• 3 anni fa
C'è chi li vorrebbe antagonisti e li descrive in modo diverso da ciò che in realtà avviene quotidianamente. La verità è che Enrico #Michetti e Simonetta #Matone, candidati rispettivamente a sindaco e prosindaco della città di #Roma, hanno ben chiara la loro missione comune: lavorare insieme per risolvere i problemi della Capitale. Un obiettivo da raggiungere senza cadere nella trappola del "divide et impera", che qualcuno sta confezionando su di loro reputandoli distanti l'uno dall'altro

Invece il ticket Michetti-Matone appare proprio sulla stessa lunghezza d'onda. E lo dimostrano non solo in ogni occasione pubblica che li vede protagonisti, ma anche nella condivisione delle idee per la città, nell'individuazione dei problemi più grandi che Roma ha ormai da troppo tempo. Punti di vista sui rifiuti, sui servizi e sulla buona amministrazione ribaditi dalla coppia in diretta, ospiti del direttore Ilario #DiGiovambattista e di Stefano Raucci.

Ecco l'intervista a #EnricoMichetti e Simonetta Matone.

Matone: "La gente è arrivata al limite estremo di sopportazione"

"Noi rappresentiamo una speranza perché veniamo dalle professioni, veniamo dal mondo delle istituzioni. E la gente confida in noi perché è arrivata al limite estremo di sopportazione. Questo purtroppo va detto e non è una bella cosa. Noi dobbiamo essere all'altezza di quello che la gente ci chiede. Veramente, ci sono delle scene al limite del supplichevole.

"Non hanno il contatto con la realtà. Basta andare in giro per Roma, parlare con la gente e chiedere che cosa pensa dell'amministrazione comunale. Nessuno di noi è contento di ciò: noi siamo veramente sgomenti, anche per il carico di responsabilità che ci attende. Come si fa a dire che va tutto bene? Qui non funziona assolutamente niente: dalla prima all'ultima cosa".

Michetti: "Il giudizio lo daranno i cittadini di Roma"

"Come dice Simonetta, io penso che la situazione a Roma sia molto difficile per quanto riguarda l'igiene urbana, i #trasporti, il decoro cittadino. Credo che poi il giudizio lo debbano dare i cittadini di Roma, che sono coloro che pagano i servizi. Altrimenti noi ci troviamo di fronte a un'amministrazione autoreferenziale, che giudica se stessa, che non ascolta il cittadino".

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