Lugano, 11 apr. (askanews) - Volti di donna che rimandano, come prima sensazione, all'estetica pop, ma che poi, osservati più da vicino, svelano una pluralità di riferimenti e di sensazioni, oltre che una significativa forza pittorica. Siamo nella mostra "The Presence", che il Museo delle culture di Lugano dedica ad Attasit Pokpong. Tra i curatori c'è Paolo Maiullari, responsabile della ricerca e delle attività espositive del Musec: "Attasit Pokpong - ha detto ad askanews - è considerato uno dei maggiori artisti contemporanei thailandesi, nasce a Bangkok nel 1977 e dal 1999 inizia la sua carriera di professionista, esponendo in Thailandia e poi dal 2009 partecipando con delle personali a delle esposizioni internazionali in Asia, in Europa e negli Stati Uniti".In mostra l'artista ha portato 14 nuove opere realizzate espressamente per l'esposizione in Svizzera, e il centro della sua ricerca è il volto femminile, soggetto su cui lavora ormai da 15 anni. "È quello che secondo lui - ha aggiunto Maiullari - gli permette di esprimere al massimo la sua ricerca e le sue emozioni attraverso la pittura".I dipinti di Pokpong sono ricchi, molto curati, accattivanti, ma anche inseriti in un contesto sociale legato all'Asia, come ci ha spiegato Nora Segreto, ricercatrice del Musec, e co-curatrice della mostra. "Attraverso il colore - ha detto - Pokpong manifesta una propria personale ricerca sull'arte, sulla cultura e sulla società thailandese, poiché il colore assume il valore di un codice che riflette elementi e simboli della società thailandese contemporanea, ma anche del mondo globalizzato".Un'altra forma della presenza evocata dal titolo della mostra è legato al fatto che, per cogliere la qualità pittorica del lavoro dell'artista, lo spettatore è invitato a vedere di persona i dipinti, ad avvicinarsi fisicamente alla sua pittura. "Nessuna riproduzione - ha aggiunto Nora Segreto - è capace di restituire la complessità dei dettagli della tecnica e del lavoro di Attasit Pokpong".La mostra, che inaugura il progetto Global Aesthetics del Musec, dedicato alla relazione tra l'arte e il contesto ideologico e culturale nel quale si muove, resta aperta a Lugano fino all'11 giugno.
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