• 9 anni fa
Alta tensione, questo lunedì, quando centinaia di dipendenti hanno preso d’assalto la sede di Air France. L’obiettivo era il vertice nel quale la compagnia aerea stava delineando ai sindacati il suo piano di tagli. Rischiano il posto 2.900 persone: 300 piloti, 900 assistenti di volo e 1.700 impiegati del personale di terra.

Vittime di cori e percosse sono stati, in particolare, due dirigenti: il numero uno di Orly, Pierre Plissonnier, e il responsabile delle Risorse Umane, Xavier Broseta, rimasto a torso nudo e costretto a scavalcare i cancelli per scappare. La compagnia, in un comunicato, ha già fatto sapere che sporgerà querela.

L’annuncio dei tagli segue la rottura dei negoziati con i sindacati della settimana scorsa. Nodo principale: la ristrutturazione con cui il capo del gruppo Air France-KLM, Alexandre De Juniac, punta al ritorno all’utile.

“Abbiamo piccolissimi aumenti di salario e non ci riconoscono i diritti della nostra professione, ecco il punto”, lamenta un dipenden

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