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Trascrizione
00:00:00Buonasera, ben trovati, nuova puntata di Messia Foco per portarvi come sempre dentro la notizia
00:00:23anche se in verità questa sera vi portiamo dentro un caso, un caso di cronaca nera tra
00:00:27i più efferati venuto nella nostra provincia, stiamo parlando della strage della famiglia
00:00:31Cottarelli, era il 2006, una vicenda brutta per come si è consumata ma brutta anche per
00:00:39come poi si è sviluppata nelle fasi processuali, ci sono voluti 16 anni per arrivare all'ultima
00:00:45verità, alla verità definitiva, perché parliamo della strage Cottarelli questa sera?
00:00:50Perché è uscita l'ultima puntata della serie podcast Delitti Bresciani, il podcast firmato
00:00:55dal giornale di Brescia che ha trattato il tema della famiglia Cottarelli e in questa
00:01:01puntata vi facciamo vedere il video podcast, il materiale d'archivio era tantissimo, abbiamo
00:01:04deciso quindi di affiancare al tradizionale podcast anche il video, prima però di andare
00:01:09a presentare i nostri ospiti in studio, spazio al Golden Spot.
00:01:15E allora vado a presentare gli ospiti in studio, ben arrivato a Federica Dele, da comandante
00:01:20della polizia stradale oggi e all'epoca una squadra volante alla Questura, grazie per
00:01:25aver accettato il nostro invito, ben arrivato anche a Sergio Arcai, avvocato oggi in pensione
00:01:30però è stato l'avvocato della famiglia Cottarelli in questa vicenda, buonasera ad entrambi,
00:01:37andremo a fine della puntata a vedere 35 minuti di video podcast e questa serve per andare
00:01:43ad introdurre quella che abbiamo detto Federica Dele, una delle vicende più cruente del territorio
00:01:51Bresciano, arrivato in un'estate, quella del 2006, drammatica.
00:01:54Assolutamente, noi avevamo già avuto tutta una serie di omicidi, tanto che quella mattina
00:02:03quando mi chiamarono per avvisarmi di questo ulteriore fatto cruento quasi non ci potevo
00:02:10credere, quando la sala operativa mi chiamò io ero in realtà libera dal servizio, avevo
00:02:16prestato servizio qualche ora la mattina e mi apprestavo ad uscire poi sul territorio
00:02:24nel pomeriggio con le mie pattuglie e avevo staccato brevemente per un'oretta, davvero
00:02:31non ci potevo credere e immediatamente poi mi precipitai in Questura dove con la prima
00:02:41macchina disponibile mi recai immediatamente sul posto e trovai una scena terribile, non
00:02:50avevo mai visto così tanto sangue, i miei uomini erano già entrati nella villetta
00:02:58e io ricordo indossai dei calzari per non contaminare la scena del crimine e mi recai
00:03:11nella taverna della villetta e davvero non avevo mai visto così tanto sangue e nemmeno
00:03:22poi nel corso della mia vita professionale ricordo di avere visto una scena così cruenta,
00:03:31certo sì gli incidenti stradali, ma una scena di un crimine così efferata, così violenta
00:03:41davvero mai prima e mai più in seguito.
00:03:45Dopo arriviamo a provare per quello che si può ovviamente nel rispetto di tutti andare
00:03:49a descrivere quella scena, quella villetta in via Zuaboni, siamo a Duragomella 28 agosto
00:03:532006, tre corpi senza vita, meglio due senza vita che sono quelli di Marzena e di Luca,
00:03:58Luca ha solamente 17 anni da compiere e poi c'è il capofamiglia Angelo che invece in
00:04:03condizioni disperate quando arrivano le forze dell'ordine verrà portato in ospedale dove
00:04:07però more. Avvocato Arcai il suo primo ricordo invece di quelle 28 agosto 2006? Il mio primo
00:04:16ricordo fu giornalistico chiaramente perché presi dai giornali di questa tremenda disgrazia,
00:04:25poi non ne seppi più nulla finché hanno preso appuntamento col mio ufficio Mario Cottarelli
00:04:31fratello di Angelo che aveva tutta l'intenzione di essere seguito da un legale per la vicenda
00:04:40processuale, anche perché già fin dall'inizio nutriva alcuni dubbi sulla serietà della
00:04:52incolpazione di Dino Grusovin, l'architetto che svelò che tutti quanti erano andati in
00:04:59quella casa perché lui temeva che avesse fatto un qualche patto col pubblico ministero
00:05:07per poter parlare. Perché tra le vittime Angelo Cottarelli, Luca Cottarelli figlio
00:05:13e marzena che era la moglie di Angelo Cottarelli e tra i personaggi attorno a cui ruota l'intera
00:05:22vicenda processuale ci sono i cugini Marino, Vito e Salvatore, poi c'è Dino Grusovin,
00:05:27Vito e Salvatore Marino arrivano dalla Sicilia, Grusovin invece l'architetto così era chiamato,
00:05:33Triestino poi però diventerà per tutti il facendiere perché aveva comunque una vita
00:05:39professionale quantomeno losca. Era stata un'estate drammatica, abbiamo detto, tanti
00:05:49omicidi ravvicinati, fuori c'era una percezione di insicurezza, però quando lei entra in
00:05:56quella casa vi rendete conto di che cosa? Capite subito che è una sorta di regolamento
00:06:02di conti oppure capite che può esserci altro della criminalità organizzata come pensa
00:06:09Brescia in quel momento? Allora immediatamente capiamo che non si tratta di una rapina nell'accezione
00:06:20ordinaria del termine. In cucina c'erano ancora, me lo ricordo perfettamente, le tazze
00:06:28della colazione, una scena così normale, familiare, quindi una vita familiare che era
00:06:39stata, come dire, interrotta da qualcosa di improvviso, di repentino, però chi era entrato
00:06:49cercava qualcosa di importante. Non si entra alla mattina così presto per fare una rapina
00:06:58semplice tra virgolette e non si mette a suo quadro una casa e non si usa una ferocia di
00:07:09quel genere solo per cercare dei gioielli, cercare qualcosa di prezioso da portare via
00:07:18in fretta. Capiamo subito che c'è qualcosa di più particolare, tant'è che l'attività
00:07:27di indagine che viene attivata immediatamente è qualcosa che va ben oltre le normali attività
00:07:36che vengono avviate su una rapina come viene intesa nella normalità dei casi. Capiamo
00:07:50che c'è stata un'incisività nella ricerca di qualcosa di particolare che non è quella
00:08:01di una rapina ormai. I corpi erano in taverna e in che condizioni erano? I corpi avevano
00:08:10subito delle serizie. Uccisi con un colpo di pistola e sgozzati? Sì. Avvocato Arcai,
00:08:22una ferocia che fin dall'inizio aveva fatto capire che non poteva essere una rapina in
00:08:27casa. La rapina degenerata non produce dittini così. Mi spiace contraddire la dottoressa,
00:08:38la tesi della parte civile che è stata accolta da tutte le sentenze di merito di questo processo
00:08:46ma anche dalla Cassazione in alcune parti delle loro sentenze è stata quella che fosse
00:08:53proprio una rapina finita male, una rapina di persone o un'estorsione, chiamatela come
00:09:01volete, che erano proprio in cerca di soldi, non di un qualcosa di particolare, cercavano
00:09:07proprio denaro. Per capire come si fosse arrivata a questa conclusione, che ripeto sarà accolta
00:09:16dai successivi giudizi di merito, bisogna partire dall'inizio perché sennò non lo
00:09:21si capisce, dagli indizi che man mano andavano accumulandosi a carico di Grusovin prima e
00:09:30dei fratelli e dei cugini Marino dopo. Partiamo con ordine, chi era il padrone di casa? Chi
00:09:35era Angelo Cottarelli? Angelo Cottarelli era un immobiliarista essenzialmente, però purtroppo
00:09:43aveva anche questa attività secondaria non lecita che era quella di emettere fatture
00:09:52fasulle da consegnare a persone che gliele chiedevano e ricavarne poi la metà dell'iva
00:10:01che veniva evasa. Nel caso di specie, partendo dal dato che è universalmente riconosciuto,
00:10:12Cottarelli aveva emesso tutta una serie di fatture fasulle per operazioni inesistenti
00:10:20a favore delle aziende di vito marino, della viticoltura, macchinari per produrre il vino,
00:10:28per l'uva etc., che invece venivano forniti da altre ditte a un prezzo notevolmente inferiore.
00:10:35Le fatture che venivano emesse da Cottarelli servivano a Marino per ottenere dei finanziamenti
00:10:43dalla regione Sicilia, per cui il dato iniziale di fatto della conoscenza reciproca delle
00:10:52parti in causa, le vittime, la vittima Angelo Cottarelli e quelli che saranno poi considerati
00:11:00i suoi assassini è pacifico, anche Grusovin era conosciuto da Cottarelli, tanto è vero
00:11:09che prima del 26 agosto, giugno dello stesso anno, Vito Marino e Grusovin erano già andati
00:11:19a fare una ricerca di Cottarelli a Uragomella, almeno secondo le dichiarazioni di Grusovin,
00:11:27ma non l'avevano trovato e quello che è emerso, secondo me la difesa l'ha sempre contestato,
00:11:36è che Vito Marino, come imprenditore, proprio in quei giorni gli sarebbero scadute delle
00:11:46cambiali di un importo rilevante e che non aveva i soldi per pagarle, se non avesse pagato
00:11:55queste cambiali, gli sarebbero state revocate le sovvenzioni allargite dalla Regione Sicilia,
00:12:05quindi lui aveva bisogno di soldi, non di altro, e sapeva che Cottarelli in casa costruiva
00:12:15i soldi di queste fatture fasulle, perché si era già recato altre volte a portare a
00:12:20Cottarelli la sua parte dell'Iva e Vasa e vedeva Cottarelli che scendeva in taverna
00:12:29e poi ne ritornava come se avesse sistemato lì i soldi, tanto è vero che nel cammino
00:12:37della casa di Cottarelli venivano rinvenuti 30 mila Euro in contanti che quelli che erano
00:12:45entrati non avevano trovato e nella cassetta di sicurezza in banca di Cottarelli vi era
00:12:51niente a meno che un milione di Euro e sembrò subito assurdo che il Cottarelli avesse lasciato
00:12:59uccidere tutta la sua famiglia e se stesso quando aveva la possibilità di pagare questa
00:13:08distorsione, invece quello che noi riteniamo è che non ne abbia avuto neanche il tempo
00:13:16perché erano tenuti sotto mira di questa pistola, la nostra tesi è che essendo una
00:13:22calibro 22, particolarmente sensibile, si è partito un colpo che era con la pistola
00:13:30puntata alla testa di qualcuno e da lì è capitato il primo omicidio, dopodiché quelli
00:13:38che erano nella casa non potevano andarsene via perché erano conosciuti da Cottarelli
00:13:44che sarebbe stato testimone e dalla moglie o dal figlio e viceversa e da allora da qui
00:13:51la decisione di inscenare una scena grottesca, molto cruenta come a far pensare, per quello
00:14:00il pensiero poi corse agli famosi slavi o agli extracomunitari, una scena talmente
00:14:08cruenta da non fare immediatamente pensare a una rapina.
00:14:13Quindi un punto comune sulle due tesi, nel senso che sì è stata una rapina degenerata
00:14:18ma non era la più classica rapina del rapinatore comune che ti entra in casa e poi non trova
00:14:24si nervosisce, non siamo per intenderci alla strage di Manolo, abbiamo la strage di Torquiero
00:14:33di Pontevico del 1990 che è così, una rapina in ingolo, un caso degenerato.
00:14:37Io conosco delle persone che sono state molto maltrattate dai rapinatori per farsi dare
00:14:43il numero della cassaforte, sono state ferite.
00:14:46Però in quel caso chi è entrato in quella casa sapeva che casa era e sapeva cosa voleva.
00:14:52Abbiamo detto, estate caldissima, l'ultimo omicidio di una serie, tutti risolti, tranne
00:14:59uno, quello di uno straniero che era stato trovato coltellato in strada, adesso sono
00:15:04stati tutti trovati, c'era il pittore Bresciani in via Solferino qui vicino alla sede del
00:15:07giornale di Brescia, c'era il caso di Elena Lonati che la ragazza uccisa in chiesa a
00:15:13Monpiano, anche in quel caso omicidio risolto, c'era stato poi Ina Salem che aveva cominciato
00:15:19tutto, la ragazza che voleva vivere all'occidentale ma era stata uccisa dalla famiglia, estate
00:15:23calda, quel 28 agosto in fretta e furia viene ovviamente convocato un tavolo Ordine di sicurezza
00:15:29pubblico in prefettura, tutti i vertici delle forze dell'ordine presenti, sindaco della
00:15:34città era Paolo Corsini, presidente della provincia Alberto Cavalli e procuratore capo
00:15:38era Giancarlo Tarquini.
00:15:39Andiamo a sentire che cosa disse proprio Tarquini in quel giorno di fine agosto del 2006.
00:15:46Siamo assolutamente di fronte ad una situazione di allarme, non c'è nessun motivo di ritenere
00:15:56di essere una situazione di emergenza, nessuna allarme sociale, sono 5 episodi per parlare
00:16:01degli ultimi, consumati fra l'11 di agosto e il 28 di agosto, di criminalità, indipendenti
00:16:08l'uno dall'altro, ciascuno con la propria storia, è un momento se lo vogliamo disgraziato
00:16:13per la provincia di Brescia, come l'ho detto altre volte e soprattutto non esiste un rapporto
00:16:19extracomunitario e criminalitario, l'ultimo episodio peraltro potrebbe non riguardare,
00:16:26non lo sappiamo ancora con precisione, potrebbe assolutamente non riguardare il mondo di extracomunitario.
00:16:32Le forze politiche chiedono più interventi al governo, chiedono più presenza sul territorio?
00:16:36Questo è un problema di carattere generale, è un problema sociale, è un problema politico,
00:16:42è un problema che esiste non da oggi, esiste da sempre sostanzialmente, è chiaro che sul piano
00:16:48della integrazione bisogna fare sempre di più, impegnarsi sempre di più affinché la presenza
00:16:54di extracomunitari nel nostro paese, in questa società ormai multietnica, sia una presenza
00:16:59fattiva, alla pari con gli altri cittadini, produttiva di risultati, di energie di lavoro
00:17:05e di una società quindi ricca, integrata, pur a livello di multietnie, quindi con diverse
00:17:14culture che si incrociano e si integrano e convivono pacificamente e laboriosamente.
00:17:20Lei Senato Procuratore a proposito dell'ultima docenda dice che potrebbe non centrare nulla
00:17:25il mondo dell'immigrazione, avete indicazioni in tal senso?
00:17:28Abbiamo indicazioni, ma io non mi fermo mai alle prime indicazioni, il mio dovere è andare
00:17:33avanti e verificare come si usa dire a 360 gradi ogni ipotesi senza trascurare nulla
00:17:40e ora vado appunto a continuare il lavoro.
00:17:43Allora, da giornalista dico che rimpiangiamo un po' questo tipo di comunicazione, Procuratore
00:17:48Tarquini è venuto a mancare un paio di anni fa, qualche anno fa, era però una comunicazione
00:17:54che a poche ore dal dato dell'omicidio già aveva indirizzato, anche perché le ricorderà
00:17:59dottoressa De Leda, pronti via, le vittime queste che abbiamo alle mie spalle erano ancora
00:18:04in casa e già c'era stato un sit-in politico con i ragazzi di destra a chiedere sicurezza,
00:18:10a parlare, il rischio davvero che la tensione superasse anche certi limiti c'era?
00:18:18Ricordo molto bene questi momenti di tensione fuori dalla villetta di Uragomella, ricordo
00:18:28la preoccupazione del questore Chiusolo in quei momenti, ricordo molto bene il procuratore
00:18:38e come dice lei rimpiango anch'io un po' questi momenti, peraltro mi pare che parliamo
00:18:52di momenti di vent'anni fa, ma li trovo molto attuali, trovo queste preoccupazioni
00:19:06e questo sentire molto attuale e mi piace molto la risposta del procuratore e l'efficacia
00:19:20delle sue parole.
00:19:25Mi aiuta a capire dottoressa che cosa succede davanti a una vicenda così grande, in un
00:19:30momento delicato, 5 amicini, un'estate di sangue?
00:19:34Un momento delicatissimo perché questi 5 episodi non è stato semplice, questi 5 episodi
00:19:41come sottolineava il procuratore Tarquini non avevano nulla a che fare l'uno con l'altro,
00:19:47erano situazioni che non avevano alcuna connessione l'una con l'altra perché si erano create
00:19:54in ambienti completamente diversi gli uni dagli altri, i moventi erano giustamente gli
00:20:02uni diversi dagli altri e si capì da subito che questo episodio per l'efferatezza, per
00:20:11il modus operandi delle persone che l'avevano condotto e per così a sentire investigativo
00:20:20per l'ambiente in cui poteva essersi sviluppato, non poteva avere nulla a che vedere con la
00:20:26rapina ordinaria come dicevo prima, ma altro era il nostro sentire investigativo, altro
00:20:32era trovare le parole giuste e i metodi giusti per poterlo comunicare alla gente, soprattutto
00:20:41nel momento in cui questo episodio era il quinto e nel momento in cui qualcuno poteva
00:20:49usarlo anche in maniera strumentale, mi consenta, per cavalcare un sempire.
00:20:57Basti pensare che il giorno successivo a Brescia arrivò Calderoli, all'epoca era
00:21:03uno dei vicepresidenti del Senato, esponente di spicco della Lega, arrivò con una manifestazione
00:21:07fuori dal broletto per chiedere le dimissioni del sindaco Gorsini, per chiedere sicurezza,
00:21:12per puntare il dito contro lo straniero, poi però i presunti responsabili della strage
00:21:18Cottarelli vennero arrestati qualche giorno dopo e erano tutt'altro che stranieri.
00:21:22Ci fermiamo soltanto un attimo per pubblicità e poi torniamo per arrivare a continuare il
00:21:26racconto sulla strage Cottarelli e poi per vedere il videopodcast della vicenda datata
00:21:3128 agosto 2006, pubblicità.
00:21:44E allora ben ritrovati con Messa a Fuoco, una puntata particolare perché tra poco andremo
00:21:49a far vedere il videopodcast della serie Delitti Bresciani, podcast firmato dal Giornale
00:21:54di Brescia che questa puntata si è occupato della strage Cottarelli e noi proprio questa
00:21:58sera stiamo introducendo una delle vicende più efferate sul territorio, lo stiamo facendo
00:22:04con la dottoressa Federica D'Aletta, comandante oggi della Polizia Stradale e con l'avvocato
00:22:08Sergio Arcai all'epoca legale di parte civile della famiglia Cottarelli.
00:22:13Abbiamo sentito l'allora procuratore Capo Tarquini, cosa disse in quel vertice caldissimo
00:22:19in prefettura qualche ora dopo la strage della famiglia Cottarelli.
00:22:23Andiamo a sentire un flash anche dell'allora questore Chiusolo che cosa disse a caldo,
00:22:29caldissimo, quando ovviamente su Brescia c'era una pressione enorme perché in quell'estate
00:22:332006 gli omicidi erano stati 5.
00:22:35Sentiamo l'allora questore Chiusolo.
00:22:38Questo episodio che è il quinto di una serie conclusa in pochi giorni è diverso da tutti
00:22:44gli altri, è maturato in un ambito ben definito, questo ci rende fiduciosi perché abbiamo
00:22:51molti elementi su cui lavorare, al momento non sembrano emergere responsabilità di appartenenti
00:22:58al mondo dell'immigrazione.
00:23:01Era stato così messo un punto e infatti tre arrestati, Avvocato Arcai, in tempi diversi
00:23:08furono firmati, Vito e Salvatore Marino, poi Grusovine e lì parte un iter giudiziario
00:23:15infinito, 16 anni per arrivare, mi dica una cosa, aveva mai minimamente pensato potesse
00:23:22arrivare a così tanti avanti e indietro tra diverse corti?
00:23:28Non è una cosa insolita per la verità, io stesso ho avuto un grosso processo di bancarotta
00:23:34di una grossissima società di Brescia immobiliare con tanti imputati, passarono dal primo grado
00:23:42al secondo grado 30 anni, per cui tutti i reati erano prescritti a parte alcune assoluzioni,
00:23:51per cui il ritardo nella giustizia in questo caso non è stato tanto dovuto a ritardi materiali
00:24:03da parte dell'amministrazione, è stato dovuto a diverse vedute delle diverse corti
00:24:11che si sono alternate, le corti di merito condannavano, la corte di Cassazione vedeva
00:24:20delle irregolarità formali o delle motivazioni non ben fatte e allora rimandava per un nuovo
00:24:30processo, si arrivava a una nuova condanna, chiaramente i difensori degli imputati ricorrevano
00:24:37per Cassazione, c'è stato effettivamente questo rimpallo che io non ho potuto seguire
00:24:43fino alla fine perché sono andato in pensione alla fine del 2015 e poi soprattutto il mio cliente
00:24:51Mario Cutarelli era nel frattempo deceduto e tengo a precisare che a Mario Cutarelli
00:24:57interessava molto anche l'onore di suo fratello, perché a parte il discorso delle fatture false,
00:25:06i primi articoli del giornale parlavano di suo fratello come di una persona coinvolta
00:25:14con la mafia addirittura e arrestato per sfruttamento della prostituzione, dove non c'era nessuna
00:25:22prova di nessun coinvolgimento nella mafia, neanche i Marino sono stati condannati in odore
00:25:29di mafia perché è stata esclusa dall'aggravante del metodo mafioso e per quella storia
00:25:35di sfruttamento della prostituzione Cutarelli aveva fatto un giorno di carcere, era stato scarcerato
00:25:44e poi immediatamente definitivamente assolto, erano cadute tutte le accuse, per cui quello che lui premeva
00:25:51era questa insistenza nel definirlo vicino ad ambienti mafiosi, da prostituzione eccetera,
00:25:56gli dava grande fastidio e voleva che suo fratello non passasse alla storia come un mafioso
00:26:03o un assultatore di prostituti. Mario Cutarelli che ha portato avanti la battaglia giudiziaria della famiglia
00:26:08poi non è riuscito a vedere l'epilogo che è stato alla fine di tutto con una condanna all'ergastolo
00:26:15quella di Vito Marino che poi è morto in carcere, l'assoluzione di Salvatore Marino in via definitiva
00:26:23mentre Grusovine è stato il primo ad essere condannato, prima viene assolto poi prende in appello
00:26:29vent'anni e credo che sia alla fine quasi ormai, con gli sconti vari di pena, starà scontando,
00:26:38il ruolo di Grusovine è determinante questo faccendiere perché mette sulla scena del crimine
00:26:43Vito e Salvatore Marino e poi arriva lei dottoressa con la macchina che viene identificata in un aeroporto
00:26:49partiamo da Grusovine fondamentale, Grusovine è il primo ad emergere come indiziato
00:26:56anche se viene tenuto al caldo per un pochino, in quanto dai tabulati del telefono di Cottarelli
00:27:05emergevano dei contatti avvenuti la sera precedente all'omicidio con un telefono Romance
00:27:15così chiamato perché era intestato falsamente a un'inglese che si era autodefinito Romance
00:27:22e attraverso questi contatti di questo telefono con altre persone che poi sono state individuate
00:27:31si era arrivati alla conclusione che Grusovine aveva il possesso di questo telefono
00:27:39e questo telefono era stato localizzato la sera prima dell'omicidio da una cella nei pressi dell'abitazione di Cottarelli
00:27:49e questo telefono era pacificamente in possesso di Dino Grusovine
00:27:55quindi cosa ci faceva Dino Grusovine la sera prima dell'omicidio cercando Cottarelli nei pressi di casa sua?
00:28:03Cottarelli in effetti era fuori in pizzeria e non ha neanche risposto al telefono
00:28:10e c'è un testimone che ha visto mentre cuoceva la pasta arrivare questa macchina
00:28:17scenderne tre uomini che si fermavano nella pinettina che c'è davanti alla casa di Cottarelli
00:28:23e parlare al telefono per cui c'è già l'individuazione di tre persone
00:28:30e questa ricerca di Cottarelli la sera prima dell'omicidio
00:28:36Dino Grusovine è il tuttofara e il portaborse di Vito Marino
00:28:42di per sé non è una figura di grande rilievo, è un semplice millantatore
00:28:52però è comodo, anzi Vito Marino lo manteneva, gli pagava addirittura, gli dava i soldi per le sigarette e cose di questo genere
00:29:02e Dino Grusovine ospiterà a casa sua i due cugini Vito Marino e Salvatore Marino
00:29:12che erano parizzati dalla Sicilia il giorno prima per arrivare a Milano in automobile
00:29:17una BMW guidata da Salvatore Marino e avendo dimenticato stranamente a casa entrambi i telefoni
00:29:25E qui dottoressa ci inseriamo in un altro passaggio senza andare poi a spoilerare quello che sentiremo tra pochissimo nel videopodcast
00:29:30c'è l'ispettore all'epoca alla mobile Pietro Di Sabato che dice, mi faccio una domanda, ma questi come hanno fatto ad arrivare?
00:29:38non saranno arrivati a piedi? e infatti cosa fate? tentate di capire come hanno fatto ad arrivare e dove sono arrivati
00:29:48e lì scopriamo che hanno semplicemente preso una macchina a noleggio e quindi da lì poi si sviluppa
00:29:55a Milano l'hanno presa? hanno preso una macchina a noleggio a Milano all'aeroporto di Linate e da lì si sviluppa tutta l'attività di indagine
00:30:04e cadono sostanzialmente in fallo e capiamo tutto il percorso che hanno fatto e riusciamo a sviluppare
00:30:18quello che poi ci porterà a capire effettivamente tutto il percorso investigativo che poi è stato svolto dalla squadra mobile
00:30:31che poi io non ho seguito direttamente.
00:30:37Ci faccio capire, dottoressa, perché ovviamente ci stiamo occupando di vicende di crime, un genere che appassiona, i numeri anche del nostro podcast lo dimostrano,
00:30:47troppo poco ve li diciamo, quando si entra su una scena del crimine così, sono i momenti più importanti, i momenti più delicati o più importanti?
00:30:57Assolutamente, intanto viene fatta tutta un'attività di cristallizzazione degli elementi per cui si capisce immediatamente che la scena del crimine non va inquinata,
00:31:12come dicevo prima, al di là del primo intervento che va fatto a salvaguardia delle persone per capire se ci sono dei feriti, una volta fatto il primo intervento sulle persone
00:31:29tutto quello che c'è va salvaguardato e quindi come dicevo io per esempio mi sono messa i calzari e così tutte le persone che sono entrate dopo, calzari, guanti, perché non va inquinato nulla.
00:31:46Avete visto nei filmati che sono passati prima, entra la polizia scientifica ma noi immediatamente abbiamo chiamato anche dei nuclei speciali da Milano, tutto quello che c'è viene fotografato, viene preservato, non si tocca nulla,
00:32:04vedete che le persone sono entrate anche con delle tute particolari perché nel momento in cui entriamo noi portiamo noi stessi e tutto quello che indossiamo, tutto quello che biologicamente noi siamo, per cui la nostra pelle, i nostri capelli
00:32:23e quindi dobbiamo cercare di portare il meno possibile di noi pur entrando e dobbiamo cercare di portare via tutto quello che è utile dal punto di vista intanto fotografico, dal punto di vista della repertazione, quindi sangue, capelli, residui biologici
00:32:47e in quell'occasione noi abbiamo capito che questo sarebbe stato molto importante e non ci siamo affidati solo alle risorse locali che pure sono preparatissime ma abbiamo chiamato dei nuclei speciali, dicevo, anche da Milano.
00:33:06Abbiamo lavorato in quella casa per giorni peraltro, quindi è stata immediatamente messa sotto sequestro, nessuno ha poi più potuto entrare, quindi insomma i sopralluoghi sulla scena di un crimine come questo sono fondamentali.
00:33:25Peraltro quella casa e in alcune stanze come il bagno per esempio era stata messa a suo quadro, quando dicevo prima messa a suo quadro in maniera notevole, per cui ci aspettavamo che tanto più una persona resta in un luogo e entra in contatto
00:33:48e scambia dei contatti proprio con quel luogo e tanto più lascia tracce di se stessa e quindi per noi risulta poi possibile risalire in qualche modo all'identità della persona che interscambia dei contatti con quel luogo.
00:34:12Il fatto che i Marino avessero di fatto preso un'auto all'aeroporto di Milano lasciando il proprio nome è sulla linea di quello che diceva prima, c'è il fatto che in quella casa è stata una situazione comunque degenerata perché altrimenti se uno vuole andare a fare un omicidio...
00:34:32C'è da dire che i Marino disponevano di una loro automobile, una BMW e quindi qual era il motivo di andare all'aeroporto, poi Guglielmo Grusovin abitava alla periferia di Milano, qual era il motivo di andare fino all'aeroporto di Leinate per noleggiare una macchina, noleggiata una macchina di quelle più anonime possibili.
00:34:58Poi abbiamo calcolato anche i tempi e abbiamo visto il chilometraggio della macchina, per cui il chilometraggio della macchina era assolutamente compatibile con due andate e ritorno da Milano a Brescia la sera prima e da Milano a Brescia e poi ancora Milano il giorno dopo, il giorno dell'omicidio in cui i Marino partirono a Milano.
00:35:28In fretta e furia con la macchina e ritornarono in Sicilia.
00:35:58I Marino assolti in dibattimento con la richiesta di doppio ergastolo.
00:36:28Sosteneva di essere stato legato dai Marino a una gamba del tavolo con una fascetta insieme a una quarta persona che poi è stata identificata come un certo creditore, presunto creditore di Cottarelli, ma si era dimostrato che questo signore era in Jugoslavia in quel periodo, aveva un alibi di ferro.
00:36:55E poi il tavolo di cui ha fatto cenno prima la dottoressa era perfettamente ordinato, c'era il telefono di Cottarelli spento, c'erano le tazze eccetera e questo sarebbe stato tutto il tempo, era un omacione grande e grosso legato a una gamba del tavolo senza far nulla, senza cercare di scappare via, sapendo che giù gurla, strepiti, chissà cosa succedeva, stavano ammazzando gli uomini.
00:37:26Una persona normale cerca di prendere e di scappare via.
00:37:30Questo credito di assoluta innocenza che è stata data a Grusovin non mi ha assolutamente convinto, come non mi ha convinto la sentenza di assoluzione in primo grado dei Marino che, come ha giustamente detto Cottarelli nella prima puntata del podcast, sembrava scritta da uno dei difensori, non da un magistrato, perché qualsiasi minimo indizio veniva giustificato da parte di chi era,
00:38:01io stesso fui dovetti insistere presso la Procura Generale per appellare quella sentenza che io non potevo come parte civile appellarla, potevo solo per i fini civili ma non ci interessava.
00:38:17Alla Procura Generale erano invasi dal lavoro, non avevano tempo e ricordo che fece un'istanza per impugnare i processi descrivendo tutto quello che per me era carico di queste persone.
00:38:33E così è stato, le impugnazioni riflettono la mia istanza e le successive sentenze della Corte di Appello di Brescia, sia contro Grusovin che contro il Marino, confermano praticamente tutto quello che era contenuto nella mia istanza nell'impugnazione travasata nella Procura Generale.
00:38:57E quindi sia arrivata questa verità dopo 16 anni, una verità che una parte processuale non accetta e non accetterà probabilmente mai e tutto all'interno abbiamo detto dell'ultima puntata del podcast Delitti Bresciani, una serie fortunata ma non posso raccontarvelo io, ve lo faccio raccontare da una collega Sara Polotti della redazione web che ha fatto un po' il bilancio di questa serie che è arrivata la 19esima puntata, sentiamo.
00:39:21Delitti Bresciani, il podcast che racconta gli omicidi che hanno varcato i confini della provincia e sono diventati casi nazionali.
00:39:30Il podcast Delitti Bresciani è uscito nel settembre del 2022 con la prima puntata che era dedicata al caso di Desire Piovanelli, siamo stati i primi ad affrontare il caso in un podcast e infatti Stefano Nazzi è arrivato solo in un secondo momento con le sue indagini, idem Discovery.
00:39:50Anche per il doppio caso Lorandi siamo stati i primi a raccontarlo in un podcast, Elisa Trucrime l'ha ascoltato e dopo di che ha deciso di raccontarlo sulle sue piattaforme.
00:40:05Dall'inizio della messa in onda il podcast sta andando molto bene, siamo a circa 400.000 ascolti e download, se Desire Piovanelli resta comunque la puntata più ascoltata di sempre ce ne sono anche altre che vanno molto bene, che continuano ad attirare ascoltatori e ascoltatrici.
00:40:35Oltre al caso Cottarelli che è l'ultima puntata che è stata registrata, molto attesi erano il caso di Gatti, nell'ultimo anno tra i più ascoltati c'è anche stato di nuovo il caso Bozzoli dopo la fuga di questo luglio, negli ultimi 12 mesi invece la puntata più ascoltata è stata quella relativa al caso Mirco Franzoni di Serle che ha 44.000 download.
00:41:02Peraltro c'è questo fatto curioso che riguarda la puntata dedicata al killer del bagagliaio che susprì che l'addirittura l'omicida a un certo punto ha commentato la puntata scrivendo la mia pena non finirà mai, ho una vita esemplare ma non ripagheranno mai le mie colpe, non avrò mai pace.
00:41:21Sì, questo era stato un caso in quella vicenda, non avevamo fatto il nome dell'assassino perché per il dritto all'oblio sono tutta gente libera, però l'assassino ha voluto esprimere comunque questo pensiero.
00:41:37Adesso spazio al videopodcast, il racconto della strage Cottarelli, andiamo a vederlo e poi torniamo per i saluti.
00:41:50I podcast del giornale di Brescia.
00:41:57Brescia è la città della strage di Piazza della Loggia, di quella bomba, affirma Neo Fascista, che il 28 maggio 1974 durante una manifestazione sindacale provoca la morte di 8 persone e il ferimento di altre 102.
00:42:13Ma in almeno altri 3 omicidi plurini avvenuti a Brescia è stata usata la parola strage.
00:42:19Di un caso, quello dello sterminio della famiglia Viscardia Torchieri di Pontevico del 1990, ce ne siamo già occupati in questo podcast.
00:42:27La seconda strage bresciana è quella del 28 agosto 2006, quando in una villetta in città vengono trovati senza vita due coniugi e loro figlio di 16 anni.
00:42:39Passerà la storia come la strage Cottarelli.
00:42:43Sono Andrea Cittadini, giornalista di Cronaca Nera e giudiziario del giornale di Brescia e questo è Delitti Bresciani, il podcast che racconta gli omicidi che hanno avarcato i confini della provincia e sono diventati casi nazionali.
00:42:56Chi segue la nostra serie sa che l'estate del 2006 per Brescia è stata la più nera di sempre, con 5 omicidi e 7 morti in 18 giorni.
00:43:06Di Ina Salemme ne abbiamo parlato nella puntata Ina uccisa perché voleva vivere all'occidentale.
00:43:12È la ragazza di origini pakistane ammazzata in famiglia l'11 agosto 2006.
00:43:17Il 18 agosto è invece il giorno del decesso di Elena Lonati, morta in chiesa per mano del sacrestano e poi nascosta sempre nella stessa chiesa.
00:43:26Tre giorni più tardi nuova vittima, il pittore Aldo Bresciani, ucciso da 6 coltellate.
00:43:32Estate finita? No.
00:43:34Muhammad Ilyas, 48 anni, viene accoltellato in strada. Il suo assassino è ancora senza nome.
00:43:40E arriviamo al 28 agosto. Siamo ad Uragomella, quartiere cittadino con 10.000 abitanti.
00:43:47In via Zuaboni scatta l'allarme quando un uomo, Mario Cottarelli, chiama le forze dell'ordine.
00:43:53Da alcuni giorni non riesco a mettermi in contatto con mio fratello e non vorrei che fosse successo qualcosa, dice al telefono alla polizia.
00:44:01Dalla centrale, via radio, invitano la pattuglia più vicino a raggiungere l'abitazione indicata.
00:44:07Mi ricordo l'altro giorno, praticamente io ero in giro di pattuglia, come tutti i giorni quando mi capitava.
00:44:17Sono in giro di pattuglia e c'è una chiamata. La macchina che si sente che arriva prima lì per una situazione particolare.
00:44:27Non ci sa ancora niente.
00:44:28La voce che avete sentito è quella di Pietro Di Sabato, all'epoca in servizio alla squadra mobile della Questura.
00:44:34Poliziotto abituato a tutto, tra sangue, droga, risse da stadio e mala vita, e che anni dopo racconterà,
00:44:40la scena che mi sono trovato davanti agli occhi quel 28 agosto 2006 è stata la peggiore della mia carriera indivisa.
00:44:48Nella taverna della villetta di via Zuaboni, a Duragomella, in provincia di Brescia,
00:44:52vengono trovati i tre corpi della famiglia che vive nell'abitazione.
00:44:56Marzena Topor, 41 anni, di origini polacche, e il figlio Luca Cottarelli, 16 anni, già senza vita.
00:45:02Entrambi uccisi con un colpo di pistola alla testa e poi sgozzati.
00:45:07È invece agonizzante Angelo Cottarelli, 56 anni, proprietario di casa.
00:45:12Anche lui ha un profondo taglio alla gola e morirà poco dopo l'arrivo in ospedale.
00:45:17Mi chiamo Federica Deledda, sono un primo dirigente della Polizia di Stato e dirigo la sezione Polizia Stradale di Brescia.
00:45:25Dirigevo l'ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della Questura di Brescia.
00:45:29Io in quel momento ero libera dal servizio e veramente non potevo credere a questa segnalazione
00:45:38perché quell'estate fu un'estate terribile per la città di Brescia.
00:45:43Quello che gli agenti di polizia si trovano davanti agli occhi è qualcosa che non dimenticheranno mai.
00:45:48Spazi, odori, immagini, sensazioni.
00:45:51Ricordo chiaramente il sangue.
00:45:58C'era questa scala che conduceva nella parte interrata della villetta, nella taverna.
00:46:05Prima di accedere, poiché chiaramente avevamo capito che si trattava della scena di un crimine assolutamente ferato,
00:46:14avevamo indossato dei calzari per poter ispezionare la casa senza però inficiare la scena del crimine.
00:46:27Dicevo, ricordo chiaramente il sangue.
00:46:32Sangue dappertutto come non avevo mai visto prima e come non ho più rivisto su altre scene del crimine o di incidenti stradali.
00:46:44Il sangue che conduceva fino alla taverna della casa dove era stato perpetrato il crimine.
00:46:57Effettivamente numerose impronte di calpestio, di sangue.
00:47:09Ovviamente abbiamo toccato il meno possibile.
00:47:15È davvero una scena che non potrò mai dimenticare.
00:47:20La strage della famiglia Cottarelli genera il caos a Brescia in questo fine agosto 2006.
00:47:25I cadaveri non sono ancora stati portati via dalla villetta di Villa Zoboni quando in strada arrivano i primi residenti in quartiere.
00:47:33Poi altri e altri ancora.
00:47:35Gente che conosce le vittime, chi li ha frequentate.
00:47:38Ragazzi che sono andati a scuola con il 16enne Luca, semplici curiosi.
00:47:43Vedevamo anche in giro sempre in bicicletta che ascoltava la musica.
00:47:47Ragazzo tranquillissimo, Luca.
00:47:50Ha fatto parecchio tempo insieme all'oratorio così.
00:47:54Mi dispiace tantissimo.
00:47:57Guardi, ho su ancora la pelle d'oca.
00:47:59Mamma mia, che disastro.
00:48:02Così di vista, mamma mia.
00:48:05Roba brutta, dai. Non si sa che dire.
00:48:07Dico che se dalle voci che si è sentito che comunque siano extracomunitari è ora di dargli un taglio.
00:48:12Siete della zona?
00:48:13Sì.
00:48:14Lo conoscevate?
00:48:15Sì.
00:48:16L'avete fatto giro con me.
00:48:17Si resta stupiti.
00:48:18Siamo esausti.
00:48:20C'è una situazione terribile.
00:48:23Ho paura di andare a casa la sera.
00:48:25Mi sembra troppa tolleranza adesso in questo momento qua.
00:48:28Che il sindaco di Brescia si faccia portavoce di tutti i bresciani.
00:48:32La gente ha paura.
00:48:33I tre componenti della famiglia Cotarelli uccisi in casa sono le ultime vittime di un'estate di sangue in città a Brescia.
00:48:40Una stagione con cinque omicidi in meno di tre settimane.
00:48:43L'aria è inevitabilmente pesante.
00:48:46La situazione rischia di diventare critica anche dal punto di vista dell'ordine pubblico.
00:48:51La notizia, essendo un quartiere piccolo ed essendo accorsi sul luogo del fatto, molte persone, i mezzi di soccorso e le auto della polizia, fu richiamata sul luogo molta gente.
00:49:12La notizia si diffuse immediatamente.
00:49:15Come dicevo, fu un'estate molto calda per la città.
00:49:21Si diffuse subito un grande allarme.
00:49:24Fuori dalla villetta dei Cotarelli, mentre gli inquirenti sono alle prese con i primi rilievi, viene organizzato addirittura un sit-in.
00:49:31Sono i giovani di destra che denunciano insicurezza e puntano il dito contro lo straniero.
00:49:37L'amministrazione è a chi ha la responsabilità di fermarsi come noi siamo seduti in questo momento, a sedersi con noi a ragionare di sicurezza.
00:49:44C'è un problema a Brescia, è evidente, è su tutti i giornali.
00:49:47Qui c'è un problema, bisogna correre ai ripari.
00:49:49Chiediamo immediatamente, da giovani, i primi a sentire questa situazione di disagio.
00:49:54Per cui siamo distinti in Italia per essere cittadini in una città in cui è più facile morire che avere un futuro come giovani.
00:50:00Vi chiediamo di darci lo spazio per far arrivare questa voce, che è la voce dei giovani, che è la voce delle persone che con noi si stanno unendo, per questo bisogno di sicurezza che sentiamo.
00:50:10Le istituzioni sanno di dover dare a questo punto risposte perché la pressione mediatica è forte.
00:50:16Quelli avvenuti nelle ultime settimane sono tutti omicidi diversi.
00:50:20Viene assicurato da chi indaga, a margine di un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato in tutta fretta nella sede della Prefettura lo stesso giorno, il 28 agosto 2006.
00:50:31Allo stesso tavolo il prefetto Francesco Paolo Tronca, i vertici delle forze dell'ordine, il sindaco di Brescia Paolo Corsini e il presidente della provincia Alberto Cavalli.
00:50:41So per certo, perché me l'ha detto Amato, che il capo della polizia ha già inviato a Brescia del personale specializzato per la conduzione di indagini così molto tecnicamente complesse in relazione al delitto di questa mattina, al triplice omicidio, questo drammatico e ferato fatto di sangue, di criminalità organizzata.
00:51:03Non c'è nessun motivo di ritenere di essere una situazione di emergenza, nessuna allarme sociale, sono cinque episodi per parlare degli ultimi, consumati fra l'11 di agosto e il 28 di agosto, di criminalità, indipendenti l'uno dall'altro, ciascuno con una propria storia.
00:51:21E' la voce del procuratore capo di Brescia Giancarlo Tarquini, per lui, per i PM incaricati di coordinare le indagini Paolo Savio e Alberto Rossi, e così per gli uomini della questura della squadra mobile, c'è la necessità di fare chiarezza in tempi rapidi sulla strage della famiglia Cottarelli, che è un caso di cronaca nera ma a questo punto diventa anche un caso politico e c'è chi non perde tempo a gettare benzina sul fuoco.
00:51:45Come la Lega, che 24 ore dopo il triplice omicidio organizza una manifestazione in centro città. A Brescia, per chiedere le dimissioni del sindaco e per puntare ancora una volta al dito contro lo straniero, perché la convinzione è diffusa e che sia stata gente dell'Est a commettere la strage a Cottarelli, arriva anche Roberto Calderoli, che a Roma è uno dei vicepresidenti del Senato.
00:52:07Il fatto di tutto per far arrivare un numero esagerato di persone dai paesi estracomunitari, la maggior parte di questi ovviamente non possono e non troveranno mai un lavoro e la strada verso la criminalità è una strada quasi obbligata, quindi rispettare, finifindo la bossa finice, se viene per lavorare con un contratto di lavoro e mai diversamente e se la viene a farlo subito, più che sia in una situazione di irregularità, deve essere immediatamente sbusso.
00:52:35Brescia fin agosto 2006 è quindi una polveriera, tanto che anche il vescovo ausiliario Francesco Beschi interviene pubblicamente sul triplice omicidio di Via Zuaboni.
00:53:05Ma torniamo a questo punto alle indagini, perché il primo passo degli inquirenti è smontare quella che ormai è una convenzione di tanti e cioè che a commettere la strage della famiglia Cottarelli sia stata una banda straniera.
00:53:25Il questore Gaetano Chiusolo e il procuratore Giancarlo Tarquini non usano giri di parole, 24 ore dopo la scoperta dei cadaveri vanno dritti al punto.
00:53:34Non c'è nessuna ragione per ritenere che autori di questo crimine siano extracomunitari, a meno che non si ipotizzi a una manovalanza che avrebbe agito per conto di altri, ma non quindi il delitto di extracomunitari che entrano in quella casa,
00:54:01non ci sono elementi assolutamente di questo tipo, anzi ci sono elementi opposti perché i testimoni inquirati ci danno descrizioni che sono incompatibili con questa ipotesi.
00:54:13Questo episodio che è il quinto di una serie conclusa in pochi giorni è diverso da tutti gli altri, è maturato in un ambito ben definito, questo ci rende fiduciosi perché abbiamo molti elementi su cui lavorare, al momento non sembrano emergere responsabilità di appartenenti al mondo dell'immigrazione.
00:54:35Parole, quelle del questore di Brescia, che fanno capire che qualcosa gli inquirenti hanno già in mano. E allora facciamo un passo indietro. Chi è Angelo Cottarelli, deceduto dopo aver visto uccidere moglie e figlio ancora minorenne?
00:54:48Si tratta di un imprenditore a capo di alcune società immobiliari, chi lo conosce dice di lui, non è un signore appariscente, non ha mai avuto auto di lusso, abiti o erologi che danno nell'occhio. In passato fu coinvolto in inchiesta sullo sfruttamento di prostituzione, ma scarcerato per mancanza di prove.
00:55:06Altro particolare, due mesi prima, a giugno, Cottarelli è stato convocato dai carabinieri per fare luce su un presunto assegno contraffatto. In casa, in via Zoboni, nel frattempo gli inquirenti cercano di isolare più tracce possibili. Da Roma arrivano in tutta fretta gli uomini dell'unità Crimini Violenti.
00:55:26Adottiamo le tecniche tipiche della polizia scientifica, stiamo ispezionando tutto l'appartamento, in particolare nella zona dove è venuta la parte centrale del delitto. Qualunque tipo di traccia che poi possa essere utile a essere formata come prova.
00:55:41Emergono le prime ipotesi già nell'arco di 24 ore, racconta oggi l'allora dirigente della squadra volanti della questura di Brescia, Federica Deledda.
00:55:50La prima impressione, la prima idea fu quella di una rapina, di una rapina in villa.
00:55:59La casa appariva tutta rovistata, come se qualcuno avesse cercato con insistenza qualcosa. Addirittura nel bagno, il bagno era completamente sottosopra, tutte le stanze della casa apparivano, sì, proprio sottosopra e rovistate.
00:56:22Un chiaro segno di qualcuno che era andato alla ricerca apparentemente di denaro, di oggetti di valore.
00:56:32Quindi la strage non è stata commessa da stranieri e chi è entrato nella villetta cercava qualcosa di preciso.
00:56:39Altro particolare, i vicini di casa dei Cottarelli, alle forze dell'ordine raccontano, non abbiamo sentito nulla, ma abbiamo visto tre persone bussare alla porta alle 8 del mattino del 28 agosto.
00:56:53Quando succedono queste cose stravate la pressione ti viene, per quanto mi riguarda, spontanea, nel senso che ti senti in obbligo di cercare di riuscire a capire chi è stato, perché così te lo senti dentro.
00:57:16A meno che io me lo sento dentro, io sono tornato a casa per 30-33 giorni, a parte il fatto di cambiare ogni tanto, ma diciamo che la maggior parte del tempo l'ha buttata in mesa sulla strada.
00:57:46A Brescia arriva la svolta delle indagini sulla strage della famiglia Cottarelli. La procura firma infatti due fermi. In carcere finiscono Vito e Salvatore Marino, rispettivamente figlio e nipote di Girolamo Marino, boss della mafia di Trapani, ucciso nel 1986.
00:58:06Dietro al massacro di Via Zuaboni, a Uragomella, gli agenti della squadra mobile di Brescia scoprono un presunto giro di fatture false, emesse da Cottarelli, il proprietario di casa, per permettere all'azienda Vitti Vinicola dei Siciliani di truffare lo Stato e la regione Sicilia per 8 milioni di euro.
00:58:24Finanziamenti a fondo perduto che sono stati erogati in due tranche e motivo della spedizione a Brescia dei killer sarebbe proprio la mancanta restituzione di una cospicua somma di denaro da parte di Cottarelli, a chi l'ha voluto morto. E allora torniamo a questo punto a risentire la frase della dirigente di polizia Federica De Leda.
00:58:44Tutte le stanze della casa apparivano, sì, proprio sottosopra, erovistate, un chiaro segno di qualcuno che era andato alla ricerca apparentemente di denaro, di oggetti di valore.
00:59:01Per gli inquirenti i cugini Vito e Salvatore Marino, rispettivamente 40 e 46 anni, il 28 agosto 2006 sono entrati a casa Cottarelli per cercare qualcosa. Che cosa? Soldi. E quando non li hanno trovati hanno deciso di uccidere. Con un coltello e con la pistola una caliber 22 che non si troverà mai. È questa la ricostruzione che porta i due cugini siciliani in carcere.
00:59:25Chi sono i due fermati? Vito e Salvatore Marino a Trapani sono conosciuti come figlio e nipote di Momo Ounano, al secolo Girolamo Marino, capomandamento di Paceco, paese dell'entroterra trapanese, ucciso dai coglionesi nel novembre del 1986.
00:59:41L'indagine si è quindi sviluppata sull'asse Brescia-Trapani. Ci sono state intercettazioni telefoniche, ma solo post-omicidio perché i due trapanesi sono arrivati in Lombardia il giorno della strage senza cellulare lasciato a casa, ma c'è stata soprattutto l'identificazione di un'auto che risulterà determinante, come ricorda oggi l'ex ispettore di polizia Pietro Di Sabato.
01:00:03Ricostruendo il momento in cui ritrova la vettura con la quale almeno uno degli assassini è arrivato a Brescia quella mattina.
01:00:12Se è venuto a Brescia, che cazzo è venuto a piede a Brescia? No, è venuto in aereo, andiamo all'aeroporto, andiamo all'innazio, c'è l'aeroporto vicino, però all'innazio scopriamo che era preso questo punto e con la scientifica sull'appunto trovò anche delle tracce che li portavano a lui.
01:00:32Le indagini però non si fermano, i due cugini trapanesi Vito e Salvatore Marino vanno avanti e portano, siamo al 17 settembre, ad un terzo uovo. Si chiama Dino Grusovin, ha 51 anni, è di Trieste ma vive a Milano e si presenta ai suoi interlocutori come l'architetto.
01:00:49Dal momento in cui finisce sotto inchiesta per il triplice omicidio della famiglia Cottarelli, per tutti diventa però il faccendiere. Ha un passato segnato da truffe, quasi tutto in Sicilia, dove conosce i cugini Marino. Viene fermato e portato in cella. C'ero ma non ho ucciso e anzi sono stato legato pure io e avevo paura di essere ammazzato, confessa.
01:01:12Il 18 ottobre 2006, un mese dopo essere entrato in carcere, nell'interrogatorio davanti ai PM di Brescia, Savio e Rossi, Grusovin fa mettere a verbale. Penso continuamente a quel 28 agosto quando con Vito Marino e Salvatore Marino ho trascorso diverso tempo all'interno della villetta appartenente alla famiglia Cottarelli.
01:01:32Per questo motivo non ho dimenticato i volti delle persone che si trovavano in mia compagnia e qualora dovessi vederle di persona in fotografia sarai certamente in grado di riconoscerli.
01:01:43In chioda quindi sulla scena del crimine i cugini Vito e Salvatore Marino. Chiama in causa un'altra persona, un pugliese, dice, ma non si saprà mai la reale esistenza di quest'ultimo. Grusovin diventa così il terzo uomo e il grande accusatore.
01:01:58Il 25 maggio 2007 la procura chiude le indagini e poi chiede il rinvio a giudizio di Vito e Salvatore Marino ma anche di Dino Grusovin. È una strage da arancia meccanica, viene scritto agli atti.
01:02:09Per il sostituto procuratore Paolo Savio gli elementi raccolti in questi nove mesi dal 28 agosto 2006 sono sufficienti a dimostrare che i tre sono responsabili dell'omicidio premeditato e aggravato dai motivi abietti e dalle sevizie di Angelo Cottarelli della compagna Marzenne e del figlio Luca.
01:02:28I tre scelgono due strade differenti, i due siciliani il rito ordinario mentre Grusovin va inabbreviato.
01:02:35A gennaio 2008 inizia davanti alla corte d'assise presieduta da Anna Di Martino il processo per i Cugini Marino.
01:02:43Mercoledì 20 febbraio 2008 finisce invece quello inabbreviato e quindi senza testimonianze ai nuovi atti di Dino Grusovin e si registra il primo colpo di scena di una serie che durerà anni.
01:03:04Il sedicente architetto triestino che disse di essere stato in casa a Cottarelli con Vito e Salvatore Marino il giorno della strage ma di essere stato legato ad una gamba del tavolo della cucina mentre proiettili di una calibro 22 e la lama di un coltello da cucina affondavano nella carne dell'imprenditore Bersiano e della sua compagna e del figlio, per il giudice dell'udienza preliminare Alessandra Ramon non ha partecipato al triplice omicidio.
01:03:34La prova del suo coinvolgimento alla mattanza non c'è o non è sufficiente, tradotto viene assolto e alla lettura della sentenza stramazza il suolo colto da un malore.
01:03:45Dagli atti del procedimento restano le parole del facendiere triestino in merito al sopralluogo Auragomella, compiuto la domenica precedente al triplice delitto con Vito Marino e una terza persona e il pernotamento dei cugini trapanesi nel suo appartamento di Milano, poi la partenza per Brescia il giorno della strage.
01:04:04È Grusovina a raccontare infatti di essere arrivato a Brescia quel lunedì mattina a bordo della grande puntonoleggiata da Vito Marino. È lui a riferire che Salvatore Marino arrivò invece in un secondo momento a bordo di una BMW.
01:04:17È sempre lui a descrivere il confronto tra Vito Marino e Angelo Cottarelli, a parlare della richiesta di denaro da parte del primo e della risposta evasiva che il secondo diede nel tentativo di prendere tempo.
01:04:28Una ricostruzione che viene portata all'attenzione dei giudici nel corso del dibattimento che va avanti per mesi davanti alla corte d'assise.
01:04:36Il 17 settembre 2008, oltre due anni dopo la strage, la procura chiede l'ergastolo per Vito e Salvatore Marino.
01:04:44Il primo a prendere la parola in aula è stato Salvatore Marino. Io voglio solo dire alla corte tutta ha detto che sono innocente. Subito dopo il cugino Vito, anche io voglio ribadire che sono innocente.
01:04:56Poche parole per rompere un silenzio durato due anni nell'ultima udienza che li vede imputati per la strage della famiglia Cottarelli e alla vigilia della sentenza che deciderà il loro futuro.
01:05:05Libertà, come hanno invocato le difese, o invece carcere a vita, come ha chiesto l'accusa rappresentata in aula dai pubblici ministeri Alberto Rossi e Paolo Savio.
01:05:14I tempi della sentenza sono tutt'altro che brevi. La corte, Presidente Anna Di Martino e Giudice Alatere Michele Mocciola, riterandosi in camera di consiglio in albergo, ha impegnato le stanze per il pernottamento dei giurati per un'intera settimana.
01:05:27Il 27 settembre 2008, il Tribunale di Brescia si riempie di cameraman e cronisti. È il giorno della lettura della sentenza di primo grado nei confronti di Vito e Salvatore Marino, ritenuti gli assassini della famiglia Cottarelli. Il verdetto arriva dopo 25 udienze.
01:05:45In nome del popolo italiano, la seconda corte indassise di Brescia, visto l'articolo 530 del codice di procedura penale, assolve Marino Vito e Marino Salvatore, silenzio, dai delitti loro ascritti per non aver commesso il fatto.
01:06:04Quindi, altro colpo di scena. I cugini Marino vengono assolti e immediatamente scarcerati. Gli imputati piangono di gioia. Il loro legale, avvocato Giuseppe Pesce, non nasconde la soddisfazione.
01:06:24I difensori di parte civile, Sergio Arcaia e Stefano Forzani, sono storditi dal colpo inaspettato.
01:06:33Il fatto è che il legale sia imputabile a questi signori che sono stati assolti con formula piena. Quindi, nell'espressione della massima correttezza della condotta, se condivideremo le motivazioni, sicuramente la parte civile farà un passo indietro.
01:06:49Se non dovesse essere condivisa, si ricorrerà alla Procura Generale e si chiederà l'impugnazione.
01:06:53Ed è a questo punto che sulla scena arriva Mario Cottarelli. È il fratello di Angelo, il capofamiglia ucciso con moglie e figlio il 28 agosto 2006. Sono stato zitto fino ad oggi, ma ora basta, si sfoga Mario Cottarelli.
01:07:07Io durante il dipartimento, a cui ho assistito sempre, mi ero convinto della colpevolezza degli imputati. Io ho un macigno da due anni sullo stomaco e che vorrei togliermi finalmente.
01:07:23E questo macigno sono tutte le accuse assurde con una strumentalizzazione che definisco vergognosa e ignobile sulle accuse che sono state fatte ad Angelo.
01:07:37Vido e Salvatore Marino assolti e liberi. Dino Grusovin assolto e libero. E la domanda è ovviamente, ma chi è l'autore della strage Cottarelli? Per la giustizia di primo grado, nessuno.
01:07:50Ma il caso non è chiuso e torna in aula per l'appello. Sentenza il 7 giugno 2010. Davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Brescia, questa volta gli imputati Vido e Salvatore Marino non sono presenti.
01:08:02La Corte d'Assise d'Appello di Brescia nel procedimento penale a carico di Marino Vito e Marino Salvatore, appellante il procuratore generale aperso alla sentenza della Corte d'Assise di Brescia del 27 settembre 2008,
01:08:15visto l'articolo 605 del codice di procedura, in parziale riforma della sentenza emessa dalla Corte d'Assise di Brescia in data 27 settembre 2008,
01:08:24dichiara Marino Vito e Marino Salvatore responsabili dei reati loro contestati al capo A dell'imputazione, escuse le aggravanti dei motivi abietti della premeditazione e quella prevista dall'articolo 7 del 1952 del 1991, contestate in ordine al reato di cui al capo A.
01:08:43Li dichiara inoltre responsabili del reato di cui al capo B, limitatamente alla detenzione e porto di un'unica pistola calibro 22 e unificati i reati ai sensi dell'articolo 81 del codice penale, li condanna ciascuno alla pena dell'ergastolo con isolamento di urno per anni due.
01:08:59La Corte d'Appello ribalta quindi il verdetto di primo grado da 0 a 100 dall'assoluzione all'ergastolo, era inevitabile, commenta l'avvocato di parte civile Sergio Arcai.
01:09:09Chiaramente la sentenza, prima di tutto ha dichiarato colpevoli gli imputati responsabili di questo terribile, triplice omicidio, chiaramente gli imputati si presume che siano innocenti fino a una sentenza definitiva e non metto in dubbio che i difensori faranno un ricorso per cassazione.
01:09:28Le motivazioni a sentenza non le abbiamo dal dispositivo che è stato letto, possiamo solo capire che essendo stata esclusa la premeditazione si sia trattato di un omicidio maturato, secondo quella che è sempre stata la nostra tesi della parte civile, nel corso di un'estorsione o di una rapina andata a finire tragicamente per un qualcosa che è avvenuto nel corso della stessa.
01:09:58Questi non sono sempre, a nostro parere, partiti per commettere un omicidio, lì è successo evidentemente qualcosa di tragico che ha indotto la situazione a precipitare.
01:10:28Ed ecco ancora Mario Cottarelli, il fratello di Angelo e l'uomo che da questo momento porterà avanti la battaglia processuale per arrivare alla verità.
01:10:58L'ho parlato prima, però questa volta devo dire che avevo un po' più di fiducia che non nel processo in corte del Sise per una serie di motivi.
01:11:28Sono andato a vedere la firma in fondo perché mi sembrava più una sentenza scritta dagli avvocati difensori che non da un Presidente di una corte del Sise.
01:11:39Passano nove giorni dalla lettura della sentenza d'appello e dalla condanna del gastro per Vito e Salvatore Marino e la procura di Brescia riceve una doccia gelata.
01:11:49I due cugini trappanesi, che dovrebbero essere arrestati, sono irreperibili.
01:11:55Devo dire che la notizia, a dire la verità, dopo la sentenza della corte d'appello sicuramente non mi ha meravigliato.
01:12:01Penso che possiamo dire che sia un'altra prova, che sicuramente la coscienza a posto non ce l'avevano e che la sentenza di corte d'appello è stata veramente la sentenza giusta.
01:12:16I due cugini siciliani saranno rintracciati e arrestati in tempi diversi per arrivare, così, al 10 novembre 2011.
01:12:24Appuntamento a Roma, in Cassazione, dove si discute il ricorso dei difensori dei Marino condannati in appello all'ergastro dopo essere stati assolti in primo grado.
01:12:34E cosa decidono i giudici romani? Lo racconta un servizio TG dell'emittente Teletutto.
01:12:40Ricostruzione illogica e lacunosa. Insomma, non c'è certezza di colpevolezza.
01:12:45Sarebbero queste le ragioni, anche se per averne la certezza sarà necessario leggere le motivazioni che verranno diffuse solo nei prossimi giorni,
01:12:53che hanno portato i giudici della prima sezione penale della Cassazione ad annullare la sentenza di ergastro per i cugini Trapanesi, Vito e Salvatore Marino,
01:13:01accusati di essere gli autori della strage della famiglia Cottarelli.
01:13:05Padre, madre e figlio di appena 17 anni uccisi a colpi di pistola e coltello nella loro villetta di via Zuoboni, in città, il 28 agosto di 5 anni fa.
01:13:14Per la difesa, la decisione della Cassazione è un atto di giustizia. Per la parte civile, l'ennesimo schiaffo per i familiari.
01:13:21Una storia giudiziaria infinita. I cugini Marino, accusati subito dopo l'eccidio, vennero assolti in primo grado.
01:13:27Nel giugno dello scorso anno, invece, la Corte d'Appello di Brescia ribaltò la sentenza, condannandoli all'ergastro.
01:13:33Per mesi dei due si sono perse le tracce, poi, a distanza l'uno dall'altro, gli arresti e il processo in Cassazione che si pensava definitivo.
01:13:41Ora, il colpo di scena con il rinvio degli atti e la richiesta di un nuovo procedimento alla Corte d'Assise d'Appello di Milano.
01:13:48Se davvero sono innocenti, Angelo Cottarelli, la moglie Margiene e il figlio Luca sono vittime di una mano ancora sconosciuta.
01:13:55Tutto da rifare. La strage Cottarelli torna ad essere senza responsabili.
01:13:59Va celebrato un nuovo processo d'appello a Milano. Mario Cottarelli, ancora una volta, si carica il ricordo dei parenti sulle spalle e annuncia, non mollo.
01:14:09Talmente infinita che se lei mi chiedesse ora se ho intenzione di andare avanti e di ripresentarmi parte civile anche al processo di Milano, probabilmente le risponderei di no.
01:14:22Certo, pensando a Angelo, Margiene e Luca è chiaro che lo farò.
01:14:28In tutto questo, Dino Grusovin, che fine ha fatto?
01:14:31Il facendiere triestino, presente per sua stessa missione nella villetta dei Cottarelli il giorno del triplice omicidio e che aveva collochiato sulla scena del crimine i cugini Salvatore e Vito Marino, è sparito dai radar.
01:14:43Dopo essere stato assolto in primo grado, viene riportato a processo e anche per lui, in appello, il verdetto viene ribaltato.
01:14:51Grusovin incassa infatti una condanna a vent'anni di carcere e qualche settimana dopo viene pure catturato in Svizzera dopo quattro anni di silenzio.
01:15:01L'ho anche convinto e l'ho sempre anche dichiarato che visto il curriculum di Grusovin lui non abbia partecipato sicuramente a quello che è successo nella taverna ai miei familiari.
01:15:13Il più sorpreso, per l'esito dell'appello e anche per il successivo arresto, è l'avvocato del facendiere Gian Battista Scalvi, che non vede da mesi il suo assistito.
01:15:23Mentre per esercitare un diritto, cioè mettere Grusovin in grado di partecipare al processo, in più di due anni lo Stato non è stato in grado di trovarlo,
01:15:32quando si è trattato di eseguire un'ordinanza di custodia cautelare, lo stesso Stato in un mese e mezzo lo rintraccia.
01:15:38E ora servirebbe un'altra puntata per raccontare il clamoroso hit processuale della strage Cottarelli,
01:15:44perché sono serviti 16 anni per mettere la parola fine al processo sul triplice omicidio di Angelo Marzena e del loro figlio Luca di 16 anni,
01:15:54sgozzati e raggiunti ognuno di loro da un colpo di pistola nella taverna di casa a Brescia nell'estate del 2006.
01:16:02L'unico a pagare, alla fine, dopo una serie di rimpalli tra Cassazione, che annulla quattro volte, e giudici d'appello, che condannano,
01:16:10è Vito Marino, che il 5 ottobre 2017 viene punito definitivamente con l'ergastolo.
01:16:18Si nascondeva in un'ovile tra le campagne di Vite e Salemi.
01:16:21I uomini dello SCO, il servizio centrale operativo della polizia e della squadra mobile di Trapani e di Palermo,
01:16:27hanno fatto irruzione in un casolare e diventato il nascondio dell'attitante Vito Marino, 52 anni, figlio del boss Girolamo,
01:16:34ucciso da Matteo Messina Denaro nel 1986 durante la guerra di mafia e condannato in via definitiva per aver ucciso il 28 agosto del 2006,
01:16:43nella loro villetta a Brescia, l'intera famiglia Cottarelli.
01:16:48Quattro anni dopo, siamo nel 2022, esce per sempre dalla scena Salvatore Marino,
01:16:53che la Cassazione assolve senza più possibilità di cambiare il quadro.
01:16:58Impossibile stabilire con certezza che fosse realmente presente nella villetta dei Cottarelli,
01:17:03in via Zuaboni, a Uragomella, a Brescia, la mattina del 28 agosto del 2006.
01:17:08Tra la condanna definitiva di un cugino e la soluzione definitiva dell'altro si registrano due morti.
01:17:15L'8 novembre 2021, infatti, le agenzie di stampa battono la notizia.
01:17:19Strage di Brescia, morto in carcere, Vito Marino.
01:17:23Nella sua cella di Torino, infatti, dove sta scontando l'era Gastro,
01:17:26l'unico condannato per il triplice omicidio della famiglia Bresciana, 55 anni, viene stroncato da un infarto.
01:17:33E poi c'è Mario Cottarelli, il fratello di Angelo,
01:17:36il parente delle tre vittime che ha affrontato la battaglia illegale passo dopo passo per ottenere giustizia.
01:17:43Muore in seguito ad una lunga malattia la notte del 12 aprile 2018,
01:17:48senza conoscere l'ultimo capitolo dell'infinito iter della strage della famiglia Cottarelli.
01:18:13Il Matteo Berta.
01:18:44Vito Marino viene condannato per Gastro e muore in cella a Torino l'8 novembre 2021.
01:18:53Salvatore Marino viene assolto con formula piena.
01:18:57Io non ho avuto la possibilità di leggere la sentenza della Cassazione perché ero fuori dal processo.
01:19:06Quello che mi ha meravigliato è che tutte le fonti di prova hanno sempre parlato di tre persone entrate in quella casa e tre persone uscite da quella casa.
01:19:19Escludendo il fantomatico Pugliese, il fantomatico quarto uomo, non rimanevano che Dino Grusovin, Vito Marino e Salvatore Marino.
01:19:29Due sono stati condannati, una invece è stata assolta.
01:19:33Grazie all'Avvocato Sergio Arcai, grazie anche a Federica De Lede, a Comandante della Polizia Stradale, preziosa la sua ricostruzione e i suoi ricordi.
01:19:42Come sempre un ringraziamento a tutto il reparto tecnico, commessi a fuoco.
01:19:45Ci ritroviamo come sempre venerdì prossimo per portarvi dentro la notizia.
01:19:48Grazie dell'attenzione, uno splendido proseguimento di serata e buon fine settimana. Arrivederci.
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