• 8 mesi fa
Raccogliere l’eredità di una vettura venduta in quasi due milioni e mezzo di esemplari in tutto il mondo negli ultimi 14 anni non è semplice. E sbagliare non è ammesso. La prima Dacia Duster è divenuta un Instant classic per la robustezza, la praticità e l’assenza di pretese: il suo unico scopo era quello di rispondere alla domanda di mobilità delle famiglie a prezzi contenuti. Negli anni è evoluta in tecnologia, dotazione e status, ma sempre coniugando spazio, affidabilità ed economia di gestione, oltre al costo d’acquisto contenuto.
È così diventata un punto di riferimento sul mercato italiano per quanto riguarda il segmento dei B-suv, specialmente fra i privati. Giunta al suo terzo atto, adotta un look che strizza l’occhio ai Suv d’oltreoceano, che le conferisce un’immagine modaiola e ben lontana dall’estetica spartana l’aveva resa iconica. Ma soprattutto, grazie all’utilizzo della piattaforma Cmf-B, la stessa delle compatte del gruppo Renault, introduce per la prima volta l’elettrificazione, sia mild-hybrid che full-hybrid. Non rinunciando, al contempo, alla motorizzazione bifuel, la più gettonata dal pubblico italiano. Per questo è una delle auto più attese del 2024. L'abbiamo provata per scoprire come va

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