• 8 mesi fa
Dopo il caso legato al monologo dello scrittore Scurati cancellato dal palinsesto di «Che sarà» su Rai3 di Serena Bortone, i telegiornali della tv pubblica hanno letto un comunicato del sindacato Usigrai: «Il controllo dei vertici della Rai sull’informazione del servizio pubblico si fa ogni giorno più asfissiante – recita la lettera – Dopo aver svuotato della loro identità due canali, ora i dirigenti nominati dal governo intervengono bloccando anche ospiti non graditi. Come Antonio Scurati, a cui era stato affidato un monologo sul 25 aprile in una rete, Rai3, stravolta nel palinsesto e irriconoscibile per i telespettatori». Nel comunicato, il sindacato ha inoltre messo in evidenza la scelta dell’azienda di stanziare 6 milioni di euro per la trasmissione «Avanti popolo» e avanzare ragioni di carattere economico per l’esclusione di Scurati. L’assemblea dei Comitati di redazione ha annunciato lo stato di agitazione per mercoledì 24 aprile e cinque giorni di sciopero. La conduttrice è quindi passata alla lettura della replica di viale Mazzini: «Nessun controllo e nessuna censura sono state operate dall'azienda nei confronti di programmi e conduttori - ha proseguito la giornalista - La Rai esprime i valori del pluralismo e della libertà d'espressione. Scopo dell'azienda è innovare e sperimentare nuovi contenuti e nuove narrazioni. Aggiungere opinioni, idee e punti di vista vuol dire essere ancora più pluralista di come la Rai è stata in passato. Nessuno ha mai messo in discussione la partecipazione dello scrittore Antonio Scurati alla trasmissione condotta da Serena Bortone».

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