• il y a 3 mois
Transcription
00:00Fino a qualche tempo fa io pensavo che i miei i miei sogni fossero la danza, la pittura e dopo la
00:15scrittura. Ora ho scoperto che il mio sogno più grande, forse da bambina ma che continua ad essere
00:21un sogno anche adesso, è quello di essere guardata come una persona che ha qualcosa con le sue
00:31abilità, le sue capacità e non come una persona a cui manca qualcosa. E l'ho capito fin da bambina
00:38quando le persone cambiavano il loro sguardo quando io iniziavo a danzare, a dipingere e
00:44quello sguardo era lo sguardo che io volevo e la danza e la pittura mi hanno offerto l'opportunità,
00:50lo strumento perché io potessi essere guardata così. La mia famiglia è stata il perno centrale
00:57della mia vita, innanzitutto loro mi hanno accolta come un grande dono anche se non era
01:03facile perché la mia nascita è stata una sorpresa, come dico io ho fatto un po' di rumore, un po' di
01:12subulio nella mia vita, però il loro il loro amore, l'amore reciproco tra la mia mamma e il
01:18mio papà e della mia famiglia, mia sorella mi hanno permesso di sentirmi amata ma di sentirmi
01:26giusta così e questo è stato il dono più grande che loro mi hanno dato perché mi hanno fatto
01:31sempre sentire che a Simona non mancava qualcosa, la forma di Simona era quella con due piedi che
01:38facevano le mani e quindi quando tu da bambina ti senti completa, giusta così, amata così, guardata
01:46nel modo in cui tu diventi un valore e quello è il valore che poi tu cerchi di portare agli altri
01:54e i miei genitori mi hanno insegnato il dono della vita, loro mi hanno sempre detto che la vita è un
02:01dono grande e quando noi riceviamo un dono grande dobbiamo cercare di tenerlo bene, di farlo
02:07fruttare e di viverlo con gioia. La mia mamma era una donna di fede ma una donna concreta e lei
02:15diceva sempre che non credeva alla fede della candela, cioè accendi la candela e aspetta che le
02:20cose avvengano, lei ci ha mostrato, dico ci perché anche la mia sorella, ci ha mostrato che la fede
02:29è qualcosa di concreto, cioè è come tu vivi la vita e quindi io ho sempre pensato fin da bambina
02:37mi piaceva la storia del dono, cioè mi piaceva che la vita era un dono e che noi tutti quanti
02:44noi eravamo disegnati, siamo disegnati in un modo particolare, quindi ho sempre immaginato un dio,
02:51pittore, artista, che poi io ho sempre dipinto quindi per me aveva molto senso, che ci disegna,
02:57che ci fa un po' uno schizzo e non sbaglia, cioè non è che qualcuno, io dico sempre lo chiama al
03:03telefono e mentre disegnava Simona si è dimenticato le braccia, cioè lui mi ha disegnato e ha detto
03:09Simona è questa proprio per la sua forma, la forma del suo corpo, proprio perché i suoi piedi
03:14sono in qualche modo particolari, ma non perché sono magici, ma perché c'è dentro una persona
03:22che sceglie di vedere quello che ha e non quello che gli manca, poi io dico sempre che mi ha dato
03:27un bonus grandissimo, che è uno scarabocchio sulla faccia, che si chiama sorriso e che mi ha
03:35aiutato e che mi aiuta tantissimo. Io ho avuto la fortuna di incontrare davvero tante persone,
03:41tanti preti, anche frati, amici e frati che hanno creduto in me, che hanno creduto in me
03:48fin da bambina, anzi c'è stato il primo il prete Don Silvano del mio paese che a quattro anni mi
03:55ha fatto fare la mia prima mostra e quello è stato l'inizio di qualcuno che ha creduto in me,
04:02che ha creduto in realtà nella pazzia della mia mamma che mi faceva dipingere a quattro anni senza
04:08dire cosa stai facendo, anzi in realtà io dipingevo degli oggetti di ceramica e Don Silvano li prese,
04:16li portò alla festa del paese e quella fu la mia prima mostra, quindi lui fu una figura iniziale,
04:23poi ce ne sono stati tanti in Africa con Don Gabriele, tanti amici frati, adesso dovrei
04:29nominarli tutti sarebbero tanti, però tante figure che anche nell'andare avanti del tempo
04:34hanno visto in me, oltre che l'artista, quindi la ballerina, la pittrice, una persona che
04:42probabilmente poteva in qualche modo raccontare una storia che aveva valore, ai ragazzi mi piace
04:52sempre dire loro che sono speciali, che sono importanti e che sono unici, perché spesso da
05:04giovani si fa fatica a credere in se stessi e nelle loro abilità e nel loro essere davvero
05:11unici, si vuole essere un po' come tutti gli altri, invece per me è importante che ognuno di noi,
05:19soprattutto da ragazzi, che i ragazzi sentano davvero che la loro unicità è parte di ciò
05:26che loro possono creare, perché non creeranno qualcosa che è uguale a quello degli altri,
05:32ma quello che noi creiamo non c'è mai stato prima e non ci sarà mai dopo, quindi è importante
05:39investire in loro stessi, nei loro sogni, nelle loro abilità, quindi scoprire che cosa gli piace,
05:46che cosa amano, che cosa gli fa tremare il cuore, che cosa ogni mattina gli dà quella
05:52forza e quel fuoco di svegliarsi e non sempre si trova, però si trova solamente se lo cerchiamo,
05:58quindi invito i ragazzi a cercare quel fuoco, a cercare quella cosa che gli rende unici.
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