• l’altro ieri
Alcuni episodi e momenti di vita metropolitana. Ballando in discoteca, il giovane Salvatore si eccita con Daniela: andati nella stanza del giovane, lei solleva tali e tante obiezioni sessuali precauzionali, che questi si barda di teli di plastica dalla testa ai piedi. Nel traffico milanese, lo scorbutico Proietti, per un'interferenza telefonica, dialoga galantemente - le soste ai semafori sono numerose - con Cleopatra, una prosperosa automobilista. Lei si trova, ad insaputa dell'altro, giusto nell'automobile che lo segue e gli va a sbattere addosso. Rosario - uomo del sud trapiantato a Milano e leghista - dà un bel ceffone al piccolo figlio. Questi telefona subito all'"Aiuto Blu". Giunto in casa uno strambo ispettore, costui per spiegare come eventualmente deve essere data una sberla, malmena il bambino. Al signor Bossi viene indicato un raffinato ristorante dove egli si reca con la moglie Neris per festeggiare il settimo anno di matrimonio. Dietro la sala ve ne sono altre con quadri, disegni e suppellettili erotici. Neris è sfacciatamente palpeggiata e il ragioniere rientra a domicilio scioccato, tanto che trascorrerà da solo la notte dell'anniversario. Quattro amici si presentano al sessuologo Professor Moira per una prima seduta di gruppo. E' là che vogliono vedere e sentire il quinto amico che è in perenne stato di priapismo. Due colleghi si sono prenotati (è carnevale) per una allegra serata in costume. Il loro principale esige però che nella nottata venga preparato il bilancio (un ispettore è in arrivo da Londra). I due vanno invece alla festa, abbigliati da donne di vita: per un contrattempo finiscono lungo le mura dove si prostituiscono i transessuali. Due individui paurosi prendono di notte la metropolitana. Uno dei due vede aggressori e balordi dappertutto. Due bulli salgono a bordo: hanno per la verità brutte facce, e i due paurosi scendono e, da prima lentamente, cominciano a correre. Ma forse i due bulli hanno più paura dei due paurosi, corrono anch'essi e così, dietro, decine di passanti presi da un panico irrazionale, poiché nessuno ne sa la precisa ragione.

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