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Intervista a Tiziana Ferrario su Roma Magazine con Alessandra Paparelli

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Trascrizione
00:00Roma Magazine, il rotocalco di Radio Roma con Alessandra Paparelli. Amiche e
00:06amici ben trovati a Roma Magazine, il nostro rotocalco quotidiano dedicato
00:10alla cultura a 360 gradi. È un piacere per me e per noi oggi presentare questo
00:15libro che faccio subito vedere a favore di telecamera, La bambina di Odessa, la
00:20battaglia di una madre, la promessa fatta a un figlio ed è scritto da una
00:24giornalista, una conduttrice tv notissima che ho davvero il piacere di annunciare
00:28qui con noi, quindi voglio dare il benvenuto all'autrice di questo libro
00:32magnifico, Tiziana Ferrario. Bentrovata, benvenuta
00:35signora Ferrario e grazie davvero. Grazie, grazie a te, a voi Alessandra per
00:42l'invito. Grazie, grazie davvero perché è proprio un piacere, lei è un faro per chi
00:48vuole fare questo mestiere, questa professione. Io faccio vedere di nuovo
00:52ecco a favore di telecamera, La bambina di Odessa, chiare lettere edizioni ed è la
00:58storia signora Ferrario di una donna, l'emblema della resistenza e della
01:02resilienza, una storia pazzesca, incredibile, di una vita durissima.
01:08Vogliamo cominciare dall'inizio perché è la vera storia di Lidia Buticchi
01:12Franceschi, la vera storia che inizia proprio cento anni fa nel 1922, suo padre
01:18che parte, si imbarca da Genova per Odessa, Odessa quanto mai attuale oggi.
01:24Beh intanto il padre si imbarca perché scappa ai fascisti, dopo pochi mesi ci
01:31sarebbe stata la marcia su Roma, lui veniva, lavorava al porto, era figlio di
01:39un padre socialista che aveva cresciuto tutta, i figli secondo un'idea
01:46progressista e quindi il clima in Italia stava cambiando profondamente, lui aveva
01:51organizzato i moti al porto e quindi scappa, scappa e va verso un sogno che
01:57molti europei, giovani europei avevano in quegli anni ed era la rivoluzione
02:01bolshevica, era nata l'unione sovietica, l'impero degli Zare era finito e molti
02:11sbarcavano a Odessa che era un punto di incontro tra oriente e occidente, lì tra
02:16i tanti giovani europei c'era anche una colonia di esuli italiani che in
02:21seguivano il sogno della rivoluzione che si stava però trasformando già in un
02:27bagno di sangue dove i sogni si stavano già spegnendo e comunque cominciava ad
02:35arrivare il periodo del terrore, ma il papà di Lidia si innamora, si innamora di
02:41una ragazza italo-russa molto determinata, anche lei con la testa
02:49piena di sogni, la lotta del proletariato e si sposano e nasce Lidia, ma la vita di
02:58Lidia viene subito segnata da una grande tragedia e tante altre ne seguiranno nel
03:02corso della sua vita ed è per questo che è un esempio di resilienza perché ogni
03:07volta che ha ricevuto un duro colpo dalla vita ha saputo rialzarsi, guardare
03:13avanti, trovare e raccogliere nuove sfide e trasformare quel male che l'aveva
03:20prostrata in qualcosa poi alla fine di bene.
03:25Diciamo che la vera storia di Lidia Buttichi che tutti conoscono soprattutto
03:30a Milano è la storia della sua grande battaglia giudiziaria quando negli anni
03:3570 viene ucciso il figlio Roberto Franceschi, uno studente della Bocconi
03:41che sognava di fare l'economista per ridurre le disuguaglianze nel mondo, ma
03:46una sera il 23 gennaio del 73, saranno quindi tra poco 50 anni, viene ucciso
03:53dalla polizia durante una manifestazione, c'erano studenti, c'erano operai, c'era
03:58il terzo cellere schierato davanti alla Bocconi perché il rettore aveva deciso
04:03che quella sera all'università potevano entrare solo i bocconiani, ma da subito
04:09si capisce che iniziano i depistaggi e inizia la grande battaglia di Lidia con
04:14un dolore profondo nel cuore perché sopravvivere al proprio figlio è
04:18qualcosa di innaturale e ci vorranno 26 anni per arrivare a una sentenza
04:24definitiva, due processi penali, un processo civile, ma la verità non si
04:29saprà mai, si saprà chi è stata la polizia a
04:32sparare ma non si saprà mai il nome di chi ha sparato, ma nascerà così la
04:37fondazione Franceschi che tutti gli anni da quel 74, il primo anniversario
04:43della morte di Roberto Franceschi, dà borse di studio a economisti, ricercatori
04:50che appunto hanno un'idea della ricchezza e della distribuzione
04:55della ricchezza diversa, cioè che vogliono ridurre quella forbice che c'è
05:01tra i ricchi e i poveri e che quindi fanno ricerca per arrivare a una maggiore
05:09equità nel mondo e quindi tutti gli anni con quel grande risarcimento che la
05:13famiglia Franceschi prese nel 98 per la morte di Roberto, anche se la morte di un
05:21figlio non ha un prezzo, è molto difficile capire quale può essere il
05:25prezzo per una madre che ha il figlio che viene ucciso e da quel momento
05:31comunque saranno distribuite borse di studio, tutti gli anni ancora adesso, la
05:36figlia Cristina va avanti nell'opera di Lidia, vengono distribuite queste borse
05:41di studio e c'è un monumento davanti alla Bocconi, tanti ragazzi da tutta
05:45Italia vanno a studiare alla Bocconi ma io credo che pochi conoscano quel
05:51monumento che si trova proprio all'angolo tra via Bocconi e via Sarfatti
05:54a Milano, davanti alla vecchia sede dell'università e quello è il luogo
05:59dove Roberto Franceschi cadde e dove appunto è stato eretto questo monumento
06:05per ricordare anche le lotte di quegli anni erano lotte per i diritti, gli anni
06:1170 sono gli anni in cui viene firmato lo statuto dei lavoratori, viene fatto il
06:16diritto di famiglia che concede anche alle donne la possibilità di arrivare a
06:22un divorzio, alle donne e agli uomini ma diciamo che soprattutto diventa una
06:26maggiore libertà per le donne il diritto di famiglia, quindi Lidia è quella pagina
06:32di anni bui, gli anni di piombo ma poi è anche tutto quello che c'è stato prima e
06:38che io non conoscevo e che ho saputo proprio approfondendo nei suoi scritti,
06:44nei suoi archivi, quella vita incredibile che aveva avuto quando era una bambina,
06:50un adolescente poi una ragazza che voleva fare l'università e che voleva
06:58fare chimica e ci riesce, ci riesce in anni in cui erano pochissime le donne che
07:03riuscivano ad arrivare all'università e anche a fare chimica e lo fa negli anni
07:08della guerra infatti diventa anche staffetta partigiana, in una Milano
07:15dove la rete delle portinerie, anche questo non si sapeva molto, era comunque
07:21una rete preziosa per i partigiani perché Lidia per esempio era una di
07:25quelle giovani studentesse che portava i messaggi da una portineria all'altra
07:30silenziosa, insospettabile studentessa che lasciava questi messaggi nei bagni
07:37delle portinerie, negli androni dei palazzi e li lasciava nella cassetta
07:42dell'acqua e questo era molto utile per la resistenza. Una vita rocavolesca è
07:49stata tante cose. È stata anche un'insegnante, una professoressa che
07:55lasciava il segno quando entrava in classe, questo lo so bene perché è stata
07:59anche una mia professoressa quando ero piccola, avevo solo 12 anni alle medie e
08:04non era una professoressa come tutte le altre e ci insegnava a guardare anche il
08:10mondo che ci circondava, quelli erano anni difficilissimi, Milano era
08:14insanguinata, c'era stata nel 69 la strage di Piazza Fontana e poi però
08:19c'erano feriti tutti i giorni, c'erano scontri molto violenti in città e Lidia
08:26ci diceva, ci chiedeva di sapere le formule di matematica e di chimica,
08:31pretendeva molto da noi, ma ci diceva anche di non essere indifferenti, di non
08:36attraversare la vita con indifferenza, ma di cercare di capire che cosa
08:40succedeva, da che parte c'era il bene, da che parte c'era il male e poi è
08:44diventata anche una preside, una preside anche in questo caso sempre attenta a
08:50quello che diceva la Costituzione, lei da stafetta partigiana, da donna che aveva
08:54combattuto la resistenza, aveva ben chiari gli articoli della Costituzione e
08:59quell'idea di uguaglianza che la nostra Costituzione stabilisce e quindi anche
09:04nella scuola quel diritto allo studio che tutti devono avere e quindi anche
09:10come insegnante ha cercato di dare una mano agli alunni più svantaggiati, a
09:14quelli che avevano handicap, agli operai che avevano bisogno di, certo perché
09:21avevano bisogno di un titolo di studio e quindi quella in quegli anni lei ha aperto
09:25la sua scuola alle 150 ore di formazione per gli operai, alcuni non
09:31avevano neanche la licenza elementare, altri avevano bisogno di quella licenza
09:35media che gli avrebbe consentito di avere un miglioramento di stipendio, di fare un
09:39salto di qualifica, quindi sempre ben presente quell'idea di uguaglianza che
09:46condivideva con il figlio al quale era legata da un forte amore e condivisione
09:54proprio di valori. È un grande messaggio che lancia con il suo libro, questa donna
09:59lascia un'eredità molto importante, le chiedo lo porterà nelle scuole, questa
10:04storia va raccontata davvero agli insegnanti e agli studenti signora
10:08Ferrario? Io spero di sì, spero che mi invitino perché è chiaro che ci devono
10:13essere insegnanti che hanno voglia di lavorare poi su questi temi, ma sono
10:17convinta che sia un libro perfetto per le scuole, sia per gli studenti che per
10:22gli insegnanti. Lidia aveva una grande passione per il suo lavoro di insegnante
10:29e aveva un grande rispetto proprio anche per la scuola e voleva fare la
10:35differenza, ci credeva enormemente nel valore dell'istruzione e ha fatto
10:42sempre di tutto perché tutti riuscissero ad accedere alla scuola, un qualcosa che
10:51in certi anni era un privilegio riservato solo a pochi e poi è stato
10:57allargato ecco perché avere l'istruzione significa potersi costruire anche un
11:02futuro e questo Lidia ce lo dice in azione e quindi è un insegnamento che a
11:09me per esempio è rimasto molto dentro e da quel dolore che lei ha avuto
11:17comunque dicevo è riuscita a trasformarlo in bene per gli altri e c'è
11:24questa frase che io ho voluto mettere nella copertina, sulla copertina del
11:28libro e non si può vivere nell'odio non si semina niente, ecco tutto quello che
11:33gli è successo avrebbe potuto trasformarla in una donna rancorosa ma
11:38c'è stato un momento anche in cui lei ha cercato di capire le ragioni dei
11:43poliziotti, di quei poliziotti giovani che avevano la stessa età di suo figlio
11:48che si ritrovavano in piazza a scontrarsi con altri coetanei, erano i
11:54tempi in cui la polizia ancora non era stata smilitarizzata, molti giovani
12:00venivano da famiglie disagiate del sud e non erano neanche consapevoli di essere
12:06strumenti nelle mani di politici e dopo qualche anno ci sarebbe stata la
12:14riforma della polizia, sarebbe nato un sindacato della polizia e quindi Lidia
12:20è interessante leggere i suoi scritti a un certo punto incomincia a scrivere per
12:25la rivista Nuova Polizia che era una rivista fondata dai poliziotti
12:29democratici che chiedono di incontrarsi con lei perché si rendono conto dei
12:34depistaggi che erano stati messi in atto su quella notte in cui lei ha perso un
12:40figlio. Grazie davvero, purtroppo i minuti a
12:44nostra disposizione se ne sono andati ma io la ringrazio tantissimo, faccio vedere
12:48ancora a favore di telecamera. Un bellissimo libro che consigliamo davvero
12:53a tutte e a tutti da leggere perché la storia di questa donna è un grandissimo
12:57esempio e io ringrazio lei signora Ferrario per essere stata con noi per
13:01aver scritto questo bellissimo libro e la ringrazio ancora a nome mio e di
13:05tutti e le auguro buon lavoro, grazie. Anche a voi, auguri. Grazie, grazie ancora
13:11ringraziamo Tiziana Ferrario e io vi lascio per alcuni minuti, do linea alla
13:15regia per la pubblicità e poi ci ritroviamo sempre qui su Roma Magazine.
13:19Roma Magazine, il rotocalco di Radio Roma con Alessandra Paparelli.

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