• 7 mesi fa
Trascrizione
00:00Un tema che ha appassionato anche il nostro giornale ed è quello relativo all'economia
00:30all'umanizzazione delle carceri. Il dubbio ha voluto fortemente questo incontro perché
00:37è l'unico quotidiano che ogni giorno parla di carcere, quindi il tema della situazione
00:46in carcere è toccato costantemente. Abbiamo avvertito quest'anno una ripresa dei suicidi
00:54in carcere, che ovviamente non sono dati soltanto dalla situazione del sovrappollamento, ma
01:00anche da una situazione di assoluta inviolabilità generale di quello che è il sistema carcere.
01:05Con la FAI, la Fondazione dell'Avvocatura Italiana, abbiamo voluto costruire un progetto
01:10che riguarda appunto l'architettura penitenziaria.
01:16L'architetto ha il compito di trasformarle in spazi costruiti, questo è il compito dell'architetto
01:26e li trasforma anziché in prosaica edilizia, bensì in architettura.
01:34Il concessore della Fondazione dell'Avvocatura Italiana, il concessore della Fondazione
01:42bensì in architettura.
01:44Ci sono teatri che possano permettere la possibilità di reinserirsi attraverso appunto anche dei
01:52corsi teatrali o scuole di musica, perché tutto viene sempre declinato sempre al maschile.
01:59Perché noi sappiamo ormai, grazie a questi studi, che lo spazio non è mai neutro, ma
02:05esso ha sempre un effetto sull'essere umano, sia da un punto di vista cognitivo, comportamentale,
02:11ma anche neurofisiologico.
02:13Siamo con Silvia Iopp, nipote di Franco Basaglia e siamo qui non a caso per celebrare, per
02:22ricordare il grande psichiatra che in qualche modo ha cambiato sicuramente quella branca
02:28di studi nel nostro paese, ma in un certo senso forse anche la storia del nostro paese.
02:33Ricordarsi che è possibile quando si vede la forma di una cosa, capolvolgerla e vederla
02:37in un altro modo è importante.
02:40Questo è un momento, secondo me, difficilissimo in cui dobbiamo trovare il modo di riconnettere
02:47le parole che usiamo alle cose che succedono.
02:49E mi insegna, e credo che ci insegni, il fatto che non avessero tempo per interpretare come
02:55si sentivano nel fare quell'impresa, al fatto che dobbiamo avvicinarci di più alla realtà
02:59e tornare a toccare le cose.
03:03Sisi B rappresenta nel suo complesso oltre un milione di Avvocati e in questo senso il
03:15manifesto era stato già ideato in un momento precedente alla mia presenza in Seno a Sisi
03:22B, proprio riflettendo sull'importanza che hanno le ormai prossime elezioni europee e
03:30sull'importanza di ricordare come in modo del tutto trasversale il rispetto della democrazia
03:37dei diritti passi per il rispetto di una serie di principi e della presenza dell'Avvocatura
03:43che viene vista come una sentinella.
03:45Condivido molto il fatto che al primo punto ci sia l'autonomia e l'indipendenza dell'Avvocatura
03:52perché noi giustamente diciamo e ci crediamo, essendo anch'io un'Avvocata tra l'altro, e
03:58ci crediamo molto sul fatto che l'autonomia e l'indipendenza dell'Avvocatura sia un tratto
04:04fondamentale che però abbiamo la necessità di declinarlo nell'attualità.
04:11Parlateci di Bibiano dicevano in continuazione, noi siamo qui per parlarne e ne parliamo
04:17con il lupo di Bibiano, colui che era stato descritto come un mostro fresco di assoluzioni
04:23definitive in Cassazione, con il suo Avvocato Luca Baruccio e sempre con la nostra Simona Musco.
04:30La storia di Bibiano temo sia super nota ma forse non come dovrebbe esserlo.
04:36Da un giorno all'altro la mia vita personale e la mia attività professionale è stata sconvolta,
04:45è stata trasformata, mi sono ritrovato in un ingranaggio particolarmente violento perché
04:52la mia immagine è stata degradata dopo 40 anni di lavoro con i bambini e con gli adulti
05:04e con le vittime di traumi trovarsi ad assumere la parte del ladro di bambini è penoso.
05:16Bibiano è la dimostrazione che quando il potere giudiziario cede ai richiami della notorietà,
05:26quando si concede alla frenesia, al brivido delle prime pagine, dei titoloni, dei servizi in tv,
05:37degli applausi della folla, dei presentatori televisivi invasati, pronti a giurare sulla bontà
05:45di quella indagine, pronti a metterci la mano sul fuoco perché tanto la mano non è la propria
05:51il fuoco sta bruciando la carne di qualcun altro ma la mistificazione televisiva ci dà questa percezione.
05:59Quando c'è tutto questo il potere giudiziario spesso non riesce a resistere a questo richiamo.
06:07Oggi affronteremo un tema abbastanza delicato, anche attuale, ovvero il genocidio.
06:13Siamo qui a parlarne con la dottoressa Silvana Arbia, già procuratore del Tribunale Penale Internazionale per Irlanda,
06:22in occasione anche del trentennale del genocidio a Irlanda.
06:26Questa frase, poteva essere evitato, che si dice solo a posteriori, ci deve far riflettere.
06:32Quello che può essere evitato oggi deve essere evitato, ma non semplicemente per un obbligo morale, è un obbligo giuridico.
06:40E difatti la convenzione del 1948 lo dice espressamente e questa convenzione,
06:47essendo stata ratificata da 146 stati, è riconosciuto ormai essere diritto internazionale consuetudinario,
06:56quindi con effetti erga omnes anche per gli stati che non fanno parte della convenzione.
07:00Quindi l'obbligo giuridico, l'obbligo giuridico internazionale di prevenire il genocidio.
07:07Il dibattito sul fine vita. Ne parliamo con, alla mia destra, Lorenzo Davac,
07:14già Presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica, e alla mia sinistra con Monsignor Vincenzo Paglia,
07:21Presidente della Pontificia Accademia per la Vita.
07:24Problema delicatissimo quello del... esiste, come è stato chiesto, un diritto a morire.
07:33Per il nostro ordinamento giuridico un diritto a morire non esiste.
07:37Con il trascorrere del tempo si sono verificate delle situazioni dove in qualche modo
07:45è stato, diciamo così, un notevole conflitto sul bene vita da parte di pazienti
07:53che eventualmente non erano disponibili a dare il loro consenso a determinati trattamenti sanitari.
08:01Che la vita ci appartenga io sono totalmente d'accordo.
08:10Che la vita sia mia è un fatto.
08:16Che sia solo mia è un altro problema.
08:21Oggi avremo modo di parlare di mostrificazione.
08:24Parleremo di un caso particolare, il caso di Alessia Pifferi
08:29che ha fatto morire la sua bimba di 18 mesi distenti
08:33e per questo adesso è a processo a Milano con l'accusa di omicidio volontario pluriaggravato.
08:39E ne parleremo con Alessia Pontenani che è l'avvocato difensore di Alessia Pifferi
08:45e con Simona Musco, la firma di giudiziaria del dubbio che ha seguito il caso.
08:51Alessia Pifferi è una persona che necessita di aiuto, non è assolutamente pericolosa
08:56perché potrebbe diventare pericolosa solo nel momento in cui avesse un altro bambino
09:01ed è stata una donna invisibile esattamente come è stata una figlia invisibile la piccola Diana per tutta la sua vita.
09:07Alfonso Sturchio che è autore del libro Il Ministro pubblicato da Bertoni
09:14ringrazio anche l'editore Gianluca Bertoni che è qui con noi
09:20Il libro Il Ministro è stato premiato dalla Fondazione Italiana dell'Avvocatura e dal Dubbio
09:27in quanto è il vincitore della terza edizione del nostro concorso letterario.
09:33Probabilmente ci siamo iscritti a giurisprudenza, una facoltà romanistica
09:37già perché avevamo una certa tendenza a questo tipo di disciplina
09:46però certo fare l'avvocato penalista aiuta perché ogni giorno si conoscono storie particolari.
09:55Separiamo le carriere o quantomeno separiamo i palazzi, separiamo procura da tribunale.
10:03Dottor Salvini comincerei da questa provocazione, che cosa significa poi fattualmente separare dei palazzi?
10:13Separare dei palazzi significa fattualmente e molto semplicemente
10:21il fatto che nel tribunale, in quello che dovrebbe essere il corpo centrale,
10:27il tribunale dove ci sono i GIP dove si fanno le udienze del Tribunale, della Corte d'Appello
10:34al pomeriggio non passano tanto spesso i pubblici ministeri che vengono dal quarto piano come a Milano,
10:43noi li abbiamo sotto praticamente, per chiederti gentilmente ma talvolta con una certa insistenza
10:53a che punto è la loro richiesta di misura cautelare.
11:04L'appuntamento dedicato appunto alle nuove frontiere digitali ha una traccia molto precisa
11:13ed è dedicato appunto alle vite reali e alle vite immaginarie passando per il metaverso e le identità digitali.
11:23Perché parliamo di vite reali e vite immaginarie?
11:26Perché in questa altra realtà, in questo altro universo, noi possiamo compiere delle azioni reali,
11:33nascono diritti, si violano anche diritti e sono realtà che ci sono molto vicine.
11:43Parliamo diciamo di una cosa che ha dato il là a questa edizione, ha dato il là perché è nata da un'idea,
11:54da un'idea della gogna che avete visto, questa idea di mettere ognuno di noi, ognuno di voi
12:00di fronte a un'ipotesi di gogna mediatico-giudiziaria.
12:04L'Avvocato Berti e Ardonaldi Veli ha avuto questa magnifica idea di far provare,
12:10ma insomma riuscite, ci ha detto, a creare le condizioni per mettere i nostri ospiti
12:17in condizioni di provare appunto cosa si prova a vivere una gogna mediatico-giudiziaria.
12:22Perché poi il processo mediatico non è nemmeno un processo, nemmeno in senso a tecnico,
12:29è un luogo sui giornali e anche al di fuori dei giornali ovviamente, nell'opinione pubblica,
12:37pensiamo al ruolo dei social, dove si consuma un qualcosa che è il contrario esatto del processo,
12:48cioè un giudizio sommario dato sul sentito dire, su sensazioni, su sentimenti.
12:57Siamo arrivati alla conclusione e alla premiazione del vincitore della categoria Romanzi
13:06del quarto premio letterario della Fondazione dell'Avvocatura Italiana e del Dubbio.
13:13Sono molto contento di annunciare il vincitore che è Bruno Lago con Operazione Malta,
13:20is justice justice. Complimenti a Bruno Lago.
13:50Sottotitoli e revisione a cura di QTSS

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