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Trascrizione
00:00La verità, Cassola, la verità è molteplici e ovunque e in nessun luogo.
00:11L'Europa Centrale è un viaggio, un viaggio sia fisico all'interno di un treno dove una coppia di comunisti
00:17viaggia da Parigi a Ljubljana in incognito, inseguita dall'ovra, ma è anche soprattutto un viaggio mentale,
00:25un viaggio, potremmo dire, paranoico e paranoide, un viaggio nevrotico, esterico,
00:31e fondamentalmente un'absoluta psicoanalitica del Novecento.
00:34Il film ha uno stile antinaturalista, espressionista mi verrebbe da dire,
00:54proprio per veicolare questa febbre del Novecento, questa febbre dell'ideologia totalitaria.
01:01C'è stata una preparazione maniacale e certosina e poi una libertà, ho cercato di dare più libertà totale ai miei attori.
01:11Credo che, insomma, il primo lavoro che un regista deve fare quando scrive le sue sceneggiature è dare degli ottimi dialoghi.
01:19Ecco, tutto nasce da dei dialoghi stilizzati, musicali, attraverso uno stile frammentato, paratattico,
01:26che non dà spazio a un approccio colloquiale, ma un approccio quasi frammentato, spaccato, distruggere la frase, quasi poetico.
01:37Per quanto riguarda invece la componente visiva abbiamo usato molto delle lenti grandangolari che distorgono l'immagine
01:47e soprattutto siamo stati molto vicini ai nostri attori, ai loro primi piani, usando il formato quadrato, 4 terzi,
01:54perché bisognava entrare dentro la testa dei personaggi.
01:58Questo anche, posso citare il sound design di Thomas George, che riporta e stravolge,
02:05tirandolo come un elastico fino a strapparlo, la cacofonia del treno, lo sferragliare, i suoni infernali del treno.
02:12E anche le musiche di Zbigniew Reisner, di impianto coreutico, quindi una tragedia greca,
02:18una colonna sonora che non va a sottolineare determinati momenti, dinamiche emotive, ma va a dialogare con loro.
02:37Con gli attori è stato fatto un lavoro anche lì di precisione per poi avere più libertà possibile sul set
02:43e sono state fatte molte prove teatrali, le ture a tavolino, ma si è discusso anche e soprattutto non tanto dei singoli dettagli
02:50quanto di come far vivere emotivamente gli attori.
02:53Penso a Paolo Pirobon che indossava una giacca pesante, invernale, all'interno di questo treno, quindi lui proprio voleva stare scomodo.
03:02La stessa cosa per Thomas Oragno, su questo i costumi di Stefano Ciamitti sono diventati al loro volto un personaggio.
03:10Pensiamo a questi chiali che indossa Pirobon che diventano al loro volto drammaturgie, a questi cellor che servono al personaggio interpretato da Paolo
03:19a, come dire, svelare e disvelare i suoi demoni ogni volta che se li toglie e se li rimette.
03:26Apparentemente il personaggio che faccio sarebbe un fascista, ex fascista o protofascista e tante cose.
03:40Io gioco con questa definizione perché il personaggio non è mai una sola cosa, è più cose e lo è in relazione ad altri personaggi.
03:49Possiamo dare un aiutino dicendo che è qualcuno che ha creduto nella ideologia sbagliata, ma del resto siccome tutte le ideologie sono sbagliate
04:00quello che si produce è inferno e l'inferno è quello da cui nascono le cose migliori, almeno per quanto riguarda la storia dell'arte.
04:09Umberto Cassola è un comunista, ha una missione, la sua missione è quella di portare avanti delle lettere, sa tutto,
04:22sai il percorso, la sa tutta a memoria, ma scopre che non basta sapere la memoria, come spesso capita agli attori.
04:30Si trova ad avere a che fare dei progressivi crash, impatti continui perennemente in questo treno, ma sono degli impatti interiori che lo disgregano piano piano.
04:47Si accorge che ha votato tutta la sua esistenza a questa missione, che questa missione, la sua paranoia ci ha beccato, è assolutamente doppia, tripla, lo stanno muovendo in tanti,
05:00per cui si trova nella frustrazione di aver dato tutto a una causa senza che la causa dia qualcosa a lui, aver perso affetti, emotività, umanità e tutto va a finire in un pugno di mosche.
05:14La rigida rosa della politica.
05:18Il film ha una fortissima componente onirica che è più atta a supportare l'idea di seduta psicoanalitica,
05:25noi sappiamo che nei nostri sogni c'è una condensazione, spostamento, ci diceva Freud, dei nostri desideri, delle nostre pulsioni, dei nostri sintomi.
05:34Quello che è stato fatto è legare, senza specificare laddove fosse un sogno, la componente narrativa più tradizionale a queste apparizioni, a questi eventi onirici, senza esplicitarli.
05:51L'importante è che venisse fuori questa componente di incubo, l'incubo del Novecento.
05:57L'ho sentito come quando si dice una storia a qualcuno molto vicino all'orecchio e la vuole sentire perché è una storia molto intima.
06:15A me non ha dato nessun tipo di imbarazzo perché è come se si parlasse un po' a se stessi, una sorta di confessionale, come si dialoga con gli altri personaggi ma si raccontano delle cose a se stessi.
06:32I dialoghi hanno una matrice molto letteraria, non c'è il quotidiano, la chiave è antinaturalistica.
06:39È un aiuto in più venire così vicino con la macchina perché racconta anche quello di cui tu sei inconsapevole.
06:47La scenografia è un personaggio a sua volta nel film, a partire sia da questa clausura, questa costrizione, sia dal fatto che i treni erano carrozze originali, anni 20 e 30, quindi era veramente difficile logisticamente muoversi.
07:12Ogni volta a fine take dovevano uscire delle persone per far entrare altre.
07:16Anche a livello di palette cromatica il treno c'è stato di grande aiuto perché tutti i colori delle sedute, quel rosso, quel ciano, recuperavano quell'idea di Technicolor, un po' la Douglas Sirk.
07:29Anche tutti gli interventi che abbiamo fatto, io penso che noi abbiamo costruito una statua di Stalin in polistirolo, poi trattandola sembra roccia, sembra granito, ma in realtà era polistirolo.
07:41E ovviamente mettere questo testone fallico all'interno di questo treno, questo emblema del potere di questo dio pagano, sicuramente è una componente in più che aiuta questa idea del culto, della personalità, dell'incubo, della soggezione.
07:57E metterlo all'interno di una carrozza, di un vagone, diciamo, deposito, sicuramente crea ancora di più questa chiusura e questo schiacciamento dell'individuo.
08:11Dove siete, bigliocchi? Dove siete, eh? Dove siete?