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Non solo Roma con Elisa Mariani – Puntata di Venerdì 29 Settembre 2023

ARRIVA L’ASSISTENTE MATERNA: AIUTERà LE NEO MAMME NEI PRIMI 6 MESI DI VITA DEL BAMBINO

Ospite in collegamento dott.ssa Gaia Vicenzi, psicologa e psicoterapeuta

Nel 2024 nasce una nuova professione: l’assistente materna. Per istituirla il Governo ha intenzione di stanziare tra i 100 ed i 150 milioni. Avrà il compito di accompagnare le madri nei primi sei mesi di vita del bambino con un rapporto personale diretto: non solo risponderà telefonicamente, o con videocall, ma andrà direttamente a domicilio per sostenere le donne in questa prima fase della maternità.

L’assistente materna risponderà ai tanti e piccoli quesiti che per le neomadri possono rappresentare dei grandi problemi, provocando un senso di inadeguatezza che può sfociare anche nella sindrome depressiva post partum. Sarà quindi compito della nuova figura professionale – già presente in Francia e nei Paesi nordici – spiegare come fasciare il piccolo, come comportarsi quando si fa il bagnetto al neonato o ha il singhiozzo o non smette di piangere.


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00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.
00:06Buongiorno e bentrovati ad un nuovo appuntamento di Non solo Roma, tutta l'informazione e
00:13l'approfondimento giornalistico sulle notizie che riguardano la nostra capitale Roma ma anche
00:18la nostra regione Lazio. Nel 2024 nascerà una nuova professione, l'assistente materna e il
00:25governo ha infatti intenzione di stanziare dai 100 ai 150 milioni di euro. In sostanza
00:31l'Italia sta copiando tra virgolette il modello delle vicine europee come Germania e Francia con
00:37un tasso di natalità molto più alto. La nuova figura non solo risponderà telefonicamente o
00:43in videocalla ma andrà direttamente a domicilio per sostenere le donne nei primi sei mesi dopo
00:49il parto. Nell'ottica dunque di prevenire la depressione post parto ma una patologia che
00:54purtroppo colpisce tantissime donne, l'assistente risponderà ai tanti quesiti che nascono in questo
01:00delicato momento della vita di tante donne. In base a quello che ci è dato di sapere però non
01:05sarà una figura sanitaria e quindi non ci sarà bisogno di una laurea ma soltanto di un corso di
01:10formazione che durerà dai 6 ai 9 mesi. Viene però spontaneo chiedersi quale sarà il vero ruolo di
01:17questa figura. Sarà davvero utile e soprattutto in questo contesto il padre che ruolo avrà nei
01:24sei mesi decisivi dopo il parto. Ne parliamo nel dettaglio di questo ma anche di un
01:30altro argomento che sta suscitando non poche polemiche ultimamente sui media ma anche sui
01:35social ma non voglio anticiparvi nulla. Ne parliamo con la dottoressa Gaia Vicenzi psicologa e
01:41psicoterapeuta che è in collegamento audio con noi qui oggi a Non Solo Roma. Buongiorno dottoressa,
01:46ben trovata. Buongiorno, buongiorno a tutti. Grazie per la sua presenza in questo spazio. Io
01:53partirei subito parlando appunto di questa di questa nuova professione all'assistente materna.
02:00Si va in un certo senso a copiare le vicine europee ma in realtà non è proprio una novità
02:05in Italia. Forse è stata un po' modificata ma in realtà come figura già c'era o sbaglio? C'era,
02:11in passato possiamo parlare di questa figura proprio come facente parte della società. Ogni
02:19donna che avesse avuto un parto da poco aveva il diritto societario di essere inserita in un gruppo
02:28dove c'era qualcuno che la sosteneva nei primi mesi del parto, dopo il parto. Credo che adesso
02:36il riconoscimento di nuovo del bisogno materno sia un passaggio assolutamente importante dopo
02:42un periodo in cui è stata messa un po' da parte la difficoltà della mamma, quasi come se fosse
02:49un'onta perché c'è sempre stato nell'ultimo periodo un inneggio all'idea che la donna
02:56dovesse saper fare tutto e non avesse mai bisogno di una mano e potesse essere a 360 gradi performante
03:05in tutti i suoi ruoli, con poi l'esposizione della donna stessa a una grande forma di stress
03:12perché le aspettative societarie, proprio perché si riconoscevano questo ruolo nonché personali,
03:19rappresentavano la necessità di dover soddisfare degli elevatissimi standard praticamente quasi
03:25impossibili. Riconoscere invece il bisogno di una donna soprattutto quando è il primo figlio,
03:32di avere bisogno, è sicuramente un aspetto importante dal punto di vista del riconoscimento
03:40della donna e poi non solo le si viene riconosciuto questo bisogno, ma le si affianca anche qualcuno
03:47che a definizione del problema provi a portare una soluzione. Si faceva riferimento anche alla
03:55figura dei padri, benvenga anche l'appoggio paterno anche perché è vero che esiste una
04:08forma di informazione che passando attraverso una persona arriva ad un'altra, per cui la madre che
04:14viene sicuramente istruita ma anche ugualmente tranquillizzata rimanderà anche al padre tutta
04:23una serie di informazioni di tranquillizzazione e di supporto che non possono che giovare al
04:29sistema familiare. Diciamo che una volta dottoressa per parlare un po' di come veniva percepita la
04:37maternità magari 50 o 100 anni fa, c'erano quelli che oggi vengono definiti consigli non richiesti
04:44da parte di nonne, zie, cugine e via dicendo. Invece questa figura in base a quello che abbiamo
04:51capito si pone in maniera completamente diversa perché va a supportare proprio la donna e non
04:57magari a soffocarla con consigli non richiesti, quindi potrebbe essere utile secondo lei?
05:05A mio dire assolutamente sì, proprio perché riconosce un rapporto one to one dove c'è un
05:15collegamento tra questa persona che è esperta e quella specifica mamma con quello specifico
05:21bambino. I consigli non richiesti danno fastidio perché sono quei consigli di massa,
05:26quelli che vanno bene per tutte le mamme e per tutti i bambini. Invece l'assistente domiciliare
05:32nell'assistenza materna ha proprio quell'idea, proprio perché è nella possibilità di andare a
05:39casa, di essere reperibile telefonicamente, di ritagliare una serie di strategie specifiche per
05:47quella specifica mamma, per quello specifico bambino e per quella specifica famiglia,
05:52quello familiare a cui appartiene anche il padre. Certo, quindi ci auguriamo veramente che questa
05:58figura porti una ventata di novità in questo senso, però mi sembra il gioco che ci sia più
06:03attenzione da parte delle istituzioni a tanti aspetti legati alla maternità. Viene citata
06:07ad esempio la depressione post partum, quindi è un fatto da prendere in considerazione. Forse
06:12c'è più attenzione a questo aspetto che è stato sottovalutato per troppo tempo.
06:16Sì, e un altro aspetto importante che ritengo abbracci questa introduzione dell'assistente
06:25materna, deriva proprio dall'attenzione alla famiglia stessa. Si parla di resilienza familiare,
06:35cos'è la resilienza familiare? È quella capacità che un nucleo familiare ha di collaborare tutti
06:41insieme, condividendo gli stessi valori e gli stessi scopi attraverso fondamentalmente due
06:48abilità. La prima è l'abilità di comunicazione, la seconda è l'abilità di poter accedere alle
06:55risorse disponibili. Se le risorse disponibili sono poche, anche la resilienza familiare viene
07:02un po' a mancare. Se invece le risorse sul territorio ugualmente supportano questo,
07:07il sistema famiglia rimane più coeso, più addensato, funzionale a se stesso ma funzionale
07:16anche alla società, perché poi nel momento in cui una famiglia non funziona, anche la società
07:22a cui questa famiglia appartiene ne ha un effetto negativo. Certo, assolutamente. Visto che parliamo
07:29di famiglia, mi sono rimasti circa quattro minuti, dottoressa, io vorrei avere il suo parere,
07:35la sua opinione in merito a un'altra questione che sta facendo particolarmente discutere
07:39ultimamente il famigerato spot dell'esse lunga. La società si divide in due, c'è chi lo giudica
07:46diseducativo, chi lo giudica addirittura offensivo e c'è chi invece lo ritiene qualcosa di bello,
07:52che è stato confezionato bene. Cosa ne pensa lei? Intanto specifico la mia posizione così poi i
08:01pensieri che produco sono incoerenti con la mia posizione. Io sono assolutamente a favore di questo
08:07spot che l'ho trovato assolutamente delicato e piacevole, quindi sicuramente a livello di efficacia
08:16di campagna comunicativa pubblicitaria è stato un messaggio efficace. Poi la polemica scatta nel
08:26momento in cui si inneggia l'idea che questa sia una famiglia del mulino bianco o di nuova generazione,
08:32con delle idee buoniste di sottofondo, ma assolutamente non realistiche. Cercando di
08:40leggere poi nella conclusione del video l'idea che il padre chiamerà la madre e tutto ritornerà
08:46come doveva ritornare. Io non ho letto nel finale quest'idea del padre che ritorna con la madre,
08:54ma ho letto invece un passaggio importantissimo, cioè del fatto che nonostante questa famiglia
08:59racconti di una bambina che appartiene a una coppia di genitori separati, questi due genitori
09:04continuano a comunicare tra di loro e continuano anche a supportarsi nella misura in cui c'è un
09:12bambino che richiede, come tutti i bambini nelle coppie separate, che la mamma e il papà tornino
09:18insieme. Quindi l'ho trovato particolarmente delicato nell'idea del dono, di un dono che
09:25avviene all'interno di un contesto domestico dove se non ci fosse sintonia non ci sarebbe dono.
09:32Poi l'ho trovato particolarmente importante dal punto di vista informativo perché racconta di
09:38un modello di famiglia che, purquanto separata, ancora comunica e ritorniamo alla famiglia
09:43resiliente. Per quanto questa famiglia sia scoppiata, la comunicazione è assolutamente restata.
09:49Però c'è uno dei più famosi psicoterapeuti italiani, Paolo Crepe, che ha detto testualmente
09:57che lo spot dell'S lunga è una seduta psicoanalitica che parla al senso di colpa degli italiani.
10:02È sempre triste assistere ad una storia di disfatta che coinvolge i bambini e delega
10:07loro qualcosa che gli adulti non sono capaci di fare. Lei è d'accordo?
10:10No, non sono d'accordo perché il fatto che sia triste osservare la realtà può essere un elemento,
10:18ma l'elemento di tristezza io non lo metto. Ci metto l'elemento di osservazione della realtà. È
10:25una realtà il fatto che esistano delle coppie separate, è una realtà che nelle coppie separate
10:30ci sia sempre un bambino che vuole che la mamma e il papà ritornino insieme, è una realtà il
10:35fatto che nel momento in cui la mamma e il papà sanno comunicare questo non induce tristezza,
10:40ma è sicuramente supportivo nei confronti del bambino, che nelle coppie separate ha un
10:47grandissimo rischio quello di dover soccombere al conflitto di lealtà che si manifesta quando
10:53un bambino non sa da che parte stare, ma è indotto a scegliere se dalla mamma o se dal
10:58papà. Questa pubblicità è proprio la rappresentazione di come questa bambina non
11:04abbia un conflitto di lealtà, grande evento triste nella vita di tanti bambini che hanno
11:11dovuto vivere all'interno di una coppia separata. Certo, assolutamente, con delle
11:15ripercussioni poi evidenti, ma che come ha sottolineato lei possono essere magari smossate
11:22attraverso la comunicazione sempre. Bene, io ho terminato il tempo a disposizione, ma le ringrazio
11:26dottoressa per questa analisi critica davvero fondamentale in questo contesto. Avremo modo
11:31di risentirci sicuramente per approfondire altre tematiche. Grazie davvero. Volentieri,
11:35sempre. Grazie a voi, buon pomeriggio, buon weekend. Arrivederci.

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