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“Anche questa indagine ‘Sotto Scacco’, ancora una volta, riscontra come la denuncia e’ un comportamento virtuoso non solo dal punto di vista etico e sociale ma che anche in concreto permette poi di uscire da queste logiche di intimidazione tipiche delle organizzazioni criminali. Chi non si piega, come nel caso della nota industria dolciaria ‘Condorelli’, viene lasciato in pace”. Lo ha detto in una intervista all’AdnKronos il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Paterno’, nel catanese, Gianmauro Cipoletta, nell’ambito dell’operazione antimafia ‘Sotto Scacco’ che ha portato all’emissione di un'ordinanza di custodia cautelare per 40 indagati. Le cosche mafiose legate alla 'famiglia' Santapaola-Ercolano di Cosa nostra disarticolate appunto con i 40 arresti, dieci dei quali ai domiciliari, avevano in progetto di fare arrivare ingenti carichi di cocaina dall'Ecuador. La droga sarebbe stata occultata in container contenenti banane provenienti dal Paese Sudamericano. I militari dell'Arma della compagnia di Paternò hanno scoperto progetto, che non è stato accertato se è stato poi realizzato. Gli investigatori hanno invece accertato che la cosca utilizzava anche come nascondiglio per la marijuana il cimitero monumentale di Paternò, dove sono stati eseguiti dei sequestri di sostanza stupefacente. Ricostruito anche il tentativo di estorsione aggravata all'industria dolciaria 'Condorelli' di Belpasso, dove fu fatta trovare una bottiglia con liquido infiammabile e un biglietto intimidatorio con la minaccia sgrammatica: "Mettiti a posto ho ti faccimo saltare in aria cercati un amico". La richiesta di tangente non andò a buon fine per il clan per il deciso rifiuto della vittima che non pagò e denunciò l'accaduto ai carabinieri. Il Comandante della compagnia dei carabinieri di Paterno’ Cipoletta ha poi aggiunto come, con l’operazione ‘Sotto Scacco’ ha di fatto “disarticolato tre diversi gruppi ad altrettanti soggetti reggenti delle famiglie Alleruzzo, Assinnata ed Amantea, consentendo di ricostruire gli organigrammi di gruppi mafiosi della famiglia Santapaola-Ercolano a Paterno' e Belpasso”. (di Francesco Bianco) 

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