Una misteriosa malattia, proveniente dalla Repubblica Democratica del Congo, ha destato preoccupazione in tutto il mondo. Un alto tasso di mortalità, soprattutto tra i bambini, e sintomi simili all'influenza hanno allertato le autorità sanitarie internazionali. In Italia, un caso sospetto registrato a Lucca ha spinto a un’attenta sorveglianza. Ma cosa sta realmente accadendo? Il virologo Roberto Burioni, intervenuto a Che tempo che fa, sul Nove, ha cercato di fare chiarezza, rassicurando sul fatto che, per ora, non c’è motivo di preoccupazione.
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Roberto Burioni: «No ad allarmismi, cautela è fondamentale»
Il professor Roberto Burioni ha spiegato che al momento sono scarsissime le informazioni che arrivano dalla Repubblica Democratica del Congo. «Ne sappiamo veramente poco», ha detto il virologo, parlando di una malattia che sembra assomigliare a una comune influenza. Tuttavia, la situazione è più complessa. «C’è stata una mortalità molto alta, soprattutto tra i giovani», ha aggiunto, sottolineando che questo potrebbe essere legato alle difficili condizioni di vita nella regione. Il virologo ha anche messo in guardia dall’eccessivo allarmismo, paragonando la situazione a «sentire un rumore in giardino», suggerendo di «accendere un faretto» per capire meglio cosa stia accadendo.
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Il caso sospetto di Lucca, nessun rischio di contagio
Il caso di Lucca ha messo in evidenza l'efficienza del sistema sanitario italiano. Un uomo, di ritorno dal Congo, è stato ricoverato in ospedale con sintomi influenzali. Ma, secondo i medici dell’Ospedale San Luca, la situazione è sotto controllo: «Ad oggi non c'è pericolo di contagio», ha dichiarato Spartaco Sani, responsabile delle malattie infettive. Il paziente, che lavorava a 700 km dalla zona del focolaio, è stato dimesso dopo alcuni giorni di osservazione, ormai completamente guarito.
[idgallery id="2257359" title="Influenza intestinale: cosa è utile sapere"]
Sul tema è intervenuto anche il professor Burioni: «Questo ci ricorda quanto sia importante avere un sistema sanitario diffuso, capillare e pubblico. Se fosse arrivato negli USA, non so se sarebbe stato così semplice intercettarlo, un Paese che ha un'eccezionale sanità ma privata e quindi meno efficiente sul territorio».
[idarticle id="2417405,2451780" title="Al via la campagna di vaccinazione antinfluenzale: cosa c'è da sapere,Influenza a cascata in famiglia: è possibile rafforzare il sistema immunitario?"]
La febbre del Congo, una malattia misteriosa
La cosiddetta "febbre del Congo" sta destando preoccupazione soprattutto per il suo alto tasso di letalità. Nel distretto di Panzi, dove è stato registrato il focolaio, sono stati contati circa 30 decessi su 400 casi. Tuttavia, gli esperti non sono ancora riusciti a identificare con certezza il patogeno responsabile. Le condizioni igieniche precarie, la malnutrizione e la scarsità d’acqua potabile potrebbero contribuire a questa mortalità così elevata. Nonostante ciò, non esistono voli diretti tra il Congo e l’Italia, il che riduce il rischio di un’eventuale diffusione.
(immagini www.discoveryplus.it)
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Roberto Burioni: «No ad allarmismi, cautela è fondamentale»
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Il caso sospetto di Lucca, nessun rischio di contagio
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Sul tema è intervenuto anche il professor Burioni: «Questo ci ricorda quanto sia importante avere un sistema sanitario diffuso, capillare e pubblico. Se fosse arrivato negli USA, non so se sarebbe stato così semplice intercettarlo, un Paese che ha un'eccezionale sanità ma privata e quindi meno efficiente sul territorio».
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La febbre del Congo, una malattia misteriosa
La cosiddetta "febbre del Congo" sta destando preoccupazione soprattutto per il suo alto tasso di letalità. Nel distretto di Panzi, dove è stato registrato il focolaio, sono stati contati circa 30 decessi su 400 casi. Tuttavia, gli esperti non sono ancora riusciti a identificare con certezza il patogeno responsabile. Le condizioni igieniche precarie, la malnutrizione e la scarsità d’acqua potabile potrebbero contribuire a questa mortalità così elevata. Nonostante ciò, non esistono voli diretti tra il Congo e l’Italia, il che riduce il rischio di un’eventuale diffusione.
(immagini www.discoveryplus.it)
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NovitàTrascrizione
00:00C'è stata semplicemente una segnalazione di alcune centinaia di case di questa malattia che sembra un po' come un'influenza.
00:09In questa malattia si è registrata una mortalità in Congo molto alta tra i giovani.
00:16Però ci vuole molta cautela. Perché? Perché la zona dove si è verificata questo evento è una zona poverissima.
00:24È una zona dove chiaramente magari dicono c'è l'anemia, ma la gente può essere anche anemica perché magari non mangia, perché sono molto poveri.
00:32Ecco, in questo momento noi non dobbiamo preoccuparci perché non c'è nulla che ci indichi che...
00:37Però è un po' come se sentiamo un rumore nel giardino.
00:41Ecco, cosa dobbiamo fare? Accendere un faretto in modo da vedere se è il cane dei vicini oppure se è un malintenzionato.
00:48In questo momento è stato fatto e aspettiamo i risultati.
00:52C'è da dire però. Ecco, in Italia una persona arrivata dal Congo è stata immediatamente intercettata dal nostro sistema sanitario.
01:01Aveva dei sintomi e in questo momento è in un ospedale.
01:04Toscana, vero?
01:05È stata in Toscana, sì.
01:06Questo ci ricorda ancora una volta quanto è importante avere un sistema sanitario diffuso, capillare, pubblico.
01:14Ecco, se fosse arrivato negli Stati Uniti non so se sarebbe stato così semplice intercettarlo.
01:19Per dire un paese che ha un'eccezionale sanità ma privata e quindi meno efficiente sul territorio.