Vittorio Taviani, cinema, Maraviglioso Boccaccio, regista
Il cinema come possibilità della comunità di conoscere se stessa. L’amore come salvezza dalla morte. Sono solo alcune delle ‘perle’ che Vittorio Taviani ha regalato all’Adnkronos in una intensa intervista del 2015, fattagli in occasione dell’uscita del film ‘Maraviglioso Boccaccio’ in cui era regista, come di consueto, insieme al fratello Paolo.
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Il cinema come possibilità della comunità di conoscere se stessa. L’amore come salvezza dalla morte. Sono solo alcune delle ‘perle’ che Vittorio Taviani ha regalato all’Adnkronos in una intensa intervista del 2015, fattagli in occasione dell’uscita del film ‘Maraviglioso Boccaccio’ in cui era regista, come di consueto, insieme al fratello Paolo.
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NovitàTrascrizione
00:00Il cinema è un mezzo attraverso il quale la comunità conosce se stessa.
00:13Questa ed altre preziose perle ci ha regalato Vittorio Taviani in una splendida intervista
00:18fattagli dalla Dienecronos nel 2015 in occasione dell'uscita di Maraviglioso Boccaccio.
00:23Dall'Isis ai giovani fino all'amore e alla morte, d'accordo con il fratello Paolo vogliamo
00:28farvene dono.
00:29Bisogna veramente che la società consideri che un mezzo come il cinema è un mezzo che
00:38serve alla comunità per veramente conoscere se stessa e poi insomma le arti anche se nel
00:47passato era attraverso i principi ma le arti sono state sempre aiutate perché pur considerando
00:56che alcune volte possono anche non rendere soldi però si rende nell'aumento di civiltà
01:06di un popolo, quindi anche se se avessimo dovuto contare i lettori di Leopardi avremmo
01:16detto che erano pochi, ora invece questi lettori di Leopardi in duecent'anni sono diventati
01:23milioni.
01:24Allora certi film che veramente hanno scoperto l'anima di quel momento in cui sono stati
01:32pensati e girati e che hanno espresso la forza e la disperazione e lo slancio perché ricordiamoci
01:40sempre che non è mai solo il negativo quello che si incontra, ma veramente la vita è uno
01:46scontro tra il male e il bene, tra il positivo e il negativo e quindi per noi, almeno per
01:51noi i film devono esprimere questo contrasto molto creativo, la peste della gente che in
01:58mare muore affogata e il mare diventa rosso, la peste della crisi dei giovani, la cosa
02:06che più ci fa impressione è che la statistica che dice il 20% dei giovani non c'ha lavoro
02:13e non lo cerca, questa palude terribile che abbiamo intorno, quindi peste ieri e peste
02:19oggi.
02:20L'immagine della morte come non morte naturale, ma morte violenta, morte ingiusta, morte atroce,
02:28se nel Medioevo era quella figura di scheletro con la grande falce etc., nei nostri tempi
02:35abbiamo un'uguale icona proprio che diventa l'icona in cui là era in tutte le chiese
02:42e qua è in tutte le case nella televisione ed è quella, quell'uomo in nero con quella
02:49lama che c'ha in mano e quell'uomo la vittima in nero, praticamente c'è una corrispondenza
02:55proprio nel volere mettere sotto l'animo della gente, il lamento della gente, l'esperanza
03:02della gente, la respirazione della gente attraverso questa orribile immagine che proprio dal Medioevo
03:09a oggi è praticamente la stessa, quindi noi ci riferiamo proprio anche all'Isis, l'amore
03:16che porta veramente una possibilità di trovare, non di trovare troppo bello, ma di cercare
03:25la possibilità di vivere la vita e quindi l'amore, le varie storie d'amore, e poi ripeto,
03:33l'amore che anche si coniuga con il piacere di raccontarlo, non solo viverlo, averlo e
03:44considerarlo come veramente la pulsione più forte a cui devi ricorrere per reagire al male,
03:52ma anche la bellezza del raccontare l'amore, le storie d'amore, il disamore ovviamente,
04:00perché l'amore è questo e quello, e perciò la fantasia, la fantasia che per noi è una,
04:08il segreto per pensare alla morte senza stravenza.