1 Episodio "L'Astronave verde"
10 febbraio 1986: inizia il maxiprocesso a Cosa Nostra. Per la prima volta più di 400 mafiosi sono chiamati a rispondere di decine di reati, in un'aula giudiziaria di enormi dimensioni costruita per l'occasione. Anche la Rai si mobilita per raccontarlo, con una redazione ad hoc di fronte all'aula bunker, che tutti chiamano "l'astronave verde". A raccontare il processo sarà Franco Licitra, giornalista di 50 anni della sede di Palermo, gran conoscitore del fenomeno mafioso. Al suo fianco Gianni, un giovane operatore arrivato da Roma a rinforzare il gruppo di lavoro palermitano, e Teresa, una montatrice appena assunta, giovane e appassionata.
2 Episodio "Il Boss dei due Mondi"
Dopo l'arresto di Michele Greco, cominciano a sfilare sul pretorio dell'aula bunker i grandi boss che per anni hanno controllato Palermo. Tra questi Pippo Calò, detto "il cassiere della mafia". E' lui il primo a difendersi contestando le accuse di Tommaso Buscetta, "il boss dei due mondi", che tutti stanno aspettando. La deposizione di Buscetta, il 3 aprile 1986, è il momento chiave del processo, e viene vissuta da tutti i protagonisti con il fiato sospeso, a cominciare dai giudici popolari, tra i quali c'è anche Filomena, una donna di 60 anni che vive il processo con particolare apprensione. Le dichiarazioni di Buscetta aprono uno squarcio nei segreti di Cosa Nostra, e il processo sembra prendere una piega favorevole all'accusa. Gianni si sta lentamente ambientando a Palermo, ed è contento del suo lavoro. Teresa, invece, sembra sempre preoccupata e con la testa altrove. Per raccontare gli orrori di cui la mafia è stata capace, Franco porta Gianni a Corleone, il feudo dei due grandi boss latitanti, Totò Riina e Bernardo Provenzano, e da lì realizza un servizio. Come tutti, gli avvocati, Marsalis studia la strategia per arginare Buscetta e annuncia a Franco che molti imputati chiederanno il confronto. Ma Franco ha anche altro a cui pensare, perché trova una sorpresa inattesa nella sua auto.
10 febbraio 1986: inizia il maxiprocesso a Cosa Nostra. Per la prima volta più di 400 mafiosi sono chiamati a rispondere di decine di reati, in un'aula giudiziaria di enormi dimensioni costruita per l'occasione. Anche la Rai si mobilita per raccontarlo, con una redazione ad hoc di fronte all'aula bunker, che tutti chiamano "l'astronave verde". A raccontare il processo sarà Franco Licitra, giornalista di 50 anni della sede di Palermo, gran conoscitore del fenomeno mafioso. Al suo fianco Gianni, un giovane operatore arrivato da Roma a rinforzare il gruppo di lavoro palermitano, e Teresa, una montatrice appena assunta, giovane e appassionata.
2 Episodio "Il Boss dei due Mondi"
Dopo l'arresto di Michele Greco, cominciano a sfilare sul pretorio dell'aula bunker i grandi boss che per anni hanno controllato Palermo. Tra questi Pippo Calò, detto "il cassiere della mafia". E' lui il primo a difendersi contestando le accuse di Tommaso Buscetta, "il boss dei due mondi", che tutti stanno aspettando. La deposizione di Buscetta, il 3 aprile 1986, è il momento chiave del processo, e viene vissuta da tutti i protagonisti con il fiato sospeso, a cominciare dai giudici popolari, tra i quali c'è anche Filomena, una donna di 60 anni che vive il processo con particolare apprensione. Le dichiarazioni di Buscetta aprono uno squarcio nei segreti di Cosa Nostra, e il processo sembra prendere una piega favorevole all'accusa. Gianni si sta lentamente ambientando a Palermo, ed è contento del suo lavoro. Teresa, invece, sembra sempre preoccupata e con la testa altrove. Per raccontare gli orrori di cui la mafia è stata capace, Franco porta Gianni a Corleone, il feudo dei due grandi boss latitanti, Totò Riina e Bernardo Provenzano, e da lì realizza un servizio. Come tutti, gli avvocati, Marsalis studia la strategia per arginare Buscetta e annuncia a Franco che molti imputati chiederanno il confronto. Ma Franco ha anche altro a cui pensare, perché trova una sorpresa inattesa nella sua auto.
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