Roma, 18 nov. (askanews) - "Sto pensando di rimettere la querela nei confronti di Bidognetti, mi sembra a volte di stare in una messa in scena". Lo ha detto Roberto Saviano al termine dell'udienza nel processo d'appello per quanto avvenuto durante il processo "Spartacus". Era il 2008 ed insieme allo scrittore venne minacciata la giornalista Rosaria Capacchione. In primo grado - si ricorda - i giudici del tribunale della Capitale hanno condannato il boss del clan dei Casalesi, Francesco Bidognetti a un anno e sei mesi; e l'avvocato Michele Santonastaso, ad un anno e due mesi."Questo processo dura da 16 anni, per quattro volte in appello è stato rinviato perché non si trovava il modo di notificare l'atto a Santonastaso. Oggi, poco prima dell'inizio dell'udienza, è arrivato dal nuovo difensore di Santonastaso un certificato medico secondo il quale ha avuto coliche renali, quindi ancora una volta rinviato - ha detto Saviano - I processi antimafia in Italia subiscono lungaggini infinite, perché vivono di strategie ben precise. Io persevero anche se penso di rimettere la querela perché a questo punto è diventato tutto incredibilmente al servizio della difesa degli imputati".Rispondendo ai cronisti ha aggiunto: "L'Italia è e rimane un Paese a vocazione mafiosa, in tutti i suoi comportamenti - ha affermato lo scrittore fuori dall'aula - quando i processi durano così tanto non posso che ribadirlo"."Le organizzazioni criminali hanno vinto, è inutile che facciamo finta con la retorica antimafiosa. Il fatto che alcuni di loro siano in galera non significa che siano stati sconfitti, comandano dal carcere. Tutto va addosso al crimine 'straccione', i disperati non affiliati, mentre la borghesia criminale è floridissima e i capi in carcere col loro silenzio proteggono i capitali che sono fuori. Ricordo che l'economia criminale rimane è la più florida di questo Paese, oltre 100 milioni di guadagni al giorno. Invece noi continuiamo a parlare dei reati degli immigrati. Ci vediamo al prossimo rinvio", ha detto ancora lo scrittore.
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00:00Oggi, poco prima che iniziasse l'udienza, arriva dal difensore di Sant'Anastasio Nuovo un certificato medico che ha avuto le coliche renali, quindi rinviato un'altra volta.
00:16Probabilmente la prossima volta sarà rinviato, rinviato, rinviato, rinviato, rinviato, ancora rinviato, o forse no, magari ci sarà sentenza dopo 16 anni.
00:28I processi antimafia, li chiamo così, in Italia subiscono lungaggini infinite, tutti i processi sono infiniti, ma in particolar modo questi perché vivono di strategie ben precise.
00:45Non ho altro da dire per Sedero, anche se penso di rimettere la querela perché a questo punto è diventato tutto così incredibilmente al servizio, sembra, della difesa degli imputati, ma capisco che queste cose sono un po' tecniche.
01:06L'unica cosa da dire è che l'Italia è e rimane un paese a vocazione mafiosa, in tutti i suoi comportamenti, lo ribadisco visto che è stato anche molto festivio quando l'ho dichiarato nei giorni in cui arrestarono Messina Denaro e quando un processo dura così tanto, quando i processi durano così tanto, non posso dir ribadirlo.
01:28Ci vediamo al prossimo rinvio, le organizzazioni criminali hanno vinto, è inutile che facciamo finta con retorica antimafiosa, hanno vinto, il fatto che alcuni di loro siano in galera non significa affatto che siano stati sconfitti, o anche che esista poi un reale contrasto.
01:46Comandano dal carcere, mentre tutto va addosso al cosiddetto criministracione, ai disperati non affiliati, mentre la borghesia criminale è floridissima e i capi in carcere custodendo il loro silenzio proteggono i capitali che sono fuori.
02:01Ultimo dettaglio, visto che mi ha fatto la domanda, ricordo che l'economia criminale rimane l'economia più florida di questo Paese, stiamo parlando di oltre 100 milioni di godanni al giorno, secondo i dati ricavati dall'inchiesta di perdura antimafia e quindi parliamo di una dell'economia, la seconda economia, in molti casi anche la prima, dipende dagli anni in cui viene valutata, l'economia più florida di questo Paese.
02:31E quindi continuiamo a parlare dei reati e degli immigrati.