• 3 mesi fa
"Non abbiamo bisogno di un'altra guerra, in questo caso una guerra commerciale. Dobbiamo costruire ponti tra l'Ue e la Cina", ha dichiarato il leader spagnolo a Shanghai

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Trascrizione
00:00A sorpresa, la Spagna ha rotto le fila con l'Unione Europea, mettendo in guardia dai rischi
00:07dell'imporre pesanti dazzi sui veicoli elettrici importati dalla Cina.
00:11Parlando da Shanghai, il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, ha chiesto alla Commissione
00:16di riconsiderare la mossa per evitare una guerra commerciale totale con Pechino.
00:22Devo essere sottile e franco, credo che dobbiamo riconsiderare tutti noi, non solo i Stati membri,
00:29ma anche la Commissione, la nostra posizione verso questo movimento.
00:34Come ho detto prima, non abbiamo bisogno di un'altra guerra, in questo caso una guerra commerciale.
00:39Credo che dobbiamo portare le brecce tra l'Unione Europea e la Cina.
00:44L'Unione Europea ha stabilito le tariffe sui veicoli elettrici prodotti in Cina a luglio,
01:01dopo che un'indagine durata nove mesi ha accertato che Pechino fornisce generosi sussidi a tutta la filiera,
01:07ponendo le aziende europee in uno svantaggio competitivo.
01:11La Spagna ha appoggiato la mossa nel voto consultivo di luglio, ma sembra aver fatto marcia indietro.
01:16La Cina ha già reagito alle tariffe proposte dall'Unione Europea con un'indagine sulle esportazioni europee di carne e di maiale,
01:23un'azione che potrebbe danneggiare l'industria spagnola, che rappresenta circa il 25% delle importazioni cinesi.
01:32Sopra il porcino abbiamo manifestato alle autorità della Cina la nostra sorpresa,
01:37perché si è impollicato in questa negoziazione commerciale potenziali sanzioni a un settore che non ha nulla a che fare con l'automozione.
01:49Tutti i paesi membri dell'Unione Europea dovrebbero esprimere un voto definitivo in ottobre.
01:54La maggioranza degli stati dovrebbe opporsi e bloccare le misure.
01:58La Commissione Europea ha dichiarato di essere pronta a trovare una soluzione alternativa
02:03compatibile con i principi dell'Organizzazione Mondiale del Commercio e con le posizioni del governo cinese.

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