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Roma, 18 set. (askanews) - "C'è un grande percorso per arrivare a certi traguardi, con molti sacrifici anche e botte. Io quando giocavo a Messina e c'erano i giocatori più grandi me, prendevo anche delle sculacciate e portavo le borse degli altri. Io ero ragazzo e mi adattavo alla vita. Poi alla fine c'è stata questa richiesta della Juve. C'erano molte squadre che mi volevano... Ma essendo tifoso della Juve, mi trasferii a Torino, per me fu emozionante. Il contatto con Agnelli, Agnelli mi chiamava ogni mattina durante i ritiri. Per me un mondo completamente diverso, io che venivo da Messina e volevo giocare solo a pallone": così Totò Schillaci, intervistato da askanews nel 2016 in occasione dell'uscita del suo libro "Il gol è tutto", scritto a 4 mani con Andrea Mercurio (edizioni Piemme)."Quell'anno della Juve, la prima partita contro il Bologna pareggiammo 1-1, Zoff mi disse 'Totò tu devi giocare come ti senti nella Juve, non pensare di avere la maglia bianconera addosso', allora mi sono sbloccato e quell'anno sono riuscito a vincere e ci fu la convocazione all'ultimo nella Nazionale, feci parte di un gruppo straordinario, credo una delle migliori Nazionali al mondo", spiegava Schillaci, scomparso ieri a 59 anni.

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00:00C'è un grande percorso per arrivare a certi traguardi con molti sacrifici, anche botte
00:08perché io quando giocavo a Messina c'erano i giocatori più grandi di me e certe volte
00:15prendevo anche delle sculacciate, portavo anche le borse degli altri, questo era l'esempio
00:21che dimostravano i giocatori più affermati, io ero ragazzino e quindi mi adattavo alla
00:28vita, quindi c'è stato un bel percorso da Messina, dalla C2, quindi sono stato sette
00:35anni, vincendo due campionate, classi virgogneri, poi alla fine c'è stata questa richiesta
00:41della Juve perché a me l'ultimo anno della Messina c'erano state tante squadre che mi
00:46voleva in Napoli, nel Torino, tante squadre, essendo anche tifoso della Juve ho scelto questa
00:57richiesta della Juve, mi trasferì a Torino, per me era una cosa emozionante, tifoso della
01:04Juve, giocare nella Juve, il contatto con Agnelli, Gian Agnelli che mi chiamava ogni
01:11mattina durante i ritiri, tutte queste persone per me era un mondo completamente diverso,
01:18quindi io che venivo da Messina volevo giocare solo al pallone, quell'anno della Juve ho
01:24cercato la prima partita contro il Bologna, pareggiamo 1-1, dopo la partita mi disse
01:30Totò tu devi giocare come ti senti nella Juve, esprimiti così, non pensare di avere
01:34la maglia bianconera, perché poi la maglia addosso ti pesa molto, la paura veramente,
01:42e lui mi ha detto così, io in quel momento ho detto sì, allora ho giocato come mi sentivo,
01:47come ero libero, senza stress, mi sono sbloccato e quell'anno sono riuscito a vincere Coppa
01:52Eva, Coppa Italia, e ci fu la convocazione all'ultimo, il 22 perché furo di popolo alla
01:59stampa, poi vicini, all'ultimo mi convocò e fece parte di un gruppo straordinario, io
02:05credo che forse è una delle migliori nazionali al mondo.

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