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Prima Pagina – Puntata di Martedì 21 Marzo 2023
L’apartheid sudafricana è una delle pagine più fosche della storia dell’umanità. Oggi, 21 Marzo, ricordiamo il sessantatreesimo anniversario della strage di Sharpeville, nella quale persero la vita più di 70 persone per mere questioni razziali. Cerchiamo di ripercorrere le tappe di quella storia e comprendiamo la sua importanza insieme a Paolo Battaglia, il nostro esperto di storia.
Sullo sfondo poi vi è l’attualità con l’incontro Putin – Xi Jinping. Può cambiare le sorti del conflitto in Ucraina?



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Trascrizione
00:00Prima pagina, la giusta dose di notizie con Andrea Candelaresi.
00:06E bentornati carissimi telespettatori di Radio Roma Television per questa parte di prima pagina.
00:14Oggi insomma tante le notizie importanti che arrivano direttamente sul fronte ucraino dal
00:20fronte ucraino perché? Perché si sono incontrati Xi Jinping e Vladimir Putin hanno parlato
00:26di un piano di pace che potrebbe coinvolgere ovviamente Russia ed Ucraina a breve, un piano
00:32di pace che però viene rigettato direttamente dagli Stati Uniti d'America che hanno chiesto
00:38espressamente a Kiev di evitare qualsiasi trattativa che in qualche maniera vada incontro
00:46a quel piano di pace. Allora tanti gli interrogativi intorno a quello che è il futuro dell'Ucraina
00:51ma anche il futuro dell'Europa che ovviamente è falcidiata da questa guerra alle sue porte,
00:57è falcidiata da altri cigni neri come gli strascichi del coronavirus ovviamente a livello
01:03finanziario ma anche da una mala riuscita quindi ad oggi del piano nazionale di ripresa
01:10e resilienza che conta vari ritardi in tutti e 27 gli Stati dell'Unione particolarmente
01:17in Italia dove si sta attendendo ancora l'erogazione della terza tranche di recovery fund, quella
01:23che vale circa 19 miliardi di euro, un ritardo dovuto in parte alle carenze del governo italiano
01:31che non è riuscito a fronteggiare le circa 55 riforme richieste dall'Unione Europea.
01:36Dall'altra parte fa fatica l'Unione Europea proprio ad erogare tutti questi fondi nel
01:42breve periodo. Vediamo come le prime pagine reagiscono a queste notizie, partiamo dal
01:47Corriere della Sera che titola Xi Putin gelo degli USA, appunto dicevamo no, si sono incontrati
01:54i leader di Cina e della federazione russa per parlare di pace ma un grandissimo assente
02:02in questi colloqui ovviamente gli Stati Uniti, Joe Biden non solo non ha partecipato ma si
02:07è detto anche molto scettico di fronte a tale incontro. Poi pensioni, in Francia il
02:13governo si salva, proteste e violenza, continuano le proteste in tutta la Francia, in tutte
02:19le città principali della Francia milioni di manifestanti hanno sfilato per le città
02:27d'oltre Alpe proprio perché essenzialmente Emanuele Macron ha fatto poi passare la riforma
02:35relativa al piano pensionistico francese con soltanto 9 voti di maggioranza in assemblea
02:42alla fine la riforma proposta è diventata legge e i manifestanti non ci stanno, continuano
02:50a protestare e soprattutto nonostante le proteste si stiano intensificando il governo regge
02:57botta in un'assemblea in cui inizialmente non aveva più la maggioranza visto anche
03:04la crescita di Mélenchon. E poi la Repubblica, la priorità è il PNRR, pensioni, il governo
03:11Born si salva per 9 voti ma la Francia insorge, doppio tema per Repubblica, da una parte i
03:18ritardi relativi all'erogazione del piano nazionale di ripresa e resilienza, dell'erogazione
03:24del recovery fund europeo, dall'altra appunto il governo francese che si salva per quei
03:299 voti di fiducia alla riforma che comunque danno una maggioranza seppur risicata al
03:35governo attuale. Poi Xi e Putin, il patto che simula la pace, delle rare immagini che
03:44arrivano dall'incontro bilaterale tra Xi Jinping e Putin, come dicevamo si è parlato
03:51di pace. Poi la stampa, allarme dell'Europa sui ritardi del piano nazionale di ripresa
03:56e resilienza, Xi da Putin ma la pace resta lontana, quindi sia la stampa che Repubblica
04:02che il Corriere aprono con questi 2-3 temi, da una parte l'incontro Xi-Putin, ovviamente
04:08il tema più caldo di giornata, dall'altro ai ritardi del piano nazionale di ripresa
04:12e resilienza e poi sullo sfondo tutto ciò che sta accadendo in Francia con la riforma
04:18delle pensioni. Vediamo adesso Libero, sinistra folle, basta usare i bambini, insomma Libero
04:25apre con una questione abbastanza marginale, insomma riprendendo le parole dell'annunziata
04:30e poi dell'alitizzato, addirittura Libero afferma scoppia il caso Rai, ma diciamo che
04:35è abbastanza marginale come questione. Macron fa lavorare i francesi, quindi Libero anche
04:43pone l'accento su tutto ciò che sta accadendo in Francia. Poi Xi sottomette Putin e sfida
04:49gli USA, lettura particolare quella di Libero sull'incontro tra il leader di Pechino e quello
04:58di Mosca, addirittura quello che dice Libero è che Putin sarebbe stato sottomesso dalla
05:04Cina, dal dragone che dal canto suo starebbe sfidando gli Stati Uniti d'America. Il giornale
05:12Effetto Meloni, emergenza migranti, l'Unione Europea forse si sveglia, la Von der Leyen
05:18assieme agli impegni presi, ma il tema non è in cima all'agenda del Consiglio Europeo.
05:23Intanto il Friuli fa da sé telecamere ai confini, il giornale auspica una chiusura
05:28totale dell'Unione Europea e dell'Italia che dovrebbe essere quadriuvata in questo,
05:34secondo il giornale, proprio dall'Unione Europea, quindi il giornale pone l'accento
05:38sulla questione migranti. Invece vedete Putin e Xi, il vertice degli autocrati, la pace
05:42resta lontana, dedicato soltanto un piccolo spazio in prima pagina. Il fatto quotidiano
05:50Putin apre al piano Xi e Biden ordina Kiev, niente tregua. Quindi il fatto quotidiano
05:58ha una lettura praticamente opposta agli antipodi rispetto a Libero. Da una parte c'è Putin
06:06che apre al piano di Xi Jinping, non viene sottomesso come dice Libero, ma dall'altra
06:12sono gli Stati Uniti che ordinano a Kiev niente tregua, invece qua si parlava di sfida, a
06:19Libero si parla di sfida da parte della Cina nei confronti degli Stati Uniti d'America
06:24che quindi, scritto tra parentesi, dovrebbe rifiutare, rigettare tale piano. E' curiosa
06:33questa dicotomia di pensieri, se vogliamo, tra il fatto quotidiano, Libero e poi magari
06:39la parte un po' più mediana rappresentata dalla stampa, dalla Repubblica e dal Corriere
06:45della Sera. Stesso tema, differenti letture, ovviamente anche facendo riferimento ai partiti
06:52politici che i vari giornali accarezzano. Adesso accantoniamo le prime pagine dei quotidiani
07:00nazionali di oggi, ci colleghiamo con Paolo Battaglia, nostro esperto di storia. Buongiorno
07:05Paolo. Buongiorno, buongiorno Andrea, buongiorno a tutti. Dunque, torniamo un po' indietro nel
07:11tempo perché oggi 21 marzo 2023 è il 63° anniversario, se così lo possiamo chiamare,
07:17del massacro di Sharpeville, una delle tappe fondamentali purtroppo dell'apartheid africana
07:25che si è conclusa ma che piano piano sta tornando di attualità perché ci sono dei
07:33gruppi di separatisti bianchi che starebbero ricreando degli squadroni definiti della morte
07:40proprio per evitare che i sudafricani neri essenzialmente frequentino i loro posti, riescano
07:51a ricoprire delle posizioni lavorative simili alle loro, insomma sta tornando un po' quel
07:59razzismo in Sudafrica che non si vedeva da anni. Ma dicevamo, torniamo indietro nel tempo,
08:04massacro di Sharpeville, di cosa stiamo parlando Paolo? Parliamo di uno dei massacri, forse il
08:12primo episodio che segnò l'inizio di quello che il primo Ministro Malan aveva costruito e con
08:22quella parola che poi abbiamo conosciuto tutti, soprattutto quelli della mia generazione che ha
08:28visto il Sudafrica segregazionista e cioè l'apartheid che viene appunto da una parola
08:35che vuol dire separazione. Nel 1960 fu imparata una legge dal governo sudafricano, si chiamava
08:44la pass law che era una legge che imponeva a tutti i cittadini di colore di girare con un
08:52lasciapassare, quindi con una sorta di autorizzazione che consentiva loro il passaggio anche nelle zone
09:00riservate ai bianchi e ovviamente questo tipo di imposizione alla popolazione nera che ricordo
09:08costituisce la stragrande maggioranza della popolazione, quella che era all'epoca l'Unione
09:15Sudafricana, impose appunto una manifestazione da parte del Pan-Africa National Congress e portò
09:25questa manifestazione in questo subborgo di Johannesburg a Sharpton, in questa sorta di
09:31township. La polizia aprì il fuoco e rimasero a terra più di 70 manifestanti, questo segnò se
09:41vogliamo l'inizio di quella che fu una delle leggi, dei principi costituzionali del Sudafrica bianco e
09:52cioè della segregazione dell'apartheid che portò appunto a tutta una serie di violenze e di
09:59ovviamente atti criminali che terminarono solo all'inizio degli anni 90 con la liberazione di
10:09Nelson Mandela e con la progressiva riavvicinamento alla democrazia, sancita poi con l'elezione del
10:181994 e il reingresso appunto del Sudafrica nel consesso mondiale. Stiamo parlando poi di uno dei
10:27paesi più ricchi del continente africano e purtroppo anche più violento, non c'è più
10:35quella correlazione in Sudafrica ricchezza benessere uguale poca violenza, in Sudafrica
10:41qualsiasi legge viene praticamente sovvertita tuttora, gli strascichi dell'apartheid purtroppo
10:48ci sono ancora oggi perché ovviamente le persone di etnia nera sudafricane vivono in contesti di
10:55povertà assoluta mentre i bianchi ancora oggi detengono la vera ricchezza del paese,
11:01anche se piano piano si sta cercando di livellare questa cosa però siamo nel 2023 e insomma anni
11:08decenni di apartheid hanno portato ad una situazione veramente drammatica se si pensa
11:14alla disparità sociale di queste persone. Tu hai vissuto quegli anni, se ne parlava tanto in Italia,
11:21era una questione sentita oppure rimaneva sempre un po' marginale? Ricordo perfettamente la condanna
11:34generale che arrivava dai paesi occidentali con fronte a Sudafrica, dobbiamo pensare anche che
11:40dopo l'episodio di Sharpeville l'indignazione mondiale fu enorme, anche se poi lo sappiamo
11:49bene nel 1960 molti erano i paesi che adottavano le forme di segregazionismo, uno a caso,
11:56gli Stati Uniti nel sud degli Stati Uniti e ne abbiamo parlato più volte, però fu l'inizio
12:03dell'isolamento dell'Unione africana, tanto è vero che poi fu disposta la risoluzione 134
12:11da parte dell'ONU, quindi con un progressivo allontanamento del Sudafrica, delle varie
12:17istituzioni, si sancì l'espulsione del Sudafrica dal Commonwealth, si diede inizio a quello che fu
12:25l'isolamento anche sportivo del Sudafrica che a partire dalle Olimpiadi del 64 fu espulso dal
12:31CIO e di fatto non poteva più partecipare a nessuna manifestazione sportiva, perché ricordo
12:37in Sudafrica non potevano gareggiare gli atleti neri, quindi è evidente che queste forme di
12:44boicottaggio erano molto presenti. Io ricordo delle giornate all'epoca in cui si discuteva
12:52appunto e si parlava molto delle violenze nelle township, violenze che si ripetevano continuamente,
13:00tanto è vero che negli ultimi anni del Governo, sia del Governo Bota e poi nei primi anni del
13:06Governo Leclerc, che poi fu proprio Leclerc a portare alla normalizzazione, all'apertura e
13:13alla liberazione di Nelson Mandela, gli scontri e le violenze erano all'ordine del giorno. Pensate,
13:21io ho avuto la fortuna di visitare il Sudafrica ben due volte e uno dei musei forse più belli
13:27che ho potuto vedere in Africa è proprio quello del Museo dell'Apartheid, che è presente nella
13:32township di Soweto, che fu il luogo di uno dei massacri, un massacro avvenuto nel 1976 che
13:42ricordava per molti versi proprio il massacro di Shah. Ecco, avendo tu visitato il Sudafrica,
13:49i segni dell'Apartheid sono ancora evidenti e soprattutto è ancora evidente l'ormai ex dominio
13:57inglese in quelle terre? Assolutamente sì, è quello che mi ha stupito molto perché io sono
14:06andato in Sudafrica la prima volta nei primi anni 2000, quindi quando ormai la transizione era già
14:12avvenuta da circa una decina d'anni, dobbiamo considerare che le prime elezioni leader in cui
14:17la popolazione bantu, la popolazione nera, poteva votare fu proprio l'elezione del 1994 e quindi mi
14:26aspettavo un paese già in qualche modo normalizzato, ma come spesso accade, le transizioni storiche in
14:32paesi che hanno conservato delle tradizioni di questo tipo hanno una vita molto dura e la
14:40transizione molto lenta e me ne sono accorto appunto soprattutto visitando il Free State,
14:46cioè le zone dove è massiccia la presenza bianca, la presenza degli africaner, gli antichi colonizzatori
14:57olandesi che cominciarono a colonizzare quella parte di Sudafrica alla fine del 1600, all'inizio
15:06del 1700, quindi diciamo la presenza ancora di una distinzione sociale e di una distinzione
15:13materiale tra i quartieri bianchi e l'entangleship nere è molto molto presente ancora in una realtà,
15:20quella sudafricana, che penso potrà normalizzarsi solo nel corso dei decenni perché da un lato io
15:30ho avuto la possibilità anche di parlare con le popolazioni bianche, le popolazioni boere di
15:36Johannesburg e mi facevano ormai, notavo questa presenza, questa sensazione di essere ormai una
15:46razza ormai decaduta, quella che loro consideravano la razza eletta che il leader del partito nazionale
15:56sudafricano che rimase a potere appunto fino a 1994 fece credere loro di essere la razza eletta,
16:05ormai loro si considerano una popolazione accerchiata, una popolazione nera che non
16:10vede l'ora di cacciarli dal loro paese perché di fatto loro si sono europei ma europei che
16:19si sentono profondamente sudafricani. Ecco poi però sono tanti i paesi che sono stati
16:25colonizzati nei secoli in Africa, praticamente sappiamo benissimo fino a 800 c'è stata la
16:32spartizione vera e propria dell'Africa a tavolino direttamente da parte delle potenze europee e
16:39allora perché in Sudafrica l'apartheid è stata però così cruda, così violenta, probabilmente
16:48anche così sentita dalla comunità bianca che ha vissuto in Sudafrica, ovviamente sentita nel
16:56senso che l'ha avviata. Beh innanzitutto perché c'è da considerare un aspetto, il Sudafrica è
17:03stato uno dei primi paesi colonizzati, lo ricordavo appunto dai coloni sia olandesi
17:10e dai coloni francesi, consideriamo che in Sudafrica la colonia del capo divenne una
17:17colonia europea già a partire dalla fine del 1600, di tutti questi europei che fuggivano
17:23dalle persecuzioni religiose in Europa e quindi diciamo è stata, anzi è stata al centro di lotte
17:31e dispute tra gli stessi europei nelle guerre anglo-tuere di fine 1800 e inizio 1900. La
17:39presenza dei bianchi quindi era massiccia in una zona profondamente ricca, non a caso appunto,
17:45e che assomiglia per molti versi a una sorta di Stato europeo, spesso dico che andare in Sudafrica
17:52non rende l'idea di visitare l'Africa perché è un'Africa europeizzata o quantomeno anche nei
17:59panorami assomiglia molto all'Europa continentale. Quindi è evidente che la presenza dei bianchi ha
18:06determinato anche questo forte ostracismo nei confronti della popolazione nera e ha determinato
18:14queste leggi, leggi che in questo momento a noi sembrano assolutamente inumane e fuori luogo,
18:22ma che all'epoca erano leggi, l'ho ricordato, il segregazionismo negli anni 60 era un aspetto che
18:29si viveva addirittura nei democraticissimi Stati Uniti, quindi la distinzione tra popolazione nera
18:36e popolazione bianca è un fatto quasi naturale. È evidente che poi ha preso una piega molto
18:41più lenta soprattutto perché la popolazione bianca e il partito nazionale aveva convinto i bianchi,
18:49i boeri, che una volta a potere i neri avrebbero distrutto e buttato addirittura a mare i bianchi
18:56e ovviamente la popolazione bianca era assolutamente spaventata da questa possibilità.
19:03Ricordiamo che in Sudafrica il terrorismo dell'ANC e soprattutto del Contra West
19:09East, che era il braccio armato dell'ANC, plottava e determinava tutta una serie di attentati
19:20nei confronti dell'istituzione e delle entità governative sudafricane, quindi era una sorta di guerra civile
19:29sopita ma che aveva degli episodi di estrema violenza, quindi è evidente che la paura della popolazione bianca
19:37portò poi a queste forme estreme di razzismo e di segregazionismo e non fu solo in Sudafrica,
19:45perché ricordiamo che anche la stessa Rhodesia, con il regime di Elias Smith, fino al 1980
19:50aveva un sistema di segregazionismo molto molto acceso, forse addirittura più duro di quello di Sudafrica,
19:56con l'unica distinzione che mentre in Sudafrica la transizione fu guidata in maniera illuminata
20:02da un uomo come Nelson Mandela, in Rhodesia poi divennuto Zimbabwe, le cose andarono molto diversamente,
20:10lì la popolazione bianca fu veramente espulsa dal paese e si dovete poi rifugiare o in Sudafrica o in altre zone dell'Africa più pacificate.
20:19Quale fu la formula illuminata di Nelson Mandela per porre fine all'apartheid nella maniera più pacifica possibile?
20:28È semplice, non cercò la vendetta, una vendetta che forse umanamente era anche comprensibile,
20:36dobbiamo tener conto che Nelson Mandela fu praticamente incarcerato per metà della sua esistenza,
20:44dovette trascorrere molti anni in quel famigerato carcere, in quella famigerata isola che io ho avuto la possibilità di visitare,
20:53e cioè Ropen Island, ed era un carcere di massima sicurezza durissimo in cui io ho potuto anche vedere la cella dove ha vissuto per tanti anni Nelson Mandela,
21:06una cella assolutamente piccolissima dove lui dormiva essenzialmente per terra e ovviamente in quelle condizioni umanamente si comprende come un uomo di quel genere
21:18potesse rivendicare o avere sentimenti di vendetta, ma essendo un uomo illuminato invece istituì una sorta di tribunale del popolo, una sorta di commissione,
21:36si chiamava la commissione per la verità e la riconciliazione, che per anni cercò di stabilire quelli che erano stati crimini perpetrati
21:46sia dalla popolazione bianca, dall'istituzione bianca nei confronti neri, sia i crimini che avevano commesso gli stessi neri nei confronti bianchi come forma di vendetta,
21:56quindi una sorta di equità nel giudizio che non voleva mettere sotto processo l'intera popolazione bianca, ma mettere sotto processo quelli che erano i responsabili delle azioni violenti in quel periodo così duro del Sud Africa,
22:10e questo, ringraziamo il cielo, portò poi a una forma di coabitazione, perché quello voleva Nelson Mandela, di coabitazione pacifica tra la popolazione bianca e la popolazione nera.
22:24Vero è che ancora oggi resistono nelle sacche di resistenza profonda questo progetto, l'hai ricordato tu, appunto dei partiti nazionalisti bianchi che ancora rivendicano una forma di superiorità razziale nei confronti della popolazione nera.
22:43Assolutamente, poi insomma quel sentimento sta tornando probabilmente anche per una questione che non riguarda prettamente solo il Sud Africa, purtroppo stiamo vivendo un periodo di recrudescenza, talvolta dei sentimenti nazionalisti, quelli più violenti, quelli più estremisti, quelli che portano proprio al razzismo e che ai tempi portarono all'apartheid.
23:08In ogni caso per inserire il Sud Africa in una scacchiera mondiale, perché poi tutto è legato, studiando la storia ci rendiamo conto del fatto che tutto è sempre più legato, ci rendiamo anche conto che il Sud Africa appunto non è esente ad esempio dal comportamento degli Stati Uniti d'America sul piano internazionale, ma soprattutto sul piano interno.
23:30Il Sud Africa è sempre stato in qualche maniera legato anche alla storia degli Stati Uniti perché ha ricevuto sempre anche una sorta di supporto dagli States, è così?
23:41Sì, assolutamente. Dobbiamo entrare nell'idea che fino alla caduta del muro, e non a caso, la transizione del Sud Africa inizia nel 1990, cioè quando si chiude l'epoca dei due blocchi contrapposti, il Sud Africa ha sempre rappresentato, se vogliamo, un vanguardo contro l'espansionismo comunista nell'Africa meridionale.
24:05Dovete tenere presente che il Sud Africa bianco, il Sud Africa razzista, era un Sud Africa in realtà appoggiato dalle potenze occidentali, anche se poi dall'altro verso lo condannavano per le politiche razziali.
24:19Perché? Perché in Africa, alla metà degli anni 70, all'inizio degli anni 80, il comunismo e i regimi comunisti si stavano espandendo via via. Ricordo appunto l'Angola, così come il Mozambico, di cui abbiamo parlato appunto a settembre, la stessa Etiopia, lo stesso regime dell'Exrodesia.
24:43Quindi è evidente che la paura, questa forma di anticommunismo, di maccartismo, di ritorno, portò poi le potenze occidentali a appoggiare il regime prima di Bota e poi di De Klerk. Salvo poi, una volta caduto il muro e caduto la necessità di appoggiare anche questi regimi criminali, ovviamente togliendo l'appoggio e togliendo quella forma di finanziamento, l'economia del Sud Africa bianco collassò.
25:11E inevitabilmente si dovette procedere a un sistema di democratizzazione, di riapertura alla popolazione nera, che come abbiamo visto abbiamo appena esaminato.
25:25Certo, anche perché poi continuare ad appoggiare dei regimi dittatoriali, dei regimi certamente antidemocratici potrebbe essere uno smacco anche all'immagine degli Stati Uniti d'America, che spesso si riempiono la bocca di parole come esportiamo la democrazia, portiamo la democrazia lì dove manca.
25:47Certamente in Sud Africa non è stato fatto probabilmente proprio quello prima della caduta del muro di Berlino, ma anche oggi i vari contratti che vengono chiusi con paesi come l'Arabia Saudita, dove addirittura ha perso la vita un giornalista statunitense, parliamo di Cacioggi.
26:09Gli Stati Uniti ancora oggi, dopo la caduta del muro di Berlino, vivono una situazione in cui a volte devono scendere a compromessi anche con stati poco democratici. Non è più il caso a questo punto del Sud Africa, anche perché ha avuto una sua svolta democratica con il post Mandela, però bisogna sempre attenzionare quello che succede in questo paese, anche perché è un po' il termometro dell'Africa,
26:35di quella parte di Africa più grande, che spesso raccontiamo poco qui in Italia, ma che conta, che ha la sua importanza, no Paolo?
26:51Assolutamente sì. Soprattutto è il termometro di quelli che sono i rapporti della popolazione nera con la popolazione europea, perché ancora oggi, nonostante parte della popolazione bianca ha deciso di ritornare in Europa, come ho detto spaventata dalla presenza di un governo nero, in realtà il Sud Africa ancora rappresenta una forma di esperimento, chiamiamolo così storico, di coabitazione.
27:21Di coabitazione tra due culture profondamente diverse e anche tra culture africane diverse, perché ricordiamo che non esiste solo un problema di rapporti neri con bianchi, ma esiste un rapporto di neri tra neri, perché l'Africa è, in realtà i confini africani sono confini disegnati e l'abbiamo visto nella conferenza di Berlino, sono in realtà una serie di tribù e di culture profondamente diverse.
27:49In Africa spesso, e l'ho visto con i miei occhi, spesso neri non riescono a comprendersi fra neri della stessa nazione, perché parlano dialetti completamente diversi, anche di nazioni molto piccole geograficamente.
28:03E' il caso di paesi piccoli, ma anche di paesi enormi come la Nigeria, come la Somalia, insomma sono paesi veramente problematici anche per quel motivo lì, perché sono stati tracciati dei confini che non hanno tenuto conto assolutamente della nazionalità, di quel principio enunciato poi da Woodrow Wilson dopo la prima guerra mondiale.
28:23Ringraziamo Paolo Battaglia, purtroppo siamo in chiusura, parlerei altre sei ore di queste cose. Ringraziamo Paolo Battaglia, il nostro esperto di storia, per essere stato con noi. Buona giornata, buon lavoro, alla prossima.
28:35Buongiorno, arrivederci alla prossima.
28:37E allora questo era l'ultimo tassello di conoscenza per oggi, appuntamento come sempre. A domani, un saluto da Andrea Candelaresi.
28:53Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org

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