• 3 mesi fa
Lutto nel mondo del calcio. È morto Salvatore Schillaci, per tutti Totò. Giocò, tra le altre, per Juve, Inter e Nazionale. In azzurro coi suoi gol aveva infiammato l'Italia per un'estate, quella del mitico Mondiale del 1990: era malato di tumore al colon ed era già stato operato due volte. Nel 2014 avevamo intervistato Totò Schillaci, che qui racconta il rapporto con i suoi maestri Scoglio, Zeman e Zoff.

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Trascrizione
00:00Toto, ti facciamo vedere un tuo vecchio maestro che parlava di te.
00:08Scoglio.
00:11Scoglio è un talento da accettare, al massimo bisogna indicargli due cose, perché alla terza potrebbe avere problemi di conflitto all'età.
00:20Allora, diceva l'indimenticabile Franco Scoglio, massimo una o due cose e per il resto talento da far brillare come una pietra preziosa.
00:30Per me Scoglio è stato un padre, ha ricapito che io ero un giocatore straordinario che però dovevo andare in campo senza avere nessun impegno.
00:46Infatti lui mi diceva sempre, Toto tu devi andare in campo e devi fare quello che ti senti, quindi devi fare gol.
00:51Infatti durante i schemi che lui faceva prima della prepartita, io non c'ero mai e tutti mi chiedevano perché Scigliacci non c'è mai.
01:02Dice no Scigliacci non c'è bisogno di dire niente, Scigliacci deve andare in campo, deve fare gol, deve esprimersi come vuole.
01:07Scoglio è stato per me, al di là di allenatore, è stato un padre che veramente oggi lo ricordo con grande affetto.
01:14Tu hai avuto anche altri grandi personaggi in panchina, per esempio Zeman a Messina in un'annata straordinaria in cui tu favesti 23 gol e quindi con un altro allenatore, filosofo se vogliamo.
01:26Zeman non parlava molto, lui pretendeva che tu andavi in campo e davi 100%, quindi mi ricordo che gli allenamenti erano molto duri, si facevano anche i gradini.
01:41Però fisicamente ti sentivi molto bene, per esempio lui mi diceva sempre durante gli allenamenti, ma Totto sei sempre l'ultimo a arrivare al comice, uno deve arrivare ultimo, ma quello so io.
01:56Poi è uno che della vita privata non gli è mai importato niente, l'importante è che tu in campo e durante gli allenamenti davi 100%, quello che gli interessava a lui.
02:07Con lui ho vinto la classifica dei cannoniere, 23 gol e poi mi ha permesso di andare alla Juventus, ma proprio da Juventino, da tifoso della Juventus e poi quelle tante polemiche tra Zeman e la Juventus e le sue denunce, tu anche lì come le hai viste?
02:24A parte che è una persona che quello che deve dire lo dice, lui non gli fa paura a nessuno, evidentemente conosceva o sapeva determinate cose e allora ha dichiarato alcune cose, io da fuori non posso dire se è vero o non è vero, però Zeman lo conoscendolo parlava poco, però quando parlava aveva qualcosa da dire e sapeva il fatto suo.
02:52Un altro allenatore che hai avuto e che non era molto charliero, non è che parlava tanto, ma quando doveva parlare erano sentenze anche lì è un altro mito, Dino Zoff.
03:01Zoff è grande persona, un allenatore che è un amico più che altro, infatti lui quando io venne alla Juve c'era Zoff, quell'anno abbiamo vinto Coppa Europa e Coppa Italia e arriviamo secondo posto, lui la prima cosa che mi disse quando indossai la maglia bianconera mi disse tu devi giocare come se fossi a Messina,
03:27non pensare di giocare alla Juve e che indossi la maglia della Juventus, questo mi ha dato molto morale, una persona bravissima, con questi tre allenatori mi sono trovato molto bene, ma anche con Vicini per esempio,
03:45Vicini è stato quello che mi ha voluto, ha richiesto, massacrato soprattutto dalla stampa perché voleva che andasse, pure ha avuto fiducia in me, l'ho messo in difficoltà anche durante gli allenamenti, mi ha fatto debuttare in Mondiale, questi quattro allenatori sono stati molto importanti nella mia vita a Cacisti.

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