• 3 anni fa
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La relazione empatica, quasi familiare, con i Moratti l’aveva descritta negli anni scorsi lo stesso Mauro Bellugi. «Nell’ufficio della Saras per il mio primo contratto da professionista, il presidente Angelo mi disse “so che sei toscano, sono molto curioso”. E mi mise davanti un contratto in bianco, lo firmai e scappai di corsa. La cifra l’aveva messa lui, 33 milioni l’anno. Qualche tempo dopo la sua segretaria mi chiamò e mi diede delle chiavi. Sono di una casa in Sardegna, è tua. Il presidente te la regala».

È ovvio che con un rapporto che affonda le proprie radici a 50 anni fa, l’aspetto professionale non è dominante nel filo che unisce Bellugi a Massimo Moratti. «Gli volevamo bene, come lui voleva bene alla mia famiglia. Lo conoscevo da tanti anni. Per me è stato un grande dispiacere e un grande choc». L’ex presidente nerazzurro, che ha tenuto vivi i contatti con la famiglia della leggenda interista anche dopo il ricovero, non nasconde la propria commozione. «Provo grande dolore, era un lottatore. Con il suo carattere era riuscito a superare qualcosa di veramente difficile come l’amputazione delle gambe. Sembrava uscito dal problema. Siamo davvero addolorati e dispiaciuti». --- Estratto dal Corriere Della Sera.

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