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  • 23/07/2013
Sorta di pan-western ultracitazionista – che parte dallo spaghetti per trascenderlo andando alle sue radici più classiche, e poi tornare indietro fino a sfiorarne le derive metropolitane della blaxploitation – Django Unchained il genere lo comprende tutto e lo stravolge. Tarantino si apre ad inedite questioni socio-politiche collettive, a una rilettura critica della storia (di allora e, quindi, di oggi) degli Stati Uniti d’America, e abbraccia un humor per la prima volta parodico e demenziale. Se la prima parte del film incuriosisce e si regge sul personaggio e l’interpretazione di Waltz, la seconda delude per eccesso di tarantinismi: Django Unchained è quanto di più simile possa essere un film di Tarantino ad un esercizio di stile.