• 6 mesi fa
I nastri di plastica della Polizia municipale continuano a deturpare il panorama della Capitale, creando non solo un problema estetico, ma anche un danno ambientale.
Pollai arancioni e nastri gialli, sono infatti un binomio che ormai caratterizza il paesaggio urbano, e non risparmia nessuna zona. Dal Circo Massimo a Ponte Milvio, da piazza Mazzini fino a Villa Ada, la città è tappezzata di queste strisce plastiche. Nonostante le direttive del 2019 che sollecitavano un uso più attento e una rimozione accurata di questi elementi temporanei, la situazione non sembra essere migliorata.
Un biglietto da visita non proprio edificante per i turisti e una consuetudine insopportabile per cittadini.

Spesso rimangono attaccati ai pali e ai lampioni. Altre volte si staccano e, quando va bene, si adagiano sull’asfalto altrimenti diventano rami artificiali tra le chiome di alberi e vegetazione, soprattutto ai bordi dei fiumi Tevere e Aniene. L'utilizzo indiscriminato e l'abbandono, col mancato smaltimento corretto di questi materiali, oltre a degradare il panorama, creano anche un problema per l'ambiente. (Edoardo Iacolucci)

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