• mese scorso
Violenza di genere, perché non si parla abbastanza degli orfani di femminicidio?
Ospite in collegamento avv. Licia D’Amico, co-fondatrice dell’associazione “Insieme a Marianna”
Nella spaventosa realtà della violenza di genere ci sono vittime innocenti e silenziose e non sono solo le donne. Quando ci arriva la notizia dell’ennesimo femminicidio, infatti, siamo molto poco inclini (chissà per quale motivo) a pensare a chi rimane: i figli.

Ci viene naturale e spontaneo pensare alla donna uccisa, a frustarci perché c’è un’altra vittima da aggiungere all’elenco, ad arrabbiarci perché questa società non cambia mai e non cambia neppure il pensiero collettivo. Ma ci sono anche bambini, minorenni nella maggior parte dei casi, privati di entrambi i genitori.

In Italia non esistono elenchi precisi dei numeri ufficiali di queste vittime speciali, secondo alcune stime fornite dai quattro progetti nazionali finanziati da “Con i bambini“, associazione che si occupa di contrastare la povertà educativa minorile, sono 157 gli orfani presi in carico in tutto il Paese.

Ma è bene anche riflettere su un altro punto: come dire la verità a questi bambini (ammesso che ci sia un modo “giusto” per farlo)? Come curare i loro traumi? E soprattutto come dare loro la speranza di una vita migliore? Insomma, in parole povere, come tutelarli al meglio?

“Per la legge parliamo di orfani speciali e ci sono chiaramente delle tutele per questi bambini, – ha spiegato l’avv. Licia D’amico – nei casi in cui non ci siano altri familiari di riferimento vengono collocati in case famiglia o in famiglie affidatarie. Capite dunque che questi giovani devono affrontare più traumi insieme, in alcuni casi molti di loro hanno assistito all’omicidio della propria madre e questo è dir poco terribile”.

Ma ci sono anche storie positive, come quella da cui prende il nome l’associazione Insieme a Marianna : una donna, Marianna Manduca, che nonostante le innumerevoli denunce viene uccisa dall’ex compagno; i suoi tre figli vivono un periodo terribile tra case famiglia e affidi temporanei: “Alla fine questi tre ragazzi vengono adottati da una famiglia splendida che, nonostante le evidenti difficoltà economiche, non ci pensano due volte ad accoglierli. – ha raccontato l’avv. D’Amico – ora sono tre uomini adulti che hanno saputo realizzarsi, ricostruire la propria vita e soprattutto sono impegnati nella lotta alla violenza sulle donne”.

Insomma, una storia incredibile che, in un momento drammatico come questo, ci regala tanta speranza.

Leggi anche: Violenza di genere, Regione Lazio


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00:31spaventosa realtà della violenza di genere, argomento di cui tutti parlano nelle ultime
00:37settimane dopo i drammatici episodi di cronaca, c'è una platea silenziosa di vittime innocenti,
00:43coloro che rimangono e che devono di fatto andare avanti. Parliamo ovviamente non soltanto dei
00:49familiari ma soprattutto dei bambini. Gli orfani di femminicidio non se ne parla spesso ma sono
00:55forse le vittime più silenziose, le vittime più importanti di questi drammatici episodi. Chi si
01:01prende cura di loro? È giusto dire loro la verità, ammesso che ci sia una maniera più corretta per
01:07dirlo? In sostanza, in parole povere, chi tutela questi bambini che vengono di fatto privati di
01:13entrambi i genitori? Ne vogliamo parlare nel dettaglio, approfondire questo tema con l'avvocato
01:20Licia D'Amico, cofondatrice dell'associazione Insieme a Marianna, che è stata già nostra
01:25ospite qui a non solo Roma ma in diverse circostanze, proprio per parlare di violenza
01:30di genere e di tutela delle donne. Buongiorno avvocato, bentrovata. Buongiorno a voi e grazie
01:38sempre dell'invito. Grazie a lei per la sua preziosissima disponibilità in questo spazio.
01:45Io e lei, avvocato, ci siamo sentite qualche giorno fa e abbiamo parlato, abbiamo accennato un po' a
01:50questo tema molto delicato, molto importante, perché si parla tantissimo di violenza sulle
01:55donne, argomento fondamentale, perché più se ne parla e più forse si riesce ad arrivare ad una
02:01sorta di quadra. Però si parla poco, effettivamente avvocato, di chi rimane, quindi dei bambini,
02:06degli orfani di femminicidio. Come mai, secondo lei, in prima battuta, le chiedo, si pone così
02:12poco l'attenzione sui bambini? Ma intanto è un problema molto serio quello che lei pone,
02:21perché il femminicidio, sovente, anzi nella maggior parte dei casi, è l'atto finale di un'escalation
02:27di violenza e di una serie di reati, quelli che noi chiamiamo reati sentinella, reati campanello,
02:32che si verificano all'interno delle mura domestiche e che spesso avvengono sotto gli occhi
02:37dei figli e dei bambini, che talvolta sono anche proprio bambini molto piccoli, e che arrivano
02:42quindi al femminicidio che vede assassinata la loro madre e il loro padre in cacciare già con
02:48un fardello piuttosto consistente, se dobbiamo dire, di violenza assistita, cioè di episodi di
02:55violenza a cui hanno dovuto, loro malgrado, assistere. Il femminicidio poi è il momento
03:01culminante, il momento della tragedia, del dramma e questi bambini sovente restano soli,
03:08salvo casi fortunati in cui c'è un circuito familiare che è in grado di accoglierli,
03:13nella maggior parte dei casi devono invece trovare aiuto e accoglienza in un sistema extra familiare
03:20e questo è un po' un dramma nel dramma. Sono tanti gli orfani speciali, così li chiamiamo,
03:27l'espressione non è tecnicamente corretta, l'espressione utilizzata dal legislatore è
03:31orfani di crimini domestici, ma c'è questa locuzione che un po' tutti gli operatori
03:37utilizzano di orfani speciali, perché speciali sono i loro diritti e speciali sono i loro bisogni
03:42e non ce lo dobbiamo mai dimenticare, stiamo parlando di circa 200 bambine e bambini l'anno,
03:49quindi un numero veramente molto consistente. Assolutamente, infatti non ci sono dei numeri
03:55esatti, io leggevo che sono all'incirca 270, il numero più alto si concentra soprattutto nel
04:00sud Italia, avvocato. Ecco, al di là di questa introduzione veramente ricchissima che lei ci ha
04:09fatto e molto dettagliata, a livello legale di fatto come vengono tutelati questi bambini,
04:14nel caso in cui non ci siano familiari di riferimento, lei diceva vengono affidati
04:19a delle strutture extra, no? Guardi, in realtà è ovebile, si cerca di lasciarli in un circuito in
04:31qualche modo prossimo e vicino alla famiglia e quindi quando non ci sono i nonni, ci sono gli
04:37zii o comunque un altro circuito familiare che è disponibile ad accoglierli, ma non sempre questo è
04:42possibile, anche perché accogliere un bambino o una bambina o altra non speciale richiede una
04:49capacità, una disponibilità e anche una capacità economica consistenti, sono dei bambini e delle
04:57bambine che hanno bisogni particolari, necessità particolari, attenzioni particolari perché sono
05:04reduci di esperienze veramente drammatiche, non tutti hanno la possibilità e anche il modo,
05:11la modalità pratica di farlo e quindi ci sono anche naturalmente, c'è anche l'ipotesi di
05:18collocamento in strutture extra familiari, come diceva lei, per esempio in case, in comunità e
05:26in alcuni casi anche attraverso il percorso della adozione. Naturalmente qui si pone una
05:34domanda immediata, un problema pratico, chi aiuta queste famiglie affidatarie, chi aiuta queste
05:40famiglie, perché ci sono tanti problemi da affrontare, il primo quello che tutti quanti
05:47riusciamo a percepire in maniera immediata, questi sono ragazzini che hanno vissuto esperienze
05:52drammatiche e vanno supportati con ausili per esempio di ordine psicologico, talvolta anche di
05:59ordine fisico perché somatizzano l'esperienza brutale cui hanno assistito e vanno aiutati e
06:05accompagnati e un percorso psicologico di uscita da un ambiente violento non si esaurisce in poche
06:10settimane, è un percorso che ha una durata nel tempo e conseguentemente ha un costo. Lei mi
06:15chiedeva quali sono i sussidi, le tutele offerte dal nostro ordinamento, ci sono delle tutele,
06:23vedremo poi se le possiamo considerare sufficienti, ma comunque delle tutele da qualche anno a questa
06:29parte ci sono, dico da qualche anno perché la legge che ha previsto queste tutele per gli orfani
06:35di crimini domestici è del 2018 quindi se vogliamo relativamente recente e per una serie di ragioni
06:41connesse ai decreti attuativi eccetera è pienamente in vigore dal 2020 quindi veramente da un tempo
06:49abbastanza limitato. Questa legge prevede una serie di ausili che io, prego scusi non ho sentito.
06:57Ho detto infatti veramente da poco 2020 è un tempo molto minimo. Esatto, è da poco diciamo
07:07che anche in questo caso meglio tardi e meglio poco che niente ma sarebbe veramente il momento
07:14di abbandonare anche questo tipo di affermazioni per una volta tanto riconoscere in certe situazioni
07:20che una tutela piena viene realizzata, speriamo che questo avvenga presto nel caso degli orfani
07:26speciali. Quali sono i sussidi e gli aiuti che vengono offerti in questo momento da questa legge
07:34del 2018? Intanto è previsto un contributo economico alle famiglie affidatarie ma questo
07:40è veramente il minimo. Immaginiamo in una famiglia normale italiana accogliere uno o più bambini che
07:48sono reduci da un'esperienza di femminicidio è un impatto economico materiale non di poco momento.
07:55Questa legge prevede poi un sostegno allo studio e all'inserimento lavorativo, sono previste delle
08:03borse di studio, sono previste dei corsi di formazione, chiamiamo ovviamente, è previsto
08:09un rimborso di spese mediche ed è prevista per esempio una misura di sostegno anche in sede
08:15processuale cioè per gli orfani di minorità o maggiorendi in non economizzamento autonomi è
08:20previsto l'accesso al gratuito patrocinio e quindi tutte le spese legali a carico della
08:26collettività e dello Stato in deroga ai limiti di reddito. Sono state introdotte delle norme che
08:34riguardano la successione ereditaria, teniamo in mente che non molto tempo fa il nostro sistema
08:43di successione ereditaria che è un sistema basato sulla famiglia tradizionale prevedeva che in caso
08:50di morte di un coniuge succedesse l'altro coniuge e quindi persino nella ipotesi paradossale di un
08:56rapporto di femminicidio. Il legislatore è intervenuto congruamente su questa materia
09:03spezzando una disciplina che veramente non aveva senso ed era del tutto fuori luogo,
09:09del tutto anacronistica. Un'altra possibilità prevista da questa norma è per gli orfani speciali
09:17di cambiare il proprio cognome. Ora ciascuno di noi è individuato nel contesto sociale in cui
09:23vive con un nome e un cognome. Nel nostro sistema tanto se ne è parlato nei mesi precedenti in tema
09:31di cognome paterno, cognome materno che si sostituisce, che si aggiunge eccetera,
09:35nella stragrande parte dei casi i bambini e le bambine assumono il cognome paterno che succede
09:41quando questo cognome paterno è il cognome di un femminicida e quindi nel stesso della parola,
09:48nel cognome proprio di se stessi si porta la traccia di questo femminicidio. Bene,
09:52è previsto che gli orfani speciali possano con una procedura più rapida di quella prevista per
09:59tutto il resto della collettività cambiare il cognome, non avere più il cognome del genitore
10:05femminicida e assumere un altro cognome. Si tratta di una disposizione che ha trovato in
10:15casi di cronaca recenti anche applicazione, se ne comprende direi facilmente la ragione e anche la
10:21funzione, quindi un sistema di tutele che sebbene non ancora del tutto sufficiente...
10:30C'è qualche problema forse con il collegamento con l'avvocato, lì c'è D'Amico, riproviamo.
10:39C'è stato un piccolo problema di collegamento, perché se fosse collegato in questo momento
10:45facciamo un piccolo riassunto, ce l'abbiamo? Mi fanno segno dalla regia? Avvocato ci sente?
10:50Avvocato riesce a sentirci? Piccolo problema di collegamento, va bene, andiamo avanti,
11:00tanto tra pochissimi istanti partirà la nostra prima pubblicità, perché se fosse collegato in
11:05questo momento parlavamo di una questione di cui si parla molto poco ultimamente, la violenza di
11:10genere è ovviamente sulla bocca di tutti dopo i drammatici fatti di cronaca a cui purtroppo
11:16abbiamo assistito, però c'è anche un'altra costante in questa drammatica platea di violenza di genere,
11:22cioè chi rimane, gli orfani di femminicidio, quali sono le loro tutele? Ne stavamo parlando appunto
11:27con l'avvocato, lì c'è D'Amico, bene è riuscita a ricollegarsi di nuovo. Allora avvocato io devo
11:33mandare il nostro consueto momento di pubblicità, quindi le chiedo di restare ancora in nostra
11:40compagnia in collegamento, perché tra pochissimi istanti vi farò raccontare proprio dall'avvocato
11:45una storia davvero interessante, il nome dell'associazione di cui l'avvocato lì c'è D'Amico,
11:50è co-fondatrice insieme a Marianna, narra proprio la storia di chi rimane, c'è quindi delle vittime,
11:56degli orfani di femminicidio che si rialzano e riescono a realizzare davvero i loro sogni,
12:01quindi c'è davvero speranza. Restate qui insieme a noi in diretta sul canale 14,
12:07torniamo tra pochissimi istanti. Bentornati a non solo Roma, riprendiamo immediatamente il nostro
12:15discorso, abbiamo aperto con un tema molto delicato, gli orfani di femminicidio. Si parla
12:19tanto di violenza di genere, ma si parla molto poco di chi rimane, questi bambini che più delle
12:24volte rimangono senza una madre, senza un padre e dunque vanno tutelati. Abbiamo aperto questo
12:30discorso insieme all'avvocato Licia D'Amico, co-fondatrice dell'associazione Insieme a
12:34Marianna. Avvocato, siccome mi rimangono soltanto pochi minuti a disposizione prima di introdurre
12:40l'ospite successivo, ci terrei però che lei ci raccontasse perché la sua associazione si chiama
12:45Insieme a Marianna, perché racconta una bellissima storia, vero? Marianna Diamanduca è una donna di
12:5532 anni che vive in Sicilia, a Palagonia e madre di tre figli di 2, 4 e 6 anni. Sta attraversando
13:01una separazione tormentata e viene minacciata di morte continuamente dal suo ex marito. Ogni
13:06volta che viene minacciata denuncia, si rega dai grabbinieri, fa una denuncia circostanziata e
13:11chiede aiuto, questo avviene per 12 volte. A partire da un certo momento quest'uomo le mostra
13:15un coltello e le dice con questo ti ucciderò, lei denuncia anche questo. Nessuno l'ascolta,
13:20il 3 ottobre del 2007 per la strada mentre cammina nel suo paese, Marianna viene aggredita
13:26dal suo ex partner e assassinata. I suoi tre bambini non hanno un circuito familiare in cui
13:32possano essere adeguatamente accolti. Nella loro esperienza di piccoli, piccoli perché come dicevo
13:38il più piccolo ha due anni, il più grande sei, hanno già assistito tante volte a maltrattamenti,
13:43botte prese dalla madre, minacce, una condizione di violenza assistita molto forte. Il loro destino
13:50è quello di essere separati e messi in tre case famiglia, non c'è alternativa d'altra parte,
13:54per fortuna ad un certo punto l'alternativa compare ed è costituita da Carmelo Calì e
13:59Paola Giulianelli che sono due cugini di Marianna che vivono a Senigallia nelle Marche a mille
14:05chilometri di distanza dalla Sicilia, che hanno già tre figli loro, quindi una famigliola già
14:10abbastanza nutrita, siamo nel 2007 alle porte della crisi economica che travolgerà anche l'Italia.
14:16Chiunque di noi avrebbe avuto qualche preoccupazione a prendersi da un giorno all'altro altri tre
14:22bambini così problematici in casa e a formare una famiglia numerosa praticamente con scassissime
14:27risorse economiche, Carmelo e Paola non ci pensano un istante, prendono questi bambini
14:32Sicilia, li portano a casa loro, vengono nominati in una prima fase tutori e nel corso del tempo
14:37sono poi i genitori adottivi dei figli di Marianna Paola, dice sempre i miei figli e
14:44in questa espressione ci sono i suoi figli biologici e i figli di Marianna esattamente
14:49in una equivalenza. La loro storia è una storia di grande generosità, i figli di Marianna oggi
14:55sono, uno di loro si è laureato, l'altro si è diplomato e sta cercando lavoro, un altro già
14:59lavora e fa il volontario della Croce Rossa, quindi una storia di riscatto sociale, di adesione
15:09alle finalità di solidarietà che avevano portato anche loro a uscire da una situazione
15:15tremenda, tre ragazzi non solo belli, motivati, interessati, sensibilissimi come obbio al tema
15:22della violenza contro le donne, una storia come si dice finita bene nella tragedia, tre orfani
15:29speciali che oggi sono tre giovani uomini assolutamente speciali nel senso positivo del
15:34termine, questi tre ragazzi hanno anche una caratteristica, hanno, prego prego, la sento.
15:45C'è qualche problema con il collegamento, comunque per chiudere Avvocato, per chi ho
15:50terminato il tempo a disposizione ci ha raccontato questa storia davvero incredibile che ci dà
15:55davvero tantissima speranza, io devo introdurre l'ospite successivo ma voglio veramente ringraziarla
16:01di cuore Avvocato per la sua rinnovata disponibilità in questo spazio, un'analisi chiarissima poi
16:06ha concluso con questa storia davvero incredibile quindi per me è stato veramente un piacere,
16:10grazie davvero. Grazie a voi, grazie a voi per quello che fate, l'informazione è molto
16:16importante su questi temi, grazie ancora. Grazie, a presto Avvocato.

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