segno della condivisione poi la nostra messinesità è questa c'è la focaccia
01:10:05quindi necessariamente è un ottimo coronamento a qualunque incontro e qualunque incontro
01:10:12spirituale qualunque incontro di formazione deve finire in convivialità quindi come azione
01:10:17cattolica certo penso che tutte le parrocchie dove c'è questa bella realtà dell'azione cattolica
01:10:22con tutte le sue differenze utilizza questo metodo. Invece torniamo appunto da padre Severino
01:10:30che come dicevo prima non è un gran fan della focaccia però l'ha mangiata. Che ne pensi Severino?
01:10:39Ti è piaciuta questa focaccia? E' buona, è buona, è buona. Benissimo. E' il giudizio di una suora perché
01:10:45le suore sono buone. Il giudizio di una suora. Torna io una cosa interessante fra Giuseppe quando l'avete
01:10:53chiesto di ciò che ha rinunciato una cosa molto interessante è quello che la società di oggi
01:11:02vive guardare ciò che manca non ciò che hanno è quello che i miei ragazzi io cerco di
01:11:10condividere con loro invece di guardare ciò che hai rinunciato no ciò che hai perché se tu guarda
01:11:18sempre ciò che non hai rischia di generare quello che noi beviamo. E questo è il segreto della
01:11:25felicità apprezzare ciò che abbiamo. Dunque quasi quasi è una beatitudine io direi una beatitudine
01:11:32perché colui che sa godere ciò che ha ciò che è è sempre sereno è sempre gioioso quindi diventa
01:11:39una beatitudine allora se viene alimentato in questi giovani apprezzare quello che hanno perché
01:11:45giustamente i nostri giovani che sono nelle periferie loro guardano solo ciò che non hanno
01:11:51per questo che disperano non vanno a scuola non cercano le cose facili quindi generano tante
01:11:57altre cose invece io vedo per esempio nella mia comunità la cosa che il centro culturale fa è di
01:12:05insegnare testimoniare anche da esempio su questo questo tema di valorizzare ciò che hai perché
01:12:13ce l'hanno tantissime anche le cose più bene ecco perché non è quello che non hai. Sorella invece
01:12:21in convento la focaccia la preparate voi di solito fate i dolci. In verità il nostro convento è di
01:12:28due perché lavoriamo con i migranti e il significato di pizza e focaccia è proprio
01:12:35questo la condivisione e la condivisione è nella diversità perché qui veramente c'è la diversità di
01:12:42composizione. Era buona però. Molto buona molto buona ma la condivisione vuol dire relazione
01:12:49vuol dire vieni io ti insegno la relazione nel senso tu sei una persona e io sono una
01:12:57persona tutti e due siamo figli di dio ma tutti e due abbiamo il grande desiderio della libertà
01:13:03il grande desiderio di essere amati e questo qui fa parte anche di condividere la pizza o la focaccia.
01:13:11Mario volevo chiedere anche a loro se erano soddisfatti di aver preso parte a questa
01:13:15trasmissione che ci ha arricchito un po' voi ci avete un piacere ma sotto certi aspetti ma anche
01:13:21loro. E' stato un piacere sia cucinare voi che stare qui ad ascoltare le varie esperienze di
01:13:26ognuno di voi. Ecco il panificio De Francesco ma anche il panificio Scuderi poi hanno pronta una
01:13:30donazione per Fra Giuseppe perché alla stazione ci sono tante persone che anzi ci si può rivolgere
01:13:38siete sempre aperti in quel punto della stazione vi trovate. La cappella è al primo binario la sera
01:13:46normalmente sono sempre là dalle 6 sino quando c'è bisogno sono sempre là però poi posso lasciare
01:13:52anche il mio numero di telefono tranquillamente chi vuole può chiamarlo. Lo diciamo a tutti gli
01:13:58esercenti ma lo diciamo ai nostri amici focacceri una teglia di focaccia portatela portatela
01:14:04portatela al loro riscalda il cuore anche di di tanta gente che viene a passare qualche
01:14:11ora da voi. Io direi di andare a concludere ringraziando i nostri amici da lì là e
01:14:17l'impresario Cugliotto non so se voleva aggiungere qualcosa. Io volevo approfittare di queste meravigliose
01:14:22persone per lanciare un appello a voi c'è un peccato capitale che è la gola trasformiamo se
01:14:32ci riusciamo insieme questo peccato capitale nel cibo cattivo rispetto al cibo buono il cibo buono
01:14:39di qualità che sostiene le persone non è mai un peccato di gola il peccato di gola il cibo
01:14:46cattivo quello che ci fa male anche alla salute quindi vi esorto nelle vostre orazioni nelle
01:14:51vostre interventi a sottolineare questa cosa il peccato appunto non è quello della gola in
01:14:58generale ma quello del cibo cattivo rispetto a quello buono. Bimbo tu volevi aggiungere qualcosa
01:15:03anche? Vi devo ringraziare tutti perché è stata una bella trasmissione sembra che qualcuno
01:15:11mi ha detto di venire oggi ma non da voi ma perché mi sono sempre trovato bene io con i sacerdoti con
01:15:20i frati e tutto perché da quando ero bambino andavo sempre nell'associazione per cercare di
01:15:26fare qualcosa per quelli che non avevano niente. Allora ci facciamo un applauso per chiudere questa
01:15:31puntata di Mangia Storio noi ci vedremo la prossima settimana con altri due fogaceri
01:15:37Fogaccia Messinese grazie a voi e appuntamento alla prossima puntata. Ciao
01:15:50attraverso la condivisione il confronto e il dialogo che si cresce e che si può costruire
01:15:57una società migliore perché se siamo delle isole e non facciamo parte dell'arcipelago
01:16:04alla fine ognuno cammina per i fatti propri poi ce lo dice Gesù stesso nel Vangelo date voi
01:16:12stessi da mangiare dare il nostro tempo dare il nostro sorriso che a volte sembriamo tutti
01:16:18arrabbiati usciti dal funerale e invece sorridiamo chiediamo all'altro come sta e dal chiedere
01:16:26all'altro come stai nasce veramente la condivisione il farsi carico dell'altro portare pesi gli uni
01:16:36degli altri lo spezzarsi segno dell'eocarestia che Gesù ci insegna il versare la propria vita
01:16:45sono tutte cose belle che costruiscono quello che come diceva Paolo Sesso la civiltà dell'amore
01:16:56tu pensa che se vivessimo tutti così altro che guerre sarebbe veramente una cosa molto bella
01:17:03le storie vogliono vogliono dire vita vita vissuta e di cercare di andare avanti nelle storie belle
01:17:11nelle storie cattive perché a Messina ce ne è tantissime storie oggi abbiamo portato alcune
01:17:18storie che ci fanno pensare dovremmo essere più intraprendenti per fare qualcosa per questa
01:17:27città e per la povera gente