"Nebrodi Tour", il viaggio passa da Raccuja: dal Castello Branciforti al trekking fluviale
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00:00Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
00:30Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
00:52Benvenuti a questa nuova puntata di Nebru di Tour.
00:55Quest'oggi visiteremo il piccolo centro di Raccuia,
00:59ma dalla storia veramente molto antica.
01:01Il suo nome potrebbe derivare dall'antico arabo
01:04e dalla composizione di due parole
01:06Raal, che significa casale,
01:08e Kudia, che significa collina,
01:11quindi il casale sulla collina.
01:22Nel 1271 il borgo compare in un atto col nome di Raccuia.
01:27Nel 1296, dopo due secoli in cui era ricompreso nel De Manio reggio,
01:33diventa feudo degli Orioles,
01:35famiglia di origine spagnola giunta in Sicilia
01:38al seguito di Pietro III d'Aragona
01:40negli anni della Guerra del Vespro.
01:43Nel 1507 la baronia passa prima alla famiglia Valdina,
01:47poi a Ilarocca,
01:49che la reggono sino al 1552.
01:52Da allora il feudo innalzato a Contea
01:55è possedimento della famiglia Branciforti,
01:58importantissimo casato aristocratico
02:01che governa Raccuia sino al 1812,
02:04anno della caduta degli stati feudali in Sicilia.
02:09In pochi lo sanno, ma quella che oggi si chiama Bagheria,
02:12in provincia di Palermo, è stata fondata da Giuseppe Branciforti,
02:17il principe di Petra Pelsia che viveva proprio qui a Raccuia
02:21ed è stata fondata con un nome
02:23che ne determina proprio la provenienza,
02:26Nuova Raccuia.
02:28La nuova Raccuia,
02:30la nuova Raccuia,
02:32Uno dei simboli del comune di Raccuia
02:35è senza dubbio il castello dei Branciforti,
02:38la città della Raccuia.
02:41L'immagine che si può trovare qui
02:43e anche l'immagine che si può trovare lì
02:45è quella di un comune che ha una cosa in comune
02:48e una città in comune.
02:50Il comune Branciforti è un comune
02:52che è un po' di casa,
02:54un po' di città in comune
02:56e un po' di città in comune
02:58e un po' di città in comune
03:00il castello dei branciforti, una struttura dominante che rappresenta oggi un vero e
03:06proprio punto di riferimento culturale per la comunità dei nemrodi.
03:14Ci troviamo nel cuore medievale di Racuia, qui sorge il castello branciforte costruito
03:20durante il periodo normanno su alcune preesistenze di epoca romano-islamica.
03:26Per tanti anni ha conosciuto il degrado, poi agli inizi degli anni novanta è cominciata
03:30la ristrutturazione e nel 2009 è stato consegnato alla città come sede di museo,
03:35archivio e biblioteca comunale. Adesso lo andremo a visitare in compagnia dell'assessore Marcella Scalia.
03:42Assessore, ci troviamo nella struttura sicuramente più importante di Racuia,
03:55il castello branciforte. Ecco, ci vuoi descrivere di che struttura si tratta?
04:00Il castello branciforti è la struttura più rappresentativa della nostra identità storica
04:06e culturale, ma anche identitaria. È un nostro bene monumentale più importante anche perché ha
04:15circa mille anni di storia, perché sappiamo attraverso poche fonti storiche purtroppo che
04:21già preesisteva all'arrivo dei normanni, quindi ci ricolleghiamo al periodo arabo. Poi con il
04:27periodo normanno ha avuto massimo risalto e quindi abbiamo anche della documentazione storica che
04:33attesta a questo importante periodo che ha vissuto il nostro borgo. Una struttura quindi
04:39che ha attraversato diversi, tanti secoli di storia ed è fortemente legata alla vita di questo
04:46borgo. Oggi è una struttura che è in grado di dialogare con la contemporaneità e ha uno
04:52sguardo aperto verso il futuro.
04:54È il nostro scrigno dove custodiamo i nostri ricordi più preziosi, ma allo stesso tempo è il
05:09luogo sul quale si fonde il nostro presente e anche il nostro futuro. Il centro delle attività
05:16culturali, di promozione turistica, è un luogo visitato, aperto tutto l'anno,
05:23sei giorni su sette a settimana. È un castello per noi importante sul quale si punta molto,
05:31molto apprezzato dai visitatori con la sua pinacoteca, con le opere che custodiamo
05:37all'interno. E poi il luogo centrale nel nostro comune da cui poi si dipana tutto il nostro
05:43centro storico con il quartiere Branciforti, la chiesa del Carmine fino ad arrivare alla
05:50chiesa madre, alla chiesa di San Pietro, dei luoghi che costituiscono un percorso
05:54artistico-culturale meraviglioso in un comune che è una perla incastonata nel verde.
06:14Questa è una struttura anche che in epoca moderna ha ospitato delle carceri,
06:17ci sono delle storie particolari che racconteremo e allora insieme andiamo a visitare queste celle.
06:31Siamo per entrare in una delle celle, in quella finale di queste carceri all'interno del castello
06:37Branciforti e questa è una cella che racconta anche una storia importante che a livello
06:42innazionale fece parlare di sé. Stiamo parlando della storia dell'innocente Spanò,
06:48venne definita così che nel dopoguerra trascorse qui oltre 21 anni di carcere
06:54per poi scoprire di essere innocente. Questo è un luogo storico di questa parte del castello?
07:00Sì, perché probabilmente questa è la parte che è giunta a noi rimaneggiata,
07:06perché quello che vediamo oggi di questa grande struttura è il frutto di secoli di
07:11rimaneggiamenti, perché è stata una struttura atta a difendere il territorio e poi nei secoli
07:19a venire invece è diventata una residenza baronale, è stata la residenza dei conti Branciforti,
07:26fino ad aggiungere in un'epoca più recente, che è quella dei primi del Novecento, quindi subito
07:31dopo la fine del feudalesimo, dopo un breve periodo di abbandono, questa grande struttura
07:39diventa sede di uffici pubblici. Un'ala viene destinata agli uffici dell'apertura e anche
07:46all'ufficio di leva, invece l'ala dove ci troviamo adesso diventa carcere mandamentale. Fu attivo
07:55fino al 1950 circa, diciamo che qui passavano la loro prigionia persone che magari avevano
08:04commesso piccoli crimini dettati dal periodo di caressia in cui vivevano, perché ricordiamo,
08:10ci sottolineamo che il castello fu attivo a cavallo di due importanti conflitti mondiali,
08:15quindi nel territorio, diciamo in tutta la nazione, si attraversò un periodo veramente triste,
08:22le persone recluse qua in questa cella, soprattutto quella destinata agli uomini,
08:28molte volte venivano portati uomini che avevano commesso dei crimini solo per potersi sostentare,
08:35tranne il caso di Antonino Spano che probabilmente fu l'unica persona condotta in questo carcere
08:41accusata di un crimine veramente ferato, ovvero l'uccisione di un notabile ugriese e trascorse
08:48la prima parte della prigionia per cui prima di venire condotto presso il carcere della Sinara.
08:53In questa struttura ci sono delle cose veramente particolari, soprattutto in questa cella che
08:58adesso vi mostrerò, per esempio i bagni sono così composti e ne troviamo diversi,
09:06lo vedremo più avanti anche percorrendo altre stanze di questo castello e questa finestra è
09:10molto importante perché da questa finestra venivano passate quelle piccole necessità
09:16che i familiari concedevano e soprattutto i carcerieri ai detenuti, questa è una finestra
09:22che ha fatto la storia e dove proprio al suo esterno è cresciuto una pianta molto
09:28significativa per questo territorio, il cappero.
09:31Subito dopo il nostro insediamento come amministrazione abbiamo iniziato una ricognizione
09:47in tutte le strutture comunali per capire cosa c'era, cosa non c'era e abbiamo rinvenuto diversi
09:54reperti lapidei in dei magazzini, alcuni avevano proprio perso memoria della presenza di queste
10:01importanti opere che testimoniano la nostra storia passata e abbiamo deciso di regalare
10:09loro nuova dignità collocandoli nelle sale del Castello Branciforti e sono dei reperti
10:18provenienti da chiese di Raccuia, qualche chiesa è stata recuperata e oggi è visibile come i
10:26capitelli della chiesa di San Sebastiano e abbiamo deciso di portarli qui al castello e poi abbiamo
10:33rinvenuto anche un'acqua santiera del 1700 ed è stato un po' difficile capire da dove provenisse
10:41questa acqua santiera e poi spulciando un po' nei documenti di archivio perché abbiamo rimesso in
10:47sesto anche l'archivio storico che ha vissuto un periodo diciamo di abbandono siamo riusciti a
10:54capire la provenienza di questa acqua santiera e marmorosa ed è stata una piacevole scoperta
11:02perché ricercando documenti appunto nell'archivio abbiamo scoperto che esisteva una chiesa proprio
11:11dove oggi sorge il municipio accanto alla struttura del municipio di cui i raccuiesi avevano perso
11:16completamente memoria che era la chiesa di Sant'Antonio conosciuta come la chiesa della
11:21badia e abbiamo capito che l'acqua santiera proveniva da questa importante struttura
11:27religiosa che si trovava proprio nel centro del paese e che poi per vicissitudini che non
11:34conosciamo bene è stata completamente rasa al suolo
11:46abbiamo potuto creare questa pinacoteca e questa bella esposizione di dipinti grazie a una donazione
11:56del Rotary Club dello Stretto grazie all'interesse di un socio che è originario di Raccuia
12:03anche se non abita qua ha un legame forte con il nostro borgo e quindi ha voluto donare a tutta la
12:10collettività, hanno voluto donare a tutta la collettività questo allestimento
12:15i quadri che si trovano in questa pinacoteca appartengono sia da artisti siciliani della
12:23nostra provincia ma anche abbiamo artisti del nord Italia e addirittura del nord Europa
12:29durante l'anno inoltre ospitiamo anche delle mostre momentanee diciamo e allestiamo tutte
12:39le altre sale con la presenza di quadri di autori contemporanei
12:52ci troviamo adesso all'interno della stanza dedicata ai paesaggisti messinesi ma c'è anche
12:58chi ha deciso invece di trasferirsi in provincia di Messina a Militello Rosmarino Nello Specifico
13:04come il famoso pittore John Pichin
13:10all'interno di questa stalla risiedevano gli animali sui quali poi venivano portate
13:16naturalmente tutta la seta lavorata e distribuita sul territorio
13:30ci troviamo nella parte superiore del castello Branciforti dove veniamo accolti da un piazzale
13:35splendido ristrutturato molto ampio che è sede di importanti manifestazioni che organizzate
13:40sì ci troviamo all'interno dell'area di corte dalla quale si accede al piano nobile del castello
13:46è in questa grande piazza d'armi e durante il periodo estivo organizziamo diverse manifestazioni
13:52culturali teatrali musicali abbiamo ospitato il ballo del gatto pardo abbiamo ospitato la
13:59rappresentazione con dei pupari siciliani inoltre presentiamo anche diversi libri perché
14:06ogni anno in estate si tiene l'iniziativa letture nel borgo e durante i mesi estivi
14:12diversi autori si avvicendano in questo meraviglioso scenario inoltre abbiamo
14:21organizzato concerti per pianoforte per violino esibizioni della nostra banda spettacoli teatrali
14:28organizzati anche da associazioni locali e non abbiamo organizzato la prima edizione del tolos
14:36festival con una compagnia teatrale di Catania e abbiamo avuto la partecipazione di un grande
14:44pubblico e inoltre poi questa piazza ha visto spilare in abiti d'epoca dei figuranti che hanno
14:54rievocato l'arrivo dei Branciforti nel nostro piccolo borgo intorno al 1550. A proposito
15:01proprio di questo entriamo nella sala nobile del castello dei Branciforti proprio per scoprire
15:07anche un'antica tradizione che è quella legata alla seita ai costumi ed incontrare anche un amico
15:13la rievocazione dell'arrivo dei Branciforti a Raccuglia è caratterizzata da una meravigliosa
15:23sfilata con abiti dell'epoca che sono stati riadattati da due stilisti uno dei due è qui
15:30con noi oggi a Nebruditur, Franz de Feulis. Dunque la rievocazione storica dell'arrivo dei
15:37Branciforti è sicuramente un momento importante per questo paese avete riadattato questi costumi
15:41in che senso? Cioè vi siete naturalmente informati sulla storia avete messo mani su che cosa in effetti?
15:48Allora la ricerca fondamentalmente per quel periodo è partita soprattutto con la visione
15:54di quadri dell'epoca a cui abbiamo attinto praticamente tutte le informazioni che ci
15:58servivano per realizzare questi capi nel miglior modo possibile. È stato un lavoro complicato cioè
16:04cosa avete aggiunto cosa avete tolto insomma? Il lavoro complicato praticamente è più nella
16:09ricerca dei materiali nella ricerca anche di poter fare gli accessori giusti risalenti anche
16:15all'epoca quindi comunque sia dietro c'è stato un grandissimo lavoro di preparazione per realizzare
16:22questi abiti. Tu sei uno stilista di origini pugliesi che con il tuo compagno avete deciso
16:27di trasferirvi qui a Racuglia è una scelta importante dettata da che cosa principalmente?
16:33Inizialmente qui venivamo in vacanza perché il mio compagno ha origini racugliesi solo che io
16:39qui praticamente mi sono innamorato follemente del territorio della storia di questo borgo della
16:44bellezza e anche soprattutto dell'affetto dei compaesani perché ormai sono compaesano loro
16:48ho preso residenza da quasi cinque mesi e abbiamo iniziato questa bellissima avventura in questo
16:54posto magnifico. Avete una vostra linea una vostra linea che propone ormai da diverso tempo
17:00il vostro lavoro ma avete deciso anche di creare qualcos'altro legato proprio a questo territorio
17:07ci vuoi parlare sia della vostra linea che di questo nuovo progetto? Allora la nostra linea
17:11il nostro marchio si chiama Cristo Couture siamo praticamente nel campo della moda da quasi 20
17:17anni abbiamo vestito molti personaggi del mondo dello spettacolo siamo arrivati al festival di San
17:24Remo al red carpet del Venezia film festival ospitate televisiva in genere abbiamo fatto
17:30anche diversi eventi a livello nazionale e internazionale da quando ci siamo trasferiti
17:35qui a qui a Racquia abbiamo messo in piedi un'altra bellissima realtà che ha sempre a che
17:40fare col territorio e lo sviluppo anche del del borgo stesso che è molto legato comunque alla
17:46seta e anche comunque alle radici del rinascimento a cui hanno a che fare i branci forti. È un lavoro
17:53che avete già cominciato in fase di costruzione quando pensi si potrà cominciare ad avere la
17:58prima visione della completezza di questo lavoro? Non è presente in questo momento qui con me anche
18:03Salvatore Casella che oltre a essere il mio compagno anche il mio socio comunque di avventura
18:07e tutto il resto e stiamo mettendo su praticamente questa nuova realtà qui a Racquia che si chiama
18:13Atelier 1552 praticamente nel 1552 è l'anno dell'arrivo dei branci forti qui in terra di
18:20Racquia dove praticamente hanno acquistato il feudo elevandolo poi successivamente a Contea
18:25Racquia anticamente faceva parte del triangolo della seta insieme ad altri due di borghi qui
18:32limitrofi e ci siamo comunque agganciati a questa bellissima realtà per riportare in auge di nuovo
18:38le lavorazioni della seta attraverso i semi lavorati e la piantaggione di nuovo del gelso
18:43e la coltivazione del bagò da seta.
19:01La storia medievale di Racquia va ricordata e
19:31valorizzata anche con la possibilità di poter garantire agevole passaggio a qualsiasi tipologia
19:37di turista. In corso nel centro montano un lavoro intenso di rigenerazione urbana anche per i meno
19:45fortunati. Uno dei nostri primi obiettivi è stato quello di creare un sistema dell'accoglienza a
19:50360 gradi in modo da poter consentire al turista di poter vivere in maniera piena viva ed
19:56esperienziale quello che è il nostro tessuto non solo urbano ma anche storico e culturale. A tale
20:03riguardo un progetto importante del quale insomma ci vantiamo come fiore all'occhiello di aver
20:09portato avanti, di aver realizzato e di aver fatto finanziare è quello dell'abbattimento delle
20:15barriere fisiche cognitive e sensoriali al Castello Branciforte. Era un progetto dedicato ai luoghi
20:21della cultura quindi oltre all'abbattimento delle barriere fisiche quindi per l'accessibilità
20:25dei disabili fisici, grazie alla tecnologia quindi grazie a dei software e a una serie di
20:31app permetteremo l'accesso anche ai disabili uditivi e visivi perché potranno avere a portata di mano
20:38la storia del castello, la storia del paese e tutte le informazioni necessarie attraverso
20:44una tecnologia innovativa che contempla anche il lissi, il linguaggio dei segni che è stato
20:49realizzato da un esperto del del settore.
20:56Il Castello Branciforte è un luogo oggi accessibile ad ogni forma di disabilità fisica, psichica,
21:07sensitiva, cognitiva e sensoriale quindi rappresenta anche un'importante possibilità
21:14di sviluppo per un turismo di nicchia, è uno dei pochi castelli che ci sono in Sicilia interamente accessibile.
21:26Visto l'incredibile interesse culturale di Raccuia e conosciuta la sua antica storia
21:32succede che durante i lavori di rigenerazione urbana nel quartiere San Pietro si riescano
21:38ad effettuare scoperte che possono essere valorizzate.
21:43Mentre portavamo avanti questo lavoro di rigenerazione urbana gli scavi andavano avanti
21:49ed è venuto fuori un selciato, la cosa ci ha in curiosità perché è un luogo che non è
21:54solo un luogo, la cosa ci ha incuriosito, abbiamo allargato gli scavi e abbiamo scoperto
21:59che c'era il vecchio pavimento sottostante la nuova piazza che era stata realizzata negli anni 70.
22:06Questo pavimento era un selciato del 1691 perché era coevo dei lavori di ristrutturazione
22:15dell'allora quando nella chiesa di San Pietro eliminarono una navata che corrisponde alla
22:21parte di questo pavimento fortunatamente era rimasto intatto quindi lo abbiamo recuperato
22:26ed è diventato un bene culturale storico ulteriormente fruibile per la nostra cittadinanza e per i turisti.
22:38Negli anni Raccuia ha conosciuto come tutti i piccoli paesi dell'entroterra siciliano
22:43il fenomeno dello spopolamento.
22:45Intorno al 1910 il centro montano contava oltre 5000 abitanti, oggi non arriva a 1000
22:53ma c'è chi ha deciso di combattere e rimanere per realizzare nuove prospettive economiche
22:59puntando tutto su una ricchezza locale, il fiore dello zafferano autunnale.
23:04Nasce così l'oro rosso di Giangaglia coltivato da un'azienda agricola nata qualche anno fa
23:11e che si estende su 5 ettari di terreno.
23:14Il suo prodotto arricchisce piatti gourmet della migliore cucina locale e italiana.
23:25Non ci sono moltissimi produttori, siamo veramente pochi tant'è che quando abbiamo iniziato
23:31nel 2014 noi sul territorio non abbiamo trovato nessuna coltivazione e nemmeno nessuna esperienza
23:39che potesse raccontarci come avveniva la lavorazione e tutto il cillo di produzione dello zafferano.
23:45Siamo andati a ricercarlo sempre in Sicilia ma anche fuori dai confini regionali
23:50delle produzioni di eccellenza che esistono in Italia.
23:53Ecco, ci puoi spiegare un po' come si produce lo zafferano? Come si coltiva e come si produce?
23:58La coltivazione e la produzione fondamentalmente è abbastanza semplice da capire e da apprendere.
24:05Il problema principale è la delicatezza con la quale bisogna lavorarlo.
24:09Nel periodo che va tra agosto e settembre vengono messi a dimora i bulbi, quindi fondamentalmente
24:14vengono messi e piantati dentro il terreno e tra fine ottobre e novembre avviene la fioritura,
24:20quindi questo fiore di colore viola spunta dal terreno come qualsiasi altro fiore va raccolto
24:25e i pistilli, gli stimi rossi all'interno del fiore vanno raccolti manualmente ed essiccati.
24:32Il processo di raccolta, sfioritura e essiccazione è delicato e un approccio non corretto
24:41fa avvenire una decadenza della qualità dei prodotti.
24:45Possiamo parlare di uno zafferano particolare, di quello che si produce sui nebrodici?
24:48C'è una particolarità o comunque è diverso dagli altri?
24:51Allo zafferano noi stiamo andando a cercare l'origine del bulbo nella zona dell'Abruzzo e in Sardegna
25:00che fondamentalmente sono i prodotti più pregiati a livello internazionale.
25:06Da lì in dieci anni abbiamo creato dei bulbi adottoni.
25:09Oggi possiamo dire che i bulbi sono rigorosamente originari del nostro territorio
25:15e rispettano tutti i criteri di qualità certificati dai laboratori.
25:20Hanno delle caratteristiche proprie ovviamente che conferisce il terreno
25:26e l'aroma, la fragranza e il colore hanno una loro tipicità sicuramente.
25:32Da quanto tempo svolge questa attività e soprattutto ha riscontrato un incremento nel corso degli anni?
25:37Cioè nel senso che la gente ha cominciato a interessarsi anche al territorio dei nebrodici per l'acquisto dello zafferano?
25:43Noi abbiamo iniziato la produzione nel 2014.
25:47Abbiamo iniziato intanto un po' per diletto a livello lobbistico.
25:50Nel 2017 abbiamo intensificato un po' di più cercando di avviare una produzione a tutti gli effetti.
25:57Abbiamo visto un crescendo sicuramente di curiosità e di interesse.
26:02Prima lo zafferano era conosciuto per il cuoce, il riso allo zafferano e il classico risotto alla milanese.
26:12Nel tempo si è scoperto che può avere mille altri delizi in campo gastronomico
26:19a livello di antipasti, di dolci o anche in bevande.
26:23E questa curiosità, questa conoscenza ha tratto sicuramente gli interessi anche di persone da fuori.
26:31Un elemento che io inserisco anche nelle lari chiacchierate è l'esperienza che molti gradiscono anche nella raccolta del fiore.
26:42In quei venti giorni di raccolta dei fiori dello zafferano c'è chi vuol venire proprio qui sul campo
26:49a fare questa esperienza alle prime luci del mattino.
26:52Quindi questo possiamo dire che è un'altra attrattiva per il comune di Raccuglia, o comunque del territorio dei Nebriti,
26:57cioè partecipare proprio praticamente alla raccolta del zafferano.
27:00Assolutamente, noi stiamo provando a diffondere questo modo di vivere in maniera immersivo il territorio.
27:08Si viene la mattina, si raccoglie il fiore, si fa anche la lavorazione, perché no?
27:14E poi si può anche, volendo insieme cucinare un qualcosa, assaggiare il prodotto allo stato finale.
27:30La bellezza naturalistica dei Nebriti, il più delle volte, può essere ammirata in assoluta sicurezza e serenità
27:37grazie alla presenza di percorsi trekking che sempre di più nascono in questi piccoli centri
27:43per garantire un'esperienza molto particolare ai turisti.
27:50Qui è possibile fare percorsi di trekking urbano, percorsi di trekking fluviale nel Mastropotimo
27:56che con le sue insenature naturali, le sue acque limpide, costituiscono un'attrattiva per i visitatori,
28:04esperienze che facciamo nel periodo primaverile e post estivo autunnale
28:10con le attrezzature che vengono fornite ai visitatori.
28:15Si può fare escursionismo sulla peggia trazzera che collegava l'antica via Maestra,
28:21che collegava i comuni dell'area dei Nebriti.
28:27Sport e natura, un connubio perfetto per scoprire luoghi nascosti, poco conosciuti
28:34e per far apprezzare ai visitatori le nostre bellezze paesaggistiche e ambientali.
28:40Infatti un'associazione che opera da circa più di 30 anni nel nostro territorio, l'Arci 13 Ottobre,
28:48negli anni scorsi ha messo a sistema tre percorsi escursionistici
28:52che hanno riscosso molto successo con una mole incredibile di escursionisti
28:59che hanno potuto conoscere il nostro piccolo borgo e la zona montana soprattutto.
29:04Un altro trekking molto interessante che non si pratica dappertutto
29:10e che noi riusciamo a praticare grazie a una risorsa molto importante che la natura ci ha donato,
29:17ovvero il nostro corso d'acqua, il corso d'acqua principale del comune di Raccui,
29:21al torrente Mastropotamo, dove è possibile praticare il trekking fluviale.
29:26È un'esperienza veramente convolgente per gli amanti temerari della natura
29:32perché si cammina attraverso delle vie d'acqua, si cammina attraverso l'utilizzo di waters
29:37o di stivali inguinali dentro il greto del fiume e ci si immerge in un'atmosfera quasi surreale
29:45perché si perde il legame con la realtà circostante, un'immersione al cento per cento dentro la natura.
30:03Alle mie spalle la chiesa madre di Raccui, la chiesa di Santa Maria di Gesù.
30:07È un edificio cinquecentesco che contiene al suo interno numerose opere importanti.
30:12Si trova nella parte bassa del paese e dà il nome all'intero quartiere, cioè matrice.
30:22Copriamo dunque questi tesori con l'assessore Massimiliano Giambrone.
30:26All'interno della chiesa Santa Maria di Gesù che cosa è possibile vedere?
30:30Ci troviamo all'interno della nostra chiesa madre intitolata a Santa Maria del Gesù,
30:36all'interno della quale possiamo trovare delle opere molto importanti e di fine realizzazione.
30:42In particolare le statue in cartapesta che sono di scuola leccese realizzate dal maestro Malecore e dal maestro Bruno
30:51negli anni che vanno tra il 1915 e il 1930.
30:56La chiesa fu edificata a partire dalla metà del Cinquecento dopo che i Branciforte comprarono il feudo di Raccui
31:03ad opera di Don Antonio che lo donò come regalo di nozze al nipote Nicolo che prese in sposa Giovanni Lanza,
31:10suggellando così un'alleanza tra le due importanti famiglie siciliane
31:15che fu poi ulteriormente rafforzata da altri matrimoni tra le due casate.
31:19Oltre alle statue in cartapesta abbiamo una pala d'altare in legno sempre del Seicento
31:26raffigurante la Madonna del Rosario o come la chiamano qua i fedeli Madonna di Pompei.
31:32Man mano che andiamo sul fondo della chiesa troviamo le cose più interessanti.
31:36Infatti abbiamo un trittico di statue in marmo bianco di Carrara raffigurante Santa Maria del Gesù appunto
31:45opera dello scultore toscano Giovan Battista Mazzolo e il Martirio di San Sebastiano
31:52opera di un architetto e scultore racquiese Andrea Bonanno che poi ha avuto diciamo molta vivacità creativa
32:00nel suo periodo e le sue opere le possiamo trovare in molte chiese della Sicilia e della Calabria
32:06esempio la chiesa madre la cattedrale di Sant'Agata ad Alì in montagna è perfettamente identica a questa di Racquia
32:14e fu realizzata e progettata e realizzata da Andrea Bonanno.
32:18E infine c'è il gruppo dell'Annunziata che rappresenta la Madonna Annunziata appunto che è la nostra Santa Padrona
32:25e l'Angelo Gabriele. L'opera è di metà 500 ed è anche questa attribuibile a Giovan Battista Mazzolo
32:32addirittura di quest'opera è conservato presso l'archivio parrocchiale anche l'atto di commissione
32:38dell'allora parroco che fece alla scuola dello scultore toscano.
32:44Interessante ci sono anche due sarcofagi in marmo anche questi qua voluti dalla famiglia Blancheforte
32:50perché non si sa se all'interno ci sia seppellito qualcuno ma erano stati realizzati per seppellire esponenti di questa famiglia
32:59e si caratterizzano per la loro fattura e per il fatto che siano sorretti da due leoni stilofori.
33:05Parlavamo prima della Santa Padrona ecco la festa patronale di Racquia.
33:09Sì è uno degli eventi non solo liturgici ma anche ludici più importanti del territorio ed è particolarmente importante
33:17per noi racquiesi perché rappresenta un momento particolare di devozione.
33:21La Madonna Annunziata nostra Santa Patrona viene festeggiata il 21 settembre perché anticamente era il periodo economicamente più florido
33:31per i racquiesi in quanto essendo l'economia basata sull'agricoltura ed in particolare sul noccioleto
33:36in quel momento veniva realizzata la vendita delle nocciole raccolte quindi le famiglie avevano una maggiore disponibilità di denaro
33:43per poter comprare tra virgolette le provviste per l'inverno e quindi un elemento caratterizzante era anche il mercato.
33:51Ancora oggi molto frequentata soprattutto nel momento della processione perché molti racquiesi ritornano in paese da ogni dove
33:59appunto per la festa della Madonna Annunziata e in particolare per assistere alla processione del simulacro
34:04che su un apposito carro viene portato in giro per le vie del paese.
34:08Teniamo conto che si tratta di una statua che pesa circa 500 kg quindi è un carro a ruote che viene spinto dai fedeli
34:16e guidato da un fedele all'interno del carro stesso.
34:25Oltre la storia, la cultura, la tradizione popolare e religiosa il territorio dei Nebrodi è caratterizzato dall'eccellenza
34:33dei prodotti tipici locali e la loro valorizzazione e promozione è garantita da numerosi eventi anche a Racuia.
34:43Ci sono degli eventi durante tutto l'anno che a noi servono per fare la promozione dei prodotti tipici locali.
34:49Ad agosto, il 13 agosto, c'è la famosissima ormai Sagra dei Maccheroni organizzata dall'Associazione Musicale di Racuia
34:56che è giunta alla ventisesima edizione e che ha diversi patrocini importanti come Sagra storica della Sicilia.
35:02In quel contesto facciamo non solo la promozione dei nostri prodotti tipici ma è un momento per noi importantissimo di valorizzazione
35:09con l'apertura straordinaria dei luoghi della cultura, con percorsi di accompagnamento dedicati dai turisti all'interno del centro storico.
35:18Sempre nel periodo di agosto c'è Sapori di Sicilia, un evento che mira proprio a valorizzare i nostri prodotti
35:27e allo stesso tempo accogliere i visitatori in un viaggio esperenziale nel nostro territorio.
35:34A settembre la Sagra della Nocciola, la coltivazione principale, poi riusciamo a creare dei momenti importanti culturali anche destagionalizzati.
35:44La rievocazione storica dell'arrivo del Conte Giuseppe Branciforte a Racuia che è all'alto patrocino del Ministero della Cultura
35:54ed è una delle rievocazioni a livello nazionale riconosciute dal MIC che si tiene sempre nel periodo tra giugno e settembre.
36:04Un momento importante, tantissimi abiti, oltre 200 figuranti, abiti cinquecenteschi fatti a mano da artigiani locali.
36:14La Via Crucis Vivente, un'esperienza culturale importante che viene fatta nella prima parte dell'anno, il presepe vivente che viene fatto a dicembre.
36:26Lo Street Food che è un evento che noi organizziamo ogni anno il 27 dicembre in un comune a 670 metri di altezza,
36:35una scommessa vinta in questi anni perché abbiamo raggiunto importanti presenze, numeri di presenze di visitatori
36:43che sono pronti, come un po' si fa in Trentino, a venire anche a temperature rigide, ad assaporare i nostri prodotti tipici
36:51in uno scenario incantevole che unisce l'atmosfera del Natale e dell'inverno incastonati in un borgo meraviglioso.
37:01Ecco, brevemente per chiudere, se dovesse fare un appello a chi ci sta guardando per venire a visitare Raccuia, cosa direbbe?
37:08Venite a Raccuia perché Raccuia si mangia bene, si vive bene, c'è un'accoglienza strepitosa
37:17e potrete fare delle esperienze che vi condurranno in un mondo antico che rappresenta il nostro borgo.
37:27Allo stesso tempo potete fare delle esperienze di enogastronomia ed esperienze di turismo ecosostenibile che sono meravigliose.
37:39Nelle nostre vallati verdi, prendere un e-bike e girare un po' il nostro territorio e andare a scoprire le tolos,
37:46le nostre bellezze artistiche e architettoniche. Non se ne pentiranno.
38:01La gastronomia a Enebrodi è rinomata soprattutto per le eccellenze che offre.
38:05Grazie all'esperienza e la genuinità delle aziende locali e delle risorse agroalimentari del posto.
38:11Abbiamo così voluto dedicare ad ogni puntata di Enebrodi Tour uno spazio dedicato alla cucina,
38:17con la ricetta di un piatto particolare che caratterizza questo meraviglioso territorio.
38:24Ci troviamo all'interno della cucina dell'Osteria del Maiale Nero, qui a Raccuia con il giovanissimo chef Giuseppe Borrello.
38:31Allora Giuseppe, intanto io partirei dal trattamento della materia prima.
38:35So che all'interno della vostra attività è proprio un chiodo fisso,
38:40cioè quello di trattare al meglio una materia prima che è a chilometro praticamente zero.
38:45Esatto, infatti la nostra filosofia si sposa molto bene con quello che tu hai detto.
38:49La nostra è un'azienda agricola, intanto, dove produciamo quasi tutte le carni, le verdure che troviamo nel nostro orto.
38:56Il nostro cavallo di battaglia è praticamente il suino nero, infatti è una razza autottona che si trova qui in Enebrodi.
39:02La leviamo e la lavoriamo in tutte le sue sfumature.
39:06Ovvero, la cosa importante, cioè la nostra filosofia è quella di non buttare niente dall'animale,
39:11ma non solo del suino nero, ma anche del vitello stesso, del pollo, del coniglio.
39:16Infatti, possiamo indominare una trattoria un po' moderna, dove lavoriamo tutte le carni,
39:23cambiando sempre il menù, ovvero a seconda della stagionalità di un prodotto.
39:29Infatti, se qualcuno viene qui a mangiare, troverà sempre qualcosa di nuovo.
39:34Per me, Brody Tour, che cosa ci prepari quest'oggi?
39:37Oggi vi preparo una guancia di suino nero, fatta però con la ricetta della Coda Lavaccinar,
39:42quindi una guancia a Lavaccinar.
39:44Con una pasta fresca?
39:46Esatto, la facciamo con una pasta tirata a mano, a solo tuorlo, che sono le pappardelle.
39:51Quali sono i passaggi che si devono seguire per cucinare questo piatto?
39:54Ovviamente il sedano, la carota e la cipolla.
39:57Si fa un soffritto con questo, con anche della sugna di suino nero, con il lardo, con il rosmarino e la salvia.
40:04Dopo si sfuma con del vino bianco, si aggiunge della salsa,
40:07ovvero la nostra passata che noi prepariamo di stagione, ovviamente.
40:11E si fa poi andare per circa 3-4 ore, fino a quando la carne non risulta cotta.
40:17Si stende ovviamente la pasta e poi si salta, si amalga il tutto e si assaggia.
40:22Allora, la assaggeremo tra pochissimo.
40:24Siamo pronti per degustare questo piatto che oggi ci ha proposto lo chef Giuseppe Annebro di Torre.
40:37Siamo pronti dunque per assaggiare il piatto cucinato dallo chef Giuseppe Borrello,
40:42ma siamo insieme alla sorella Anna Laura.
40:44Insieme gestiscono questo locale, cioè l'Osteria del Maiale Nero.
40:48Anna, di recente ti è stato assegnato l'Oscar Green della Coldiretti,
40:53che è un riconoscimento che riguarda la tutela del territorio e della produzione all'interno di questo territorio.
41:00Voi siete strettamente legati a Raccuia, a questo comune, quindi anche alla vostra attività.
41:05Cosa hai sentito quando hai ricevuto questo riconoscimento?
41:09L'emozione era immensa, perché dopo tanto duro lavoro,
41:13noi siamo la terza generazione, io e mio fratello, di allevatori, produttori e ristoratori.
41:18Quindi l'Oscar Green è focalizzato alla tradizione.
41:21La mia categoria era custodi d'Italia, quindi custodi del territorio, delle tradizioni,
41:27e noi di tradizione qui ne abbiamo da vendere.
41:31Io sono sempre tutti i giorni qui al lavoro con la mia nonnina Anna,
41:37imitiamo come lei, che mi racconta le storie del territorio, come si lavoravano i piatti di una volta,
41:44e questo comunque è anche la linea che segue mio fratello in cucina tutti i giorni.
41:49Questo non è soltanto un ristorante, è un'azienda, un'azienda agricola che ci presenti, cioè che cosa producete qui?
41:55Noi, questa è un'azienda a tutto tondo, noi lavoriamo dal campo alla tavola.
42:01Alleviamo in particolar modo suino nero dei Nebrodi, allo Stato Semibrado,
42:05ma anche tante altre razze autoctone siciliane, capreggie argentane, abbiamo le pecore pinsirite, le bacche cilisare, asini ragusani.
42:14I salumi di suino nero vengono trasformati nel nostro salumificio, quindi abbiamo anche un salumificio di famiglia.
42:20E poi tutti i prodotti di scarto, perché nel mangiare non si butta via nulla, vengono lavorati qua alla fattoria.
42:26Infatti oggi Giuseppe ci ha portato questo piatto che è con la guancia del maiale nero.
42:31Prima di assaggiarlo, un'ultima domanda, tu hai studiato fuori, sei laureata e poi hai deciso di tornare e comunque continuare l'attività dei tuoi genitori.
42:40È stata una scelta, come dire, volontaria, inevitabile, come la definiresti?
42:46Io in realtà, no, questa è stata una scelta già premeditata.
42:50Io in realtà quando ero piccola venivo qui il sabato e la domenica perché sono cresciuta a Patti
42:55e già sapevo che sarei tornata qui perché è la mia terra, questo è il mio posto nel mondo, io dico sempre così.
43:02Quindi per me è un'emozione tutti i giorni venire qui al lavoro e farmi una passeggiata in montagna,
43:08vedere i miei animali, stare qui in azienda, per me è proprio un piacere, ma lo stesso vale anche per Giuseppe.
43:14Infatti abbiamo inviato qui questo nuovo progetto proprio perché sapevamo che dovevamo tornare qui
43:20e continuare la tradizione di mia nonna, mio padre e continuare.
43:25Bene, siamo pronti per l'assaggio di quello che ci ha preparato lo chef Giuseppe Borrello insieme ad Anna Laura Borrello.
43:42E abbiamo concluso anche per oggi questa puntata di Nebro di Tour, abbiamo conosciuto un piccolo centro
43:47ma ricco veramente di storia che ha dato vita anche ad altri paesi oggi anche più noti come per esempio avete ascoltato Bagheria.
43:54Quindi abbiamo avuto la fortuna di conoscere antiche tradizioni e soprattutto di degustare dell'ottimo cibo.
44:00Alla prossima!
44:17Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org