“Dopo l’assoluzione di Carmine Belli, Guglielmo Mollicone, papà di Serena, andava in tv: parlava di poteri forti e dello spaccio di droga. È da lì che abbiamo deciso di cercare chi avesse ucciso Serena Mollicone. Le indagini sono ripartite grazie alla tenacia del papà che più volte ci ha riferito quello che veniva detto in paese”. L’appuntato Ernesto Venticinque è un fiume in piena.
Ieri dinanzi alla prima Corte d’Assise d’Appello di Roma, nell’udienza del processo per l’omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce uccisa nel 2001, ha deposto raccontando come siano state avviate le indagini che sono poi sfociate nella processo a carico dei tre componenti della famiglia Mottola (l’ex maresciallo dei Carabinieri Franco, il figlio Marco e la moglie Annamaria) e di altri due carabinieri in servizio nella caserma di Arce nel giugno del 2001.
Indagini avviate dal nuovo comandante, Gaetano Evangelista: “Cominciammo dalla droga e dal Cuore Matto, le amicizie di Serena, poi man mano che andavamo avanti sono usciti vari elementi come la porta – ha spiegato l’appuntato al Procuratore Generale”. Venticinque ha anche citato le confidenze di Rosa Mirarchi, la donna delle pulizie che lavorava in caserma che gli raccontò di aver ripulito con l’acido, su espressa richiesta di Anna Maria Mottola, un alloggio della caserma nei giorni successivi alla morte della studentessa.
Venticinque e successivamente Gaetano Evangelista, hanno inoltre evidenziato al procuratore generale che clima si respirasse in caserma dopo l’avvio della nuova indagine. «Sembrava che l’omicidio di Serena Mollicone desse fastidio. Tuzi e Suprano non erano interessati alle indagini su Serena, era come se non volessero farle. Inoltre mi ero accorto che loro non volevano parlare di Serena. Mi dicevano sei solo tu che parli di questa cosa».
«Quando iniziammo le indagini con il maresciallo Evangelista cominciammo a sentire i coetanei di Serena Mollicone – ha raccontato – io cercavo di acquisire più informazioni possibili e il maresciallo Evangelista scriveva tutto. A un certo punto la dottoressa Perna (il pm all’epoca in servizio presso la Procura di Cassino) mi disse: da oggi in poi tutte le informazioni che acquisisci devi dirle direttamente a me perché tu acquisisci A e mi arriva Z».
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Ieri dinanzi alla prima Corte d’Assise d’Appello di Roma, nell’udienza del processo per l’omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce uccisa nel 2001, ha deposto raccontando come siano state avviate le indagini che sono poi sfociate nella processo a carico dei tre componenti della famiglia Mottola (l’ex maresciallo dei Carabinieri Franco, il figlio Marco e la moglie Annamaria) e di altri due carabinieri in servizio nella caserma di Arce nel giugno del 2001.
Indagini avviate dal nuovo comandante, Gaetano Evangelista: “Cominciammo dalla droga e dal Cuore Matto, le amicizie di Serena, poi man mano che andavamo avanti sono usciti vari elementi come la porta – ha spiegato l’appuntato al Procuratore Generale”. Venticinque ha anche citato le confidenze di Rosa Mirarchi, la donna delle pulizie che lavorava in caserma che gli raccontò di aver ripulito con l’acido, su espressa richiesta di Anna Maria Mottola, un alloggio della caserma nei giorni successivi alla morte della studentessa.
Venticinque e successivamente Gaetano Evangelista, hanno inoltre evidenziato al procuratore generale che clima si respirasse in caserma dopo l’avvio della nuova indagine. «Sembrava che l’omicidio di Serena Mollicone desse fastidio. Tuzi e Suprano non erano interessati alle indagini su Serena, era come se non volessero farle. Inoltre mi ero accorto che loro non volevano parlare di Serena. Mi dicevano sei solo tu che parli di questa cosa».
«Quando iniziammo le indagini con il maresciallo Evangelista cominciammo a sentire i coetanei di Serena Mollicone – ha raccontato – io cercavo di acquisire più informazioni possibili e il maresciallo Evangelista scriveva tutto. A un certo punto la dottoressa Perna (il pm all’epoca in servizio presso la Procura di Cassino) mi disse: da oggi in poi tutte le informazioni che acquisisci devi dirle direttamente a me perché tu acquisisci A e mi arriva Z».
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NovitàTrascrizione
00:00Tornati in diretta all'ultima parte di Non Solo Roma, siamo quasi giunti anche alla
00:05fine di questa puntata e come sempre il nostro focus rimane sul territorio, in questo caso
00:11specifico andiamo a Frosinone, anche in questo caso tre notizie di cronache attuali che riguardano
00:17proprio il territorio, lo facciamo insieme alla redazione di Frosinone News, dunque do
00:22il mio benvenuto in collegamento video alla giornalista Angela Nicoletti, buongiorno.
00:27Salve a tutti, buongiorno, buongiorno a voi.
00:30Ben ritrovata, siamo molto felici di averti in nostra compagnia Angela, oggi devo dire
00:35che parliamo di tre temi molto forti che hanno generato tanta presa dal punto di vista mediatico,
00:44iniziamo con il processo Mollicone, so che ci sono delle novità.
00:48Sì, novità che vengono ritenute molto importanti soprattutto dai famigliari di Serena Mollicone,
00:56perché? Perché c'è stato un colpo di scena l'altro giorno durante l'udienza in Corte
01:03d'Appello, perché ha deposto l'appuntato Ernesto 25, Ernesto 25 è uno dei due carabinieri
01:13che nel 2015 ricomincia a indagare sulla morte di Serena Mollicone, quindi se il 25 nel processo
01:22di primo grado aveva dato delle dichiarazioni che non erano risultate sufficienti per la
01:30Corte come accusa, come materiale probante, questa volta in appello ha dato ulteriori
01:39elementi, quindi ha ricostruito la fase iniziale dell'indage, nel senso che loro sono lui e
01:45il maresciallo Gaetano Evangelista che è l'autore di questa famosa informativa che
01:49incastra i tre componenti della famiglia morto dei due carabinieri, parte dicendo noi abbiamo
01:56avviato un'indagine grazie al coraggio di William Mollicone, che William raccontava
02:02in un paese che Serena era stata uccisa in caserma e dai poteri corti, quindi una ricostruzione
02:10veramente esaustiva che ha lasciato profondamente insoddisfatti i carabinieri.
02:17Posso chiederti Angela che idea ti sei fatta da cronista e giornalista di questa vicenda
02:23davvero incredibile, possiamo definirla così incredibile, come tante altre vicende italiane?
02:30In questo caso lo seguo dal primo giorno che la ragazza è scomparsa, perché quando
02:36Serena è scomparsa, tutti scrivemmo che era scomparsa, quindi sono arrivata sul posto
02:41quando hanno ritrovato il cadavere, quindi ho connessione di causa di tutto quello che
02:46è successo.
02:47Molto precisa, certo.
02:48Quello che penso è che noi dovremmo affidarci alla giustizia, perché prima o poi la verità
02:54verrà fuori e ho una forte fiducia nella Corte d'Appello.
03:00Il processo di primo grado a mio avviso poteva essere interpretato in un altro modo.
03:07Esatto, diciamo così, però bisogna fare anche una riflessione sulla forza incredibile del
03:15papà di Serena, Guglielmo, che devi assistere impotente alla morte di tua figlia, però
03:21trovi la forza per far uscire la verità e ci vuole davvero tanto coraggio.
03:25Ma non solo, perché Guglielmo è stato anche vittima di un sistema, perché non dimentichiamo
03:31che nei primi giorni della morte di Serena Guglielmo venne prelevato dalla chiesa durante
03:35la veglia e portato in caserma per tre ore, quindi tutta Italia pensa che sta per essere
03:40arrestato Guglielmo Modigoni, quindi anche questo lo sta di vergogna.
03:44Assolutamente, verissimo.
03:47Andiamo al secondo tema che tratteremo insieme, anche questo un processo, un episodio di cronaca
03:56che ha veramente scosso l'intera comunità, quello legato alla morte di Willi.
04:01Arriva il verdetto della Cassazione.
04:04Quindi sono venute meno le attenuanti generiche, quindi la Cassazione ha rimandato gli atti
04:11alla Corte d'Appello per dire adesso rifate il processo e se le attenuanti generiche non
04:17ci sono in due bianchi rischiamo del gastolo.
04:20Una notizia importante.
04:24Sì, perché per la efferratezza dell'omicidio, soprattutto anche per l'impatto che ha avuto
04:32sul territorio, perché non dimentichiamo che l'omicidio di Willi arriva dopo l'omicidio
04:37sempre estremamente violento di Emanuele Morganti e dopo c'è stato l'omicidio di Thomas Bricca,
04:44quindi calcolate che in 4-5 anni tra la provincia di Frosinone e il sud della provincia di Roma,
04:52ma più che altro Frosinone, 3 omicidi efferrati di giovani vite, quindi un segnale che ha dato.
04:58Certo, assolutamente.
05:01Tu pensi che arriverà l'ergastolo per i fratelli bianchi secondo te?
05:05Sì, sono convinta che rivaluteranno tanti aspetti, anche alcune testimonianze, perché
05:10in questi giorni poi è incominciato un processo parallelo a carico di persone che hanno dichiarato
05:14parte della testimonianza, quindi è probabilmente che queste persone verranno riascoltate e
05:19forse finalmente diranno quegli elementi importanti che possano portare a confermare l'ergastolo.
05:26Certo, tra le altre cose in questo ferratomicidio si parla molto dei fratelli bianchi, ma non
05:32sono stati gli unici a partecipare purtroppo alla morte di Quilli, ci sono anche altri
05:37due personaggi che sono rimasti un po' nell'ombra, ma è bene che si tenga in considerazione
05:44che c'erano anche loro?
05:46Assolutamente sì, anche se poi alcuni hanno avuto un ruolo minoritario rispetto all'aggressione
05:53fisica, ma tutti sono colpevoli perché tutti hanno partecipato a questa abietta aggressione.
06:01C'è una nota di colore che è uscita in questi giorni che Pinciarelli si è sposato
06:07in carcere, si sposerà tra due giorni in carcere con una ragazza che ha conosciuto
06:13e ti ha visto una sola volta, quindi anche questo attesta un po' il fatto che questo
06:20processo ha un'attenzione mediatica morbosa, è dettata anche proprio dalla calità del
06:25fatto.
06:27L'attenzione mediatica morbosa è un male secondo te?
06:31No, io credo che molte volte l'attenzione mediatica morbosa porti a…
06:37Anche a un risultato?
06:39Sì, degli aspetti che probabilmente quando si fanno le indagini gli investigatori sono
06:44presi da tanti elementi, oggi il giornalista riesce a fare anche un po' l'investigatore
06:49e quindi questa cosa credo che abbia un ruolo fondamentale, noi non siamo giornalisti cronissimi
06:56ma tutti un po' investigatori oggi.
06:59Beh sì, abbiamo anche un po' il compito di portare, il nostro compito è quello di
07:03svelare la verità in un certo senso, portare la notizia per quella che è effettivamente.
07:09Terzo e ultimo argomento che trattiamo insieme, sempre legato ad un omicidio che ha sconvolto
07:14davvero la comunità del sud del Lazio, che è quello di Thomas Bricka, c'è una ricostruzione
07:20che fa venire davvero i brividi, perché è stato ucciso con una mira cito testualmente
07:25da Cecchino.
07:27Ecco, proprio per riallacciarmi all'inferratezza dell'omicidio di Willi e all'attenzione
07:33mediatica, in questo caso l'attenzione mediatica di Willi non è stata sufficiente a far comprendere
07:40ai presunti autori di questo omicidio o comunque a un complesso giovanine, la gravità di un
07:47fatto, di un omicidio, quello che poi si paga, perché quando è stato ucciso Willi c'è
07:54stata la caccia all'uomo, tutti ci siamo riempiti, anche noi giornalisti di bellissime
07:59parole, poi passano 3 anni, una giovane vita a un 30 km di distanza viene uccisa in maniera
08:07così forte, così criminale, perché è stata un'esecuzione con una mira da Cecchino, quindi
08:18significa che chi ha sparato a Thomas era avverso ad usare armi e soprattutto ad allenarsi,
08:24è per me inconcepibile un territorio come la provincia di Fusione che dovrebbe essere
08:30un'oasi, non dico felice, ma serena rispetto a grandi contesti criminali, quindi oggi con
08:37l'avvento dei social, con questo villaggio globale, Napoli, Roma, la periferia di Roma,
08:44la periferia di Napoli, la periferia di Palermo, non hanno nulla di diverso rispetto alle nostre
08:50periferie o alle nostre realtà.
08:53Certo, assolutamente, pensi che sia proprio stato l'avvento un pochino, non dico dei social
08:59ovviamente perché possono esserci tante variabili da considerare, però possa essere stata una
09:04delle cause di questo aumento spropositato di violenza, si parla di tantissimi veramente
09:10casi di violenza, almeno una settimana?
09:13Allora, io per la mia condizione qui in provincia di Fusione ho visto una degenerazione, una
09:20parte soprattutto più delle nuove generazioni, questa degenerazione io credo che arrivi anche
09:26dalle emulazioni di tante fiction che si sono viste, che ci sono state di gran successo,
09:32la realtà è un'altra, quando si va nel carcere minorite, non si vede il mare e si
09:38canta, quando vai nel carcere minorite ti rendi conto che lì è completamente diversa
09:44la realtà da quello che ci viene detta in una fiction, ma purtroppo i razzi lo capiscono
09:50solo dopo, quando ormai hanno commesso il reato e automaticamente, nel caso di Thomas, non
09:57hanno solo ucciso una persona come Winnie, ma si sono uccisi la loro vita, quella dei
10:04famigliani, perché tu passi il resto della tua vita in carcere, quando uscirai avrai
10:09una maturità che ti porterà a dire, madonna che ho fatto!
10:15Assolutamente!
10:16E' quello che manca oggi, anche nelle piccole realtà, il far comprendere a questi ragazzi,
10:23perciò dico il ruolo delle istituzioni, del fare il reato e delle associazioni, bisognerebbe
10:28essere più presenti nelle strade, non fare i convegni più usi le parole, bisogna scendere
10:33in strada, i ragazzi sono in strada, non sono nei convegni, nelle tavole rotonde, non servirà
10:38niente!
10:39Bisognerebbe attuare veramente un processo di rieducazione per far capire davvero a cosa
10:46si va incontro.
10:48Alle istituzioni!
10:49Assolutamente!
10:50Ti ringrazio Angela, stato piacere anche questa volta con la redazione di Frosinone
10:55News, noi torniamo venerdì prossimo, grazie davvero!
10:58Buona settimana!
10:59Grazie!