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Trascrizione
00:00Blink 132 All the Small Things su Radio Roma alle 15 e 36, 37 anzi quindi siamo
00:08proprio in tempo reale così come vi diamo i flash sportivi di Serie A e
00:12Gran Premio di Formula 1 Imola. Allora adesso cambiamo proprio registro, ce
00:17l'abbiamo già inquadrato, è un grande piacere averlo perché noi ci conosciamo
00:21già da tempo quindi avevo e avevamo desiderio di averlo qui su Radio Roma
00:25diamo il benvenuto a Emanuele Martorelli scrittore musicista e autore
00:29della famosa rivista starmale.net. Buongiorno, buon pomeriggio, anzi
00:34Emanuele, ben trovato. Buongiorno a voi. Allora una redazione speciale, qui
00:38parliamo proprio di una redazione speciale, si tratta proprio di Starmale
00:42una rivista online mensile di cose brutte, malesseri e disagi. Emanuele, guida
00:47consapevole e ragionata a un malessere consapevole. Esattamente, esattamente.
00:53Basta con un malessere scomposto e privo di direzione, io direi ho
00:59deciso di, almeno per quanto mi riguarda, di darmi un senso, ecco.
01:04Scusate, ma io chiedo subito, quindi si parla di matrimoni nella rivista?
01:10Forse, potrebbe. Qual è questo malessere consapevole? Perché io ne conosco solo
01:18uno che è il matrimonio, però ho detto magari c'è anche dell'altro che non
01:22conosco e che mi troverò che alla fine ho patito tutta una vita senza saperlo.
01:29Che cos'è questo malessere consapevole?
01:31E' un genere un po' in crisi, ecco. Infatti, prima ascoltavo le notizie, si parla
01:38tanto di unioni civili, io farei tanto di cappello a persone che stanno cercando
01:42di rinnovare un genere che è veramente in calo, perché oggi la durata di un
01:46matrimonio è irrisoria, quindi insomma, io...
01:51Assolutamente. Una domanda consapevole, direttore?
01:55Assolutamente sì, ma veramente già non bastavano i matrimoni normali, li andiamo
02:01anche a incrementare, vuol dire che la gente proprio si vuole fare del male in
02:05ogni modo. Chi si era salvato prima va a cercarsi veramente scentemente questa
02:10pena che è senza fine, veramente.
02:14E questa è la domanda iniziale. Ci facciamo del male, Emanuele, consapevolmente?
02:18Poi ti chiediamo anche come è nato questo progetto, come è esploso, perché è esploso un
02:22grande successo.
02:23Ma io direi che invece la consapevolezza oggi è sempre l'ultima
02:29ad arrivare, quindi insomma il tentativo che ho fatto con questa rivista è stato
02:33proprio quello di focalizzare l'attenzione su alcune dinamiche, forse
02:38il cercare di focalizzare l'attenzione in maniera un po' più approfondita, almeno
02:42per quanto mi riguarda. Io posso parlare per me da individualista convinto,
02:48sono un professionista dell'individualismo, quindi sono partito per
02:54me con una... ho cercato in tutti i modi di... inizialmente ho cercato delle
02:58redazioni che accogliessero questo progetto. Quando ho visto che c'erano un
03:02po' dei muri, perché era un po' difficile parlare anche di certi argomenti dieci
03:06anni fa, insomma, appunto ansia, disagio, malessere, ho deciso di fare l'unica
03:12cosa sensata, cioè creare una redazione con un solo componente all'interno che
03:16sarei io tra l'altro. Ecco, sei solo tu, diciamolo. Riesci anche a litigare ai
03:25problemi di favoritismi, carriera, non lo so, riesci a crearti anche da te questi
03:32dolori, autoinfliggerti? Allora io ho una personalità aggittata multipla, questo
03:37comporta il fatto che è molto difficile raggiungere un quorum interiore, c'è
03:43proprio un brano che ho fatto che dice c'è una larga maggioranza dentro me che
03:48non si capisce mai, che non arriva mai a un quorum. Disagio elettorale, Emanuele?
03:53Esattamente, è un altro progetto che poi è dentro la rivista musicale, punto
04:00sempre a un quorum interiore e questa rivista appunto mi ha dato modo di
04:05inserire tutta questa dissociazione all'interno di un progetto unico, di
04:10ricucire forse le parti di una personalità estremamente frastagliata.
04:15Ma i social network non sono un po' di social network?
04:20Assolutamente, devo dire che questo progetto nasce sul social network, cioè
04:24nel senso si è avuto la sua diffusione lì poi, in questo molto molto molta
04:31dell'osservazione che faccio su Starmale è relativa proprio alle dinamiche da
04:36social, adesso noi ci stiamo scontrando con quest'ondata di opinionismo
04:40estremo, su Starmale abbiamo fatto anche i corsi di laurea triennale in
04:46commento da social e opinionismo estremo in collaborazione con l'Università di
04:50Roma La Saccenza e insomma direi che è un momento abbastanza torbido e devo dire
04:58che forse stiamo arrivando a un punto di svolta, perché mi sembra che sia un
05:02momento anche in cui ci stiamo forse annoiando di tutto questo opinionismo, di
05:09tutto questo parlare, soprattutto siamo arrivati al monologo collettivo, ognuno
05:14sta dicendo la propria ma nello stesso identico momento, quindi direi che siamo
05:20arrivati a un punto di svolta, tra un po' cominceremo ad annoiarci e come
05:26diceva il buon Vasco, la noia l'ha cantata benissimo lui in una canzone è
05:30la cosa che ti fa poi scappare, ti fa muovere, ti fa andare via da persone e
05:35luoghi, è quello che spesso ti dà l'input per andartene da un posto. Hai citato un
05:40brano stupendo, la noia è uno dei brani più belli di Vasco e dice tanto appunto
05:44hai detto bene. Ma i tuoi lettori utilizzano il prodotto anche in maniera
05:53creativa, incrementale, cioè contribuiscono all'evoluzione e da qui
05:59poi tu puoi dire oggi siamo alla noia, il monologo collettivo, è che poi tutti
06:04parlano ma ognuno ascolta solo se stesso sostanzialmente, ma è anche un
06:09qualche cosa di terapeutico ovvero uno legge, parla di questi temi perché ne è
06:16consapevole, cerca di sfuggire o solo perché magari vuole sorridere di certe
06:22situazioni, cioè qual è poi l'identikit di questi italiani attuali nei
06:29ma devo dire che mi ritengo molto fortunato per quanto riguarda l'utenza
06:36io star male ho cercato di evitare alcune dinamiche da social, cioè l'essere
06:41costantemente onnipresente, tra l'altro sono l'unica penna della rivista quindi
06:45non potrei essere sempre presente, ma non voglio essere presente e soprattutto star
06:52male non si preoccupa delle scadenze e esce
06:56solo in presenza di un'idea valida, questo ha fatto sì che molti dei
07:01lettori che seguono la rivista un po' si adattassero a questa tempistica, noi
07:08abbiamo un problema di tempo oggi, col tempo credo, star male ha una tempistica
07:13tutta sua, lavora su una certa lentezza e devo dire che si è creata una cosa
07:20molto bella, in privato c'è uno scambio molto aperto, di norma sono io l'unica
07:28penna della rivista, però ho scoperto che c'è un affetto molto forte nei
07:32confronti del progetto perché probabilmente la risata ha anche
07:37questo effetto terapeutico, non sono io che lo dico, ma è risaputo, quindi devo
07:42dire che alcune, in un certo modo star male, almeno poi per quanto mi riguarda
07:48ad esempio sul discorso ipocondria, ha contribuito molto a farmi fare degli
07:54scatti perché insomma ridicolizzare alcune debolezze me le ha fatte diventare
07:59molto più piccole poi di quello che sono. E questa è la chiave
08:03giusta, ti voglio fare due domande, la prima è la rivista star bene esiste?
08:08Avete mai interagito star bene, star male? E poi ti chiedo com'è cambiata la
08:13satira, quindi anche con l'avvento dei social, cioè la satira come l'ironia, il
08:18sarcasmo hanno una raffinatezza all'interno, ci vuole un gusto
08:23particolare, la risata invece quella banale, quella superficiale di oggi, come
08:28come le trovi? Come interagiscono? E com'è cambiata la satira appunto
08:34oggi nella nostra società, nel nostro momento attuale?
08:39Allora ti rispondo sì, per quanto riguarda star bene devo dire che sono
08:43estremamente disponibili al confronto, c'è stato uno scambio anche abbastanza
08:50costante, devo dire loro hanno reagito molto bene alla rivista, in realtà la mia
08:53poi c'era un po' questo gioco sul nome che è stato anche inconsapevole, anche se
08:58io l'obiettivo di star male è la presa in giro di un certo ambiente
09:03giornalistico, quindi sono partito più che altro da cronaca vera per arrivare
09:07proprio ai quotidiani e star male crea un contesto, tu mi parli di satira oggi,
09:14ritengo che bisogna distinguere la satira dal battutismo che cercano tutti
09:19ovviamente. La battuta facile, la battuta banale no? Sì ma guarda la satira ha un
09:25qualcosa di disturbante all'interno, la riconosci perché ti dà tutto e ti
09:31dà tutti insomma gli elementi di un contesto estremamente ampio, non si ferma
09:36alla semplice battuta o alla semplice osservazione, io direi che la satira è un
09:41po' come il talento, la riconosci sia quando c'è che quando non c'è, è una
09:46cosa abbastanza oggettiva, insomma la buona satira di norma emerge, non c'è una
09:53regola per il distinguersi, diciamo che per quanto mi riguarda ho
09:58sempre, per qualsiasi lavoro io abbia fatto, un lavoro video, nella scrittura
10:05ho sempre ritenuto evitabile ricalcare delle cose già ampiamente fatte, sono
10:13una di quelle persone che può che può tacere benissimo se non ha delle cose
10:18interessanti da dire, non mi interessa non mi interessa parlare per forza, ecco
10:23per questo il mio utilizzo anche dei social è dello stesso progetto di star
10:28male, è molto particolare in qualche modo all'inizio veniva considerato
10:32suicida, perché io ho anche dei forti momenti di silenzio, non mi interessa
10:37stare soprattutto sulla costantemente sul pezzo e sull'attualità, perché oggi
10:41l'attualità è datata nel momento stesso in cui esce spesso, quindi non non ho quel
10:47tipo di pretesa, mi interessa capire molto di più
10:52lasciar fermentare, ecco noi abbiamo un problema con il tempo, non ci diamo il
10:56tempo per lasciar fermentare una notizia, oggi c'è lo scatto alla risposta,
11:02l'utente deve commentare qualsiasi cosa nel tempo più breve possibile, star male
11:07si muove nella direzione totalmente opposta a questa tendenza. Ma perché ci
11:12si sveglia al mattino e si ha questa urgenza di scrivere sui social tutto, di
11:16tutto, occupandosi di tutto e dicendoci anche delle minime cose, anche quelle
11:21banali, sono stato in ospedale, sto male, mi sento bene, fino ai grandi commenti,
11:26fino ai massimi sistemi, perché tutto questo? Il nostro il nostro ridicolo
11:32problema dell'esistere, dell'esserci, cioè quello ti dà, il social è una strategia
11:38di marketing e ti vende una presenza, ti vende la tua presenza proprio
11:42in quel posto, per quanto mi riguarda la cosa dannosa in questo momento è il
11:47dover trasformare tutto in una logica da codice binario, uno zero, noi tendiamo a
11:53ragionare in vero o falso, mentre su star male mi piace lavorare sul verosimile,
12:00mi piace che la gente si chieda ma questa cosa è vera o no e spesso capita,
12:04ti faccio un esempio, prima abbiamo parlato di unioni civili, la domanda che
12:09ogni volta che viene trattato l'argomento di unioni civili è
12:13siamo davvero pronti a celebrare unioni tra persone dello stesso sesso nel nostro
12:19paese? La domanda che mi sono posto su star male è siamo davvero pronti a una
12:26relazione che includa anche l'altro? Cioè a me piace andare proprio alla base,
12:30sono pronto a relazionarmi, ecco io prima di mettere il piede fuori da casa
12:37sono per una satira che tranci in prima linea se stessi.
12:43Che cosa ne pensa direttore? Direi che a parte le domande
12:50magniloquenti della paparelli che fanno impallidire in quanto a profondità anche
12:55sociologica, sono le risposte invece molto interessanti perché uno parte
13:01pensando alla satira, a una rivista, a un qualche cosa che sia qualcosa per ridere
13:06eccetera, qui è nota invece un'analisi, una profondità veramente interessante ed
13:12è uno dei problemi che io vedo quando poi si parla di qualche argomento.
13:17Mediamente chi ti ascolta, le persone a parte che amano tutti autoascoltarsi,
13:23tutti parlano per se stessi e non per gli altri e raramente le persone
13:29preferiscono il silenzio ed ascoltare, ma di prassi non si vuole pensare, non si
13:34vuole analizzare, cioè mediamente le persone vogliono o sentire se stessi o
13:40avere delle risposte fatte finite. Mi sembra che la progettualità sottostante
13:44sia basata proprio su un'analisi molto profonda che probabilmente fosse seguita
13:50un po' da tutti noi, aiuterebbe e probabilmente migliorerebbe anche un po'
13:55la coscienza, la società e il paese perché quello che hai detto sul mondo
14:01dei social o potremmo anche pensare a certi programmi televisivi, sono tutti
14:06basati sull'essere, sull'apparire di persone che magari non avrebbero
14:11alcunché per essere in visione, in ascolto da parte di tutti quanti perché
14:18tutti hanno bisogno di quei minuti secondi di celebrità che grazie ai
14:23social vengono creati in maniera realmente artificiosa. Lo diceva anche
14:27Andy Warhol negli anni 60, avremo bisogno di quei 5 minuti di popolarità, di
14:32successo. Sì, tra l'altro lui parlava di 15 minuti, siamo arrivati ai 15 secondi
14:38allora il problema nostro con il tempo è proprio quello, la velocità. La pandemia
14:43ci ha dato, ci ha offerto una domanda, a proposito parliamo di domande, ce n'è
14:48offerta una fondamentale, chi sono io da fermo? Cioè chi siamo noi da fermi quando
14:54non abbiamo quelle 15-16 cose da fare durante una giornata perché la
14:58modernità è una corsa estrema, ti costringe a questa corsa e devo dire che
15:04insomma è una domanda che io mi pongo spesso a periodi, mi faccio un punto
15:10ecco, se serve a fare un punto con se stesso. Probabilmente riempiamo tanti
15:14buchi, tanti vuoti emozionali, interiori. Il problema è stato, tema pandemia, che le
15:20famiglie chiuse in casa non erano in grado di esistere, implodevano, esplodevano
15:27implò perché eravamo dentro la casa, c'è un marito, una moglie non abituati a
15:32stare insieme, i figli, già non si fanno figli ma quelli che si fanno probabilmente
15:38poi non non li si sa seguire, non li si sa educare, non esiste un progetto di
15:45famiglia e di conseguenza non esiste un progetto di società. Siamo una società
15:49che ormai non è più in grado di essere tale e di svilupparsi con coerenza, con
15:55capacità, con valori, ecco questo alla fine è quello che è emerso nelle stanze
15:59della pandemia. Sei d'accordo Manuele? Ma sì, poi io guarda, per me ti posso dire
16:08non ho figli, quindi insomma non ho vissuto quell'elemento lì, vedo che chi
16:14ha figli ha vissuto una situazione anche estremamente complessa e complicata, cioè
16:20quello che ci ha portato la pandemia è stata una situazione estremamente
16:24complicata, ma devo dire che ci ha offerto anche delle opportunità anche di
16:29parlare di categorie che in sostanza venivano ignorate. In pandemia si è
16:33riparlato di attori, nel nostro paese la parola veniva considerata, non so, si
16:38parlava di quei due, tre attori noti e invece si è riparlato di alcune
16:43categorie che insomma popolano costantemente il nostro ambiente, insomma
16:51che esistono, ecco, secondo me ci sono state delle cose estremamente positive.
16:57Non ci sono più invisibili, ma devono essere visibili, come ieri dalla piazza
17:02appunto, da Piazza del Popolo, è emerso il messaggio. Abbiamo qualche minuto
17:05Manuele, lo vorrei dedicare al progetto De' Astenzionisti, che fa un po' il verso
17:09a un famoso gruppo indie, che poi si è sciolto, lo vogliamo dire? De' giornalisti, poi
17:15Tommaso Paradiso si è sciolto, quindi prosegue la carriera singola. Come è
17:20nato questo progetto? Perché tra poco, noi lasciandoti, non lasciandoti per
17:24sempre, quindi ti aspettiamo anche in studio. Con tutte le sue personalità,
17:28perché ovviamente credo che poi sia tutta una questione anche di
17:33dissociazione personale, che l'ha spinto a creare questo per sfaccettare,
17:38affrontare tutti i suoi se stessi. E' fantastico. Dissociazione di intenti.
17:44E noi ascolteremo il disagio elettorale, allora il vero quorum si raggiunge
17:48dentro se stessi, a proposito di quorum elettorali e non... Esattamente, ma tra
17:55l'altro il progetto De' Astenzionisti, questo ci tengo a precisarlo, ecco, ad
17:59esempio, per farti capire quanto stiamo perdendo oggi delle opportunità,
18:04molte persone hanno visto che poi siamo siamo apparsi, insomma, su Rockerilla,
18:10su una rivista specializzata e mi hanno detto, ma allora il progetto è reale, ma
18:15dal momento che ci sono le canzoni, dal momento che c'è un video, dal momento
18:18che tu stai sentendo un prodotto, perché ti devi chiedere se è reale o no?
18:23Nel senso, è oggettivamente reale, parlo di astenzionismo ovviamente non in senso
18:29politico, ma nel senso che appunto hai detto tu, da noi stessi, di raggiungere una
18:36sorta di, appunto, quel quorum, quella maggioranza che ci serve per andare
18:42avanti con noi stessi nell'arco di una giornata, quindi ecco, gli astenzionisti
18:46si occupano di questo, apparentemente parlano di, toccano temi come politica,
18:52come il rapporto di coppia, in realtà c'è sempre un disagio sotto, quello che
18:58sentiremo si chiama disagio elettorale e ce n'è un altro che parla di lockdown
19:03senza parlare di lockdown, ma si riferisce appunto alla misantropia questo,
19:09a questa, ecco, l'allegoria è un qualcosa che, l'allegoria, la metafora che oggi mi
19:15mancano molto, io le utilizzo tanto e oggi la gente vuole il vero o il falso,
19:20vuole la certezza e invece star male, tutta la satira che faccio su star male
19:25nasce proprio dal dubbio. Ed è questo il motore del mondo, il dubbio, non lo
19:30dicevano solo i filosofi, noi ti ringraziamo, ti aspettiamo perché poi
19:34parleremo anche del progetto, quest'altro lockdown, ne parleremo in studio, quindi
19:38ti aspettiamo magari proprio in piena estate e intanto lasciandoti, ascoltiamo
19:43disagio elettorale, grazie Emanuele per essere stato con noi, grazie a tutti voi, grazie, a presto,
19:51a prestissimo, Emanuele Martorelli, ora The Ascensionisti, disagio elettorale e dopo,
19:56dopo, prima pubblicità ovviamente e poi il brano.

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