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Scuola, a Viterbo raddoppiato il numero dei docenti precari; Uil: "Pesanti ricadute sulla didattica"
Ospite in collegamento Silvia Somigli, segretaria organizzativa regionale "UIL Scuola Lazio"  con delega alla provincia di Viterbo

Abbiamo una scuola sempre più precaria, soprattutto sotto il profilo del corpo docenti. Dati alla mano, nel giro di otto anni il numero degli insegnanti precari in provincia di Viterbo è raddoppiato. Lo dice l'ultima indagine condotta dal sindacato Uil Scuola Rua.

I supplenti con incarico annuale nominati dal provveditorato di Viterbo sono stati 1.450, il 12% del corpo docente complessivo della Tuscia, composto attualmente da circa 12 mila insegnanti. È chiaro che le supplenze rappresentano importanti opportunità di lavoro (specie in un momento storico come questo), ma è anche vero che bisogna considerare il rovescio della medaglia: la pesante mancanza di continuità didattica per gli studenti.

A poco, dunque, sono bastati i vari concorsi che si sono succeduti negli ultimi anni: qualcuno sognava di ridurre, o addirittura azzerare, il problema del precariato, ma non è stato affatto così.

Pensiamo ad un settore come il sostegno, praticamente il più scoperto di docenti specializzati (e spesso al centro di polemiche e denunce da parte dei genitori).

Intanto, dall’11 al 19 marzo, si terrà il nuovo concorso straordinario ter, in cui saranno coinvolti un migliaio di aspiranti docenti. Sarà questa l'occasione per invertire la rotta?


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00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Miani.
00:07Buongiorno e buon lunedì a tutti i nostri telespettatori, è iniziata un'altra settimana con Radio Roma Television e come sempre siamo pronti a raccontarvi tutto ciò che succede a Roma e provincia.
00:19E oggi andiamo proprio in provincia perché si sa abbiamo una scuola sempre più precaria soprattutto dal punto di vista del corpo docenti.
00:28A dirlo è l'ultima indagine della Will Scuola che date alla mano ci mette in guardia sul fatto che nel giro di 8 anni praticamente il numero degli insegnanti precari in provincia di Viterbo è raddoppiato.
00:43I supplenti con incarico annuale a Viterbo sono 1450, praticamente il 12% del corpo docente complessivo dell'intera toscia.
00:54In questo aspetto va considerato sotto due chiavi di lettura.
00:58Chiaramente la supplenza fornisce un'importante opportunità di lavoro per i tanti aspiranti docenti nel territorio ma è anche vero che non garantisce continuità didattica dal punto di vista degli alunni.
01:11Ne parliamo con Silvia Somili, segretaria organizzativa regionale Will Scuola Lazio con delega alla provincia di Viterbo.
01:19Buongiorno Silvia.
01:21Buongiorno a tutti, buongiorno carissima Elisa.
01:24Buongiorno, mi permetto di darti del tuo Silvia se sei d'accordo e insomma vorrei approfondire con te questa tematica.
01:32Allora la precarietà dal punto di vista scolastico in Italia è certamente una novità però mi sembra di capire che a Viterbo è particolarmente sentito questo problema perché insomma ci sono dei numeri che ci mettono abbastanza in guardia, no?
01:46Molto, molto. Allora se noi consideriamo che il dato nazionale della cosiddetta supplentite ci consegna che a fonte di 944.000 docenti ne abbiamo 236.000 precari,
02:01noi questo dato poi lo andiamo a declinare all'interno della provincia di Viterbo dove troviamo un range che sale a 1.450, per la verità oggi noi ne abbiamo attestati al mese che stiamo vivendo più di 1.500,
02:19quindi noi abbiamo un dato che la provincia di Viterbo sale al 13,2%. Il problema della supplentite è in aumento, il problema della supplentite è anche dovuto al fatto che una volta che il provveditorato territoriale assegna gli incarichi poi i posti che restano vengono consegnati alle scuole che in forma autonoma poi vanno a individuare gli aspiranti all'interno della graduatoria d'istituto.
02:48Ecco perché poi il dato della supplenza aumenta, quindi la supplentite aumenta, questo dato io ricordo a tutti i nostri ascoltatori che è un dato quello della supplentite che era stato già affrontato qualche anno fa nel 2015 dall'allora governo Renzi che con la famosa riforma della buona scuola aveva tra le finalità quello proprio di abbattere quello che lui aveva definito proprio supplentite.
03:16Noi oggi ci troviamo con un dato che ci consegna per ogni anno due punti di percentuale in crescita sotto il profilo del precariato. Con i soldi del PNRR adesso l'Italia è costretta a fare tre concorsi, uno è in corso perché nel mese di marzo il cosiddetto concorso straordinario TER che riserva pochissimi posti in alcune classi di concorso,
03:46noi lo consideriamo proprio un piccolo premio di consolazione che non risolverà il problema della supplentite e quindi abbiamo un primo concorso straordinario TER, un secondo concorso che ci sarà dopo l'estate e nel 2025 sempre con i denari da spendere dell'Europa dovremmo fare un concorso ordinario.
04:06Ma il problema è che le procedure concorsuali non risolvono il problema della supplentite e del precariato e il problema del precariato poi trova un grande lodo che ancora è purtroppo del tutto da sciogliere, che è quello della continuità didattica.
04:26Gli alunni e soprattutto gli alunni disabili che hanno i nazi di sostegno devono avere garantita una continuità didattica che ovviamente che compito ha? Quello di costruire un supporto solido in un percorso pedagogico e didattico dove il riferimento a un docente unico nel percorso scolastico diventa un dato fondante per il successo nell'apprendimento.
04:52Non ci dimentichiamo che il nodo più difficile da sciogliere è forse quello su cui bisognerebbe intervenire con maggiore rapidità, è proprio quello degli insegnanti di sostegno. Le polemiche e le lamentele ce ne sono state parecchie.
05:10Esatto Elisa, infatti è bravissima che mi dai proprio l'incipit per dire che noi come Will Scuola stiamo chiedendo al Ministro Valditara di aprire gli accessi ai corsi abilitanti sul sostegno. Oggi i corsi abilitanti sul sostegno sono corsi a numero chiuso, quindi gli aspiranti ovviamente vengono selezionati con dei criteri che spesso sono affidati a degli algoritmi,
05:37gli stessi che poi purtroppo compromettono anche gli esiti degli incarichi annuali. Noi chiediamo che i corsi siano aperti e che tutti possano avere l'opportunità di formarsi per prepararsi ad insegnare il sostegno.
05:52Fa bisogno dei docenti di sostegno, non è coperto dalle disponibilità ancora e tant'è vero che tra poco ci sarà un altro TFA che uscirà e sarà un TFA, cioè un tirocinio formativo attivo, quindi un corso abilitante che vedrà ancora una volta numerosi aspiranti.
06:11Questo perché sono corsi a numero chiuso, invece dovrebbero essere, come chiediamo noi della Will School, dei corsi annuali regolari, ordinari, come fossero corsi universitari ad accesso libero dove tutti gli aspiranti docenti di sostegno eventualmente possano accedere con naturalmente le certificazioni adeguate, le competenze che poi andranno a misurarsi nel tempo.
06:36Questo per dire, Elisa, vorrei fare un inciso che non è veramente banale perché la pandemia ha consegnato una scuola statale che è stato l'unico e forse l'ultimo baluardo di sostegno morale per i giovani.
06:54La solitudine che ha invaso le case degli italiani e quindi gli adolescenti durante la pandemia è stata risolta, questa solitudine, soltanto con la compagnia dei docenti. La scuola italiana è a credito con il nostro Paese perché i docenti sono sommessamente entrati nelle case degli italiani e hanno garantito la Scuola della Repubblica, la Scuola della Costituzione, la Scuola della Pedagogia, la Scuola dell'Evoluzione,
07:20perché in quel momento lì, anche se le porte delle scuole erano chiuse, i docenti comunque sono entrati nelle case e hanno continuato un dialogo di apprendimento che i ragazzi hanno percepito nonostante la loro solitudine. Ecco che noi diciamo che assolutamente bisogna investire sulla scuola, invece al di là dei denari del PNRR, qualsiasi governo che si è succeduto non ha mai fatto politiche di investimento, ma solo di detrazione.
07:48Tra le altre cose bisognerebbe… esatto Silvia, stavo esattamente per dire questo, la scuola forma le generazioni del futuro, proprio su quelle bisognerebbe investire. Io vorrei sottoporti anche un'altra idea di lettura, cioè quanto è difficile essere insegnanti oggi in Italia, tra precariato, stipendi che ovviamente non sono in linea con il lavoro straordinario che fanno i docenti,
08:16tra le altre cose c'è anche il rischio che ci si becchi una coltellata, perché dati alla mano sappiamo quello che succede nelle scuole, non si arriva, non si corre il rischio che tra 50-60 anni nessuno vorrà fare più il docente, l'insegnante?
08:32Allora, cara Elisa, ti confesso, la perdita di autorevolezza istituzionale da parte dei docenti nei confronti dell'immaginario collettivo è dovuta proprio al discorso che provavo a parlare prima, ovvero quando una politica di qualsiasi colore, noi siamo laici per antonomia,
08:58quindi noi facciamo un ragionamento veramente di carattere culturale, il ragionamento culturale ci porta a dire che qualsiasi classe politica deve ripensare ad investire sulla scuola fondi che naturalmente vanno a compensare delle lacune importanti da un punto di vista economico e materiale, ovvero far funzionare la scuola, motivare la classe docente e anche stimolare la classe non docente,
09:26quindi il personaleata a offrire quel servizio e quelle performance che rendono autorevole la scuola e all'interno di questa autorevolezza c'è anche il profilo etico degli insegnanti. Oggi l'insegnante è diventato un mestiere di ripiego, il problema è proprio questo, molti utenti, io lo vedo perché nella provincia di Viterbo gestisco un sindacato di 1.600 associati e spesso mi trovo di fronte anche dei professionisti di altri sindacati,
09:54dei professionisti di altri settori, ad esempio avvocati, che accelerano la scuola proprio un po' come ripiego, come piano B, invece la scuola non è un piano B, la scuola è un piano A, perché se noi non costruiamo una convergenza e un'investitura, oltre che un investimento, proprio un'investitura sul canale scuola e su chi la scuola la deve gattire e su chi dentro la scuola deve garantire che la classe dirigente,
10:24la classe dirigente del domani sia preparata, solida e naturalmente adeguata e proporzionata a quello che saranno le istanze future, logicamente noi andremo verso un discorso di depauperamento di quel profilo etico e di autorevolezza che consente ai genitori di interferire, di entrare a scuola e di valutare loro i docenti e questo non può andare.
10:45Nel nuovo contratto scuola che è stato appena rinnovato e che la Will School non ha sottoscritto, tra le tante motivazioni della non sottoscrizione, è proprio il fatto che qui si vuole andare a valutare i docenti sotto un profilo meramente tecnicistico,
11:15il docente è qualcosa di più, il docente è una figura istituzionale, morale, etica a cui va affidato o riaffidato il ruolo che ha perduto, cioè il ruolo divate, il ruolo che poi caratterizza la propria vocazione.
11:33Certo, assolutamente, perfettamente d'accordo con te Silvia, noi ci auguriamo se non altro che i cambiamenti che si susseguiranno magari nei prossimi mesi tra concorsi vari che tentano un po' di tamponare la situazione, cambino un pochino le circostanze.
11:48Nel frattempo ho terminato il tempo a disposizione ma ti ringrazio per questa breve chiacchierata su questo tema.
11:53Ringrazio te, grazie Elisa, grazie a te e a tutti gli ascoltatori.
11:58Bene, ci fermiamo per un brevissimo momento di pausa.
12:02Restate qui perché tra pochissimi istanti cambiamo argomento e parliamo di torniamo anzi a parlare di Verde a Roma perché arriva un progetto molto pensante, restate qua.

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