Con le nostre emozioni non si scherza mai e di questi tempi meglio tenerne conto, anche McDonald’s che ha da sempre basato la sua comunicazione sulla felicità, ha rivisto la sua strategia in favore della sensibilizzazione emotiva. Stiamo parlando del packaging dell’iconico Happy Meal che cambia il suo aspetto, ma solo nel Regno Unito. La classica scatola rossa e gialla non avrà più lo smile che siamo abituati a vedere, ma sarà accompagnata da una serie di adesivi che illustrano emozioni sotto forma di diverse espressioni della bocca. Il motivo? Incoraggiare i bambini a rivivere le proprie emozioni.
L'argomento è decisamente delicato e il nostro conduttore, ha deciso di invitare in collegamento video la psicologa e psicoterapeuta Gaia Vicenzi, le domande non sono mancate per cercare di spiegare il più possibile lo stato emotivo di un bambino e come affrontarlo.
Si può essere tristi o si rischia di sembrare sbagliati?
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L'argomento è decisamente delicato e il nostro conduttore, ha deciso di invitare in collegamento video la psicologa e psicoterapeuta Gaia Vicenzi, le domande non sono mancate per cercare di spiegare il più possibile lo stato emotivo di un bambino e come affrontarlo.
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NovitàTrascrizione
00:00Punto di rottura. L'informazione che spacca con Rush.
00:06Ben trovati sul canale 14 di Radio Roma News, sono Rush e questo è Punto di Rottura.
00:13Ogni giorno, puntuali o quasi alle 12, apriamo questa finestra sul mondo,
00:18su quello che succede fondamentalmente poi dall'altra parte.
00:21Io ogni mattina conduco Breaking Bad, un programma radiofonico sullo stesso network,
00:27e lì sfoglio giornali e trovo, credetemi, delle notizie che hanno proprio bisogno di essere analizzate.
00:35Saluto subito la regia di Matteo Lupini, al di là del vetro. Matteo, buongiorno o buonasera.
00:41Buongiorno, buonasera, buonanotte, signor conduttore.
00:45Dipende dalle repliche. E torniamo velocemente in qui studio.
00:49Lo sapete che amo affrontare argomenti, titoli e amo farlo anche con degli ospiti.
00:54Prima vi faccio vedere quello che abbiamo scelto per questa puntata.
00:58Il titolo è proprio questo.
01:01Perché McDonald's toglie il sorriso dalla box dell'Happy Meal.
01:05Avete mai mangiato un Happy Meal? Box rossa, sorrisone giallo e tutta felicità.
01:12La campagna è interessante. È una campagna emotiva che va a analizzare i bambini.
01:19E credo che, diciamo in qualche modo, tenta di far capire a molte persone
01:26che anche i bambini possono avere una giornata storta.
01:29Non sarò io a capire o a spiegare di più, ma sarà la nostra ospite,
01:33che tra poco in collegamento avremo la dottoressa Gaia Vicenzi, psicologa e psicoterapeuta.
01:38E insieme a lei cercheremo di trovare delle risposte.
01:42Anzi, chiedo subito alla regia di aprirmi il collegamento video con la dottoressa.
01:47Dottoressa, buongiorno e bentornato, ovviamente a punto di rottura.
01:50Buongiorno Rush, grazie sempre dell'invito. Buongiorno a tutti.
01:54È un piacere ovviamente averla qui.
01:57Allora, io l'ho fatta chiamare perché questo titolo, ma più che altro questa situazione,
02:05a me ha incuriosito parecchio.
02:07Lo dico per le persone che ci stanno guardando da casa in questo momento.
02:10Non è un'operazione italiana, quindi non troverete la box rossa in Italia.
02:16È un'operazione che arriva dall'Inghitterra.
02:19Ma viene fatta per sensibilizzare l'emotività verso i bambini.
02:23Perché siamo convinti, e chiederemo a lei se realmente è così, o dovrebbe essere così,
02:28che i bambini sono felici a prescindere.
02:30Che i bambini non hanno giornate storte.
02:33Questa campagna, come leggete, McDonald's l'ha voluta fare perché di solito
02:39loro sono molto, molto vicini ai bambini.
02:42Perché con l'Happy Meal abbiamo praticamente la dimostrazione.
02:46Cambiando un po' questo packaging, hanno cercato di trasmettere qualcosa di diverso.
02:51Aprire questo packaging e trovare diversi tipi di smile,
02:56che possono essere quello con il sorriso, quello con il ghigno,
03:00quello con la boccuccia giù, un po' storto, quello proprio di traverso.
03:06Ce ne sono vari.
03:07E ogni bambino, in base alla sua emotività di quel giorno,
03:12può scegliere quale adesivo incollare.
03:15Tornando da lei, dottoressa, è vera questa cosa?
03:19Cioè, innanzitutto voglio chiederle cosa ne pensa di questo movimento marketing
03:25che hanno fatto più che altro, se ha un senso per i bimbi.
03:28E poi, se realmente un bambino potrebbe avere una giornata storta,
03:32o questi bimbi devono essere sempre felici, allegri, sì o no?
03:38Allora, cosa ne penso?
03:41Credo che questa campagna possa essere compresa,
03:48nella misura in cui ragioniamo sull'informazione che è diversa dall'educazione.
03:56Perché informare vuol dire comunicare nozioni,
04:01ed educare vuol dire che, oltre alla comunicazione, si arriva anche alla trasformazione.
04:06Ora la mia domanda, e da qui a rispondere la mia domanda a poi cosa ne penso,
04:10è questo modo di cambiare il packaging, è un'informazione o un'educazione?
04:16Allora, che ragiono su questo?
04:18Nel momento in cui l'Happy Meal nasce come Happy Meal,
04:21perché si associa il pasto alla felicità,
04:25si arriva anche a un'educazione, cioè il pasto diventa momento di convivialità,
04:31momento di condivisione con gli altri, momento di piacere.
04:34E quindi è giusta l'associazione tra il pasto e l'emozione della felicità.
04:38Altro è se invece la box del Happy Meal viene utilizzata come strumento
04:43per muovere il bambino alla sua consapevolezza emotiva.
04:48E quindi, quello che dicevi tu, cioè ragionare sul fatto che il bambino
04:52possa provare altre emozioni nel corso della giornata.
04:55E questo è possibile, quindi cosa ne penso io?
04:58Penso che se è un modo per aiutare i bambini alla consapevolezza emotiva,
05:03va bene.
05:04Non vorrei che fosse un modo per confondere i bambini
05:07e quindi creare un'inconsapevolezza emotiva,
05:10perché la box dell'Happy Meal nasce come momento di felicità.
05:14Ok, è chiaro.
05:15Un conto è comprendere come la box possa essere usata come strumento
05:19nel corso della giornata, un conto è come la box in quel momento
05:22invece debba essere e possa essere generatrice di felicità.
05:26Di certo, mi rendo conto che la box di per sé, se un bambino è triste,
05:31costituzionalmente o perché è in un momento di difficoltà,
05:37la box di per sé non può modificare in maniera pervasiva e strutturale
05:43le emozioni del bambino.
05:45Però in quel momento almeno il bambino è a contatto con un'emozione positiva.
05:50Cioè, in quel senso il bimbo capisce, cioè può capire,
05:54se secondo me è spiegato e accompagnato dalla spiegazione di un genitore,
05:58perché poi lì nasce anche una collaborazione,
06:02che ci può stare una giornata no.
06:04Cioè, nel senso che esiste anche lo smile al contrario,
06:07quindi la boccuccia triste esiste anche, che è normale essere arrabbiati magari.
06:12Questo potrebbe essere il messaggio giusto che potrebbe arrivare
06:15consapevolmente ad una buona chiacchierata con un genitore.
06:18Cioè, i bambini a volte è rischioso se si sentono emotivamente non felici.
06:25Mi spiego meglio, non sono felice e non sono giusto.
06:28Questo intendo.
06:30Sei giusto anche se sei triste.
06:32Certo.
06:34E a proposito di questo, allora arriviamo sull'aspetto educativo e non informativo.
06:38Cioè, occorre educare le emozioni nella misura, e questo avviene nella misura
06:43in cui si racconta al bambino che provare emozioni è normale.
06:48È normale provare emozioni ed è normale poter viverle nella loro complessità
06:55senza nasconderle.
06:57Perché poi che cosa succede?
06:59Qual è il rischio?
07:01Che il bambino laddove comunica emozioni negative sente che dall'altra parte
07:06c'è un adulto che a queste emozioni negative risponde con emozioni negative.
07:11O di rabbia, o di tristezza, o di ansia.
07:14E quindi magari impara solo a raccontare le emozioni che vuole che l'altro sente
07:19che gli vengano raccontate.
07:21Invece l'educazione emotiva passa proprio attraverso la comunicazione di tutte le emozioni.
07:26In questo senso posso essere solitare nell'idea di McDonald's.
07:30Cioè in quella idea di sdoganare il mito che esistono solo delle emozioni positive,
07:35ma invece entrare in quell'idea che le emozioni negative e positive
07:40descrivono l'arco emotivo del vivere umano.
07:44Quindi la conoscenza che anche queste emozioni sono emozioni che esistono,
07:51in teoria che non c'è nulla di sbagliato se la giornata è storta.
07:55Perché i bambini possono avere una giornata storta.
07:58Bambini, adolescenti, a volte noi magari non ragioniamo molto,
08:03o da genitori anche se non ragioniamo molto su questa cosa.
08:06Perché i bambini pensiamo che veramente debbano essere felici dalla mattina alla sera
08:09e lo si prova.
08:11Sicuramente vi metto dei panni di genitore che sono dall'altra parte della televisione
08:15e magari in questo momento proviamo a fare del nostro meglio,
08:18ma magari non sempre ci si riesce.
08:20Però vorrei fare un'altra domanda.
08:22Quanto un genitore può influenzare l'emotività del proprio figlio?
08:27La felicità del proprio figlio?
08:31Quanto?
08:33Al massimo possibile.
08:35Poi c'è un'altra finestra che dipende da fattori esterni,
08:39ma se stiamo parlando di bambino,
08:41è chiaro che il genitore influenza l'emotività del figlio sotto due componenti.
08:46Sia perché ne è esso stesso generatore di emotività,
08:51sia perché, e questo credo che sia anche la componente più importante,
08:55il genitore si fa da modello per il figlio
08:59che rappresenta la modalità del genitore che adotta nella gestione delle emozioni.
09:04Quindi se il bambino nasce all'interno di una famiglia
09:08dove i genitori gestiscono le emozioni,
09:11le comunicano, le passano l'una all'altra senza canali di vehemenza comunicativa,
09:17il bambino imparerà che esistono le emozioni
09:19ed imparerà anche che è normale nuotarci dentro.
09:24Se dall'altra parte c'è un genitore che non rappresenta le emozioni
09:30o che le rappresenta in maniera troppo discontrollata,
09:33sta pensando a genitori particolarmente ansiosi,
09:36a genitori particolarmente arrabbiati col mondo,
09:40il bambino non solo è influenzato dalla rabbia e dall'ansia di quel genitore in quel momento,
09:45ma sarà influenzato a vita dallo stile emotivo
09:50che il genitore ha adottato nel partecipare al mondo.
09:54Quindi cresce praticamente con questo esempio.
09:57Quando si dice che il genitore dà l'esempio ai figli,
10:00anche sotto questo punto di vista non è poi così tanto lontano, tanto sbagliato.
10:05Se noi viviamo una vita sotto stress e non cerchiamo di capire
10:10che magari il figlio adolescente, piccolo adolescente che sia,
10:14assorbe tutte le nostre energie positive e negative,
10:19è uno specchio di quello che poi potrebbe essere un genitore,
10:22si rischia che magari compromettiamo il futuro emotivo di questo ragazzo o ragazza
10:28che magari cresce esagero triste o allegro,
10:33nel senso che cresce in una maniera non proprio allegra, mettiamola così.
10:38Certo, aggiungo un'altra considerazione portando un esempio,
10:44perché poi un tema è l'influenza del genitore
10:48sulla qualità delle emozioni, sull'intensità delle emozioni.
10:53Altro tema è quanto il bambino adolescente impara dal genitore
10:58sulla strategia che il genitore applica per gestire le emozioni
11:02e l'esempio che spesso faccio è proprio quello legato al dolore,
11:09è vero che il dolore non è un'emozione, è un dolore fisico,
11:12ma si accompagna tutta una scia di emozioni negative.
11:15Nelle famiglie in cui c'è un dolore fisico,
11:18vuoi anche che mi sono sbucciato, sono un bambino e mi sono sbucciato il ginocchio
11:22e a questo dolore fisico si fa corrispondere sempre
11:28una dimensione di importanza, urgenza, di togliere il dolore,
11:34quindi metto l'antidolorifico, subito ti faccio in modo che tu non soffra,
11:40cerco in tutto modo di alleviarti dal dolore.
11:43In questo, quello che viene passato al bambino è che il dolore sia una cosa brutta
11:49e che bisogna fare di tutto per non provarla,
11:52in realtà nel passare questa informazione non si fa altro che creare una vulnerabilità alle emozioni,
11:58perché il bambino così come l'adulto deve poter tollerare anche la sofferenza senza spaventarsi
12:05e quindi senza usare antidolorifici che poi siano medicinali o altre dimensioni della vita
12:12come per esempio le droghe o come la tendenza ad evadere dalla realtà,
12:17quello è un canale, in qualche modo ripeto, che crea una vulnerabilità nella struttura.
12:23Dottoressa, questo è un esempio perfetto e sono sicuro che è arrivato anche alle persone che sono a casa,
12:28è arrivato a me, è arrivato alla regia, ho visto la reazione dietro di Matteo
12:32e è veramente un esempio perfetto.
12:34Facciamo una cosa, andiamo in pubblicità, torniamo tra pochissimo in studio
12:38per la seconda parte di Punto di Rottura, oggi è un argomento molto importante e delicato,
12:42quindi vi consiglio ovviamente di non perdervi anche il proseguimento, a tra poco.
12:54Torniamo in studio per questa seconda parte di Punto di Rottura dell'informazione che spacca,
12:58oggi stiamo cercando di analizzare il comportamento dei bambini
13:03e siamo partiti da una campagna pubblicitaria, poi magari vi farò vedere anche il video più avanti di questo spot,
13:10poi ci metterò la mia di voce, ed è una campagna che parte da Vectonad,
13:15non è pubblicità, non ci interessa, ma non ha bisogno di pubblicità questa grande azienda,
13:20detto questo è una campagna che punta molto sulle emotività dei bambini,
13:26e tornando a parlare con la nostra ospite, la dottoressa Gaia Vicensi, psicologa e psicoterapeuta,
13:33abbiamo cercato di analizzare un po' questa situazione,
13:37è una cosa giusta, è una cosa sbagliata, quanto i genitori possono influenzare o non influenzare,
13:41abbiamo capito che comunque un genitore, dottoressa, la sua parte la fa.
13:46Ma le voglio fare un'altra domanda, e so che poi oggi ha molto da fare, quindi intanto la ringrazio, vado al sodo.
13:53Quanto è importante il dialogo con ragazze, adesso intendo sia l'adolescente,
13:59quindi comunque il ragazzo un po' più grande, o bambino,
14:03partiamo dal discorso dell'EPI 1000, partiamo dai 5-6 anni, 7 anni in su,
14:08quanto è importante dialogare, avere un giusto confronto con i ragazzi all'interno delle famiglie?
14:18Sicuramente è importantissimo il dialogo, lo si legge da tutte le parti,
14:24il tema è cosa vuol dire dialogare, e per me dialogare vuol dire,
14:29soprattutto con gli adolescenti, ma in generale con il genere umano,
14:33vuol dire due cose, ascolto, ascolto attivo, non giudicante, incuriosito,
14:41e dall'altra parte anche una autoapertura, una rappresentazione del proprio mondo interno,
14:49che non sia però sempre solo una sollecitazione autoreferenziale,
14:54non è che io posso ascoltare e poi parlare solo di me,
14:57è importante che il genitore ascolti il figlio e parli di sé,
15:01perché il figlio, che sia bambino, che sia adolescente,
15:05va a costruire la sua visione del mondo, anche attraverso la visione del mondo dell'adulto,
15:10quindi è bene conoscere come l'adulto vede le cose.
15:15Certo sarebbe bellissimo, e non so quanti adulti sono in grado di farlo,
15:20a mio dire è molto poco, che quando l'adulto rappresenta la sua realtà interna
15:27e il suo modo di guardare la realtà esterna, sia una descrizione di quello che vede
15:32e non sempre un giudizio e una valutazione, perché altrimenti quello che l'adulto vede
15:39e che rimanda al figlio è filtrato da una cortina di giudizi, valutazioni, schemi
15:45che in qualche modo sporcano poi la visione il più possibile oggettiva
15:50che il ragazzo o il bambino potrebbe farsi del mondo.
15:53Spero di essere stata chiara.
15:56Assolutamente, è proprio questo, nel senso cercare di mettersi anche un po' nei panni
16:02del ragazzo o del figlio che sta raccontando qualcosa, questo intende anche?
16:07Sì, mettersi nei panni pulendo il più possibile l'osservazione di quanto si sta facendo
16:16dai propri giudizi, dal proprio modo di vedere.
16:19Quindi se il bambino è triste perché ha litigato con il compagno di scuola,
16:24stiamo con la tristezza del bambino che ha litigato col compagno di scuola,
16:29non iniziamo a valutare il compagno di scuola che sicuramente è stato antipatico
16:33o a maggior ragione non iniziamo a valutare il bambino che sicuramente ha fatto qualcosa di sbagliato.
16:39Stiamo sulla sua tristezza senza giudicare, senza valutare le possibili cause di questa tristezza
16:46con aspetti magari di scherno o comunque di aggressività nei confronti del mondo.
16:54Questo è un ragionamento importante, io invito gli amici che sono a casa in questo momento
17:00o che amano seguire questo programma a prendere appunti, ma se non avete fatto in tempo
17:05non vi preoccupate perché poi ci sarà come al solito la replica di Punto di Rottura
17:09disponibile poi sul sito della radio, del network e anche poi su tutti i canali che sono poi disponibili.
17:17Allora dottoressa, io so che devo salutarla perché ha da fare, quindi dovrà tornare a lavorare
17:23altrimenti qui come ospite non ci può tornare, quindi io la ringrazio davvero per tutti i suoi consigli
17:29e per averci dato modo di poter capire sempre qualcosina di più degli argomenti che poi andiamo a trattare in studio.
17:36Grazie davvero.
17:37Grazie a voi e alla prossima.
17:39È stato un super piacere.