Torino, 25 nov. (askanews) - In Concorso al Torino Film Festival, nella sezione Internazionale Documentari, "In ultimo" di Mario Balsamo. Il regista, per la terza volta a Torino con un film (dopo "Noi non siamo come James Bond", vincitore del Premio della Giuria presieduta da Paolo Sorrentino e "Mia madre fa l'attrice"), segue da vicino il medico palliativista Claudio Ritossa nel suo lavoro quotidiano nell'Hospice Anemos di Torino mentre accompagna gentilmente i pazienti alla fine della loro vita, in un ambiente pieno di solidarietà e delicatezza, pur nella consapevolezza del percorso, tra silenzi, sguardi e dialoghi sull'esistenza di ognuno. Mario Balsamo:"Per me la morte è diventata il tabù più grande di questa società, della morte non si parla, come se fossimo diventati immortali ma questo rende l'essere umano molto inautentico e soprattutto crea problemi nel momento in cui ci si ritrova piombati in una prospettiva di malattia che va però tenuta distinta dalla morte, anche se è evidente che hanno una forte relazione. Ritengo che parlare di morte significhi anche poter vivere ogni istante della propria vita in modo più intenso, ogni giorno in più, invece che un giorno in meno".Nel docufilm si vede il dottor Ritossa che si dedica con cura al giardinaggio, quasi inconsapevole del legame con il suo lavoro di medico. "In effetti il ciclo delle piante dà una naturalezza maggiore al ciclo della vita, capisci che va così, sulla Terra si nasce, si cresce, si fa il frutto, il fiore e si muore, come le piante, che si ammalano anche".Personale e pazienti sono stati disponibili durante le riprese, ha raccontato il regista. "Il team di medici era assolutamente disponibile, non mi hanno mai messo limitazioni, le uniche limitazioni erano quelle dei degenti che potevano dire che non volevano essere ripresi, nessuno ha detto di no, perché volevano si conoscesse questa struttura e cosa avveniva all'interno".
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00:00In concorso al Torino Film Festival nella sezione internazionale documentari, in ultimo di Mario
00:10Balsamo. Il regista per la terza volta a Torino con un film segue da vicino il medico palliativista
00:16Claudio Ritossa nel suo lavoro quotidiano nell'hospice Animus di Torino mentre accompagna
00:23gentilmente i pazienti alla fine della loro vita in un ambiente pieno di solidarietà e delicatezza
00:28pur nella consapevolezza del percorso tra silenzi, sguardi e dialoghi sull'esistenza di ognuno.
00:34Mario Balsamo. Secondo me la morte è diventata il tabù più grande di questa società, ha sostituito
00:43qualsiasi tabù e della morte non si parla, è come se noi esseri umani fossimo diventati
00:50immortali, questo però rende l'essere umano molto inautentico e che dimentica anche la sua
00:58essenza di essere umano e soprattutto che crea dei problemi nel momento in cui ci si ritrova
01:05piombati in una prospettiva di malattia che va attentamente tenuta distinta però dalla morte,
01:15anche se è evidente che hanno una forte relazione, quindi ritengo che parlare di morte
01:22significhi anche poter vivere ogni istante della propria vita in maniera più intensa,
01:28un giorno in più invece che un giorno in meno. Nel docufilm si vede il dottor Ritossa che si
01:35dedica con cura al giardinaggio quasi inconsapevole del legame con il suo lavoro di medico.
01:40In effetti il ciclo delle piante dà una naturalezza molto maggiore al ciclo della vita e tra l'altro
01:49capisci che il mondo è così, che qui sulla terra si cresce, si nasce, si cresce e poi si fa il frutto,
02:01il fiore e poi si muore come delle piante e quindi non c'è e come anche le piante si ammalano.
02:09Personale e pazienti sono stati disponibili durante le riprese, ha raccontato il regista.
02:15Tutto il team di medici era assolutamente disponibile, non mi hanno mai imposto niente
02:21o messo alcuna limitazione, le uniche limitazioni erano quelle dei genti che
02:28potevano dire che naturalmente non volevano essere ripresi, non abbiamo trovato persone
02:35che hanno detto di no, perché? Perché questo è un sintomo della forza di questa struttura e
02:43della funzione importante, perché volevano che si conoscesse questa struttura e che cosa avveniva
02:52dentro questa struttura.
02:59Quindi l'idea di vivere
03:08che sempre al mondo o per sempre è così.