• 11 mesi fa
ROMA (ITALPRESS) - Negli ultimi decenni lo sviluppo di sofisticati dispositivi neuroelettronici ha permesso di modulare l’attività nervosa mediante stimoli elettrici. Vengono usati elettrodi intracellulari ed extracellulari, flessibili, ultrasottili e performanti. Nonostante i progressi tecnologici, numerose sono ancora le sfide da superare per portare questi dispositivi nella pratica clinica, come la perfetta e naturale integrazione dei componenti elettronici nel tessuto neuronale, la stabilità a lungo termine e la disponibilità di modelli per testare in vivo la loro azione neuromodulatoria. Il gruppo di ricerca guidato da Claudia Tortiglione presso l’Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti del Consiglio nazionale delle ricerche di Pozzuoli ha compiuto un passo avanti nello sviluppo di dispositivi neuroelettronici, scoprendo nuove interazioni tra materia vivente e composti di sintesi. Si aprono così prospettive innovative nel campo della neuromodulazione. Il team ha infatti dimostrato come una molecola organica semiconduttore sia capace di attivare specifiche reti di neuroni nel polipo Hydra vulgaris, stimolando il movimento di tentacoli e le contrazioni spontanee del corpo.
sat/gtr

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